I risultati finanziari del primo trimestre dell’anno fiscale 2025-26 di Bandai Namco, confermano una crescita solida, trainata dal successo di alcuni titoli di punta che continuano a lasciare il segno nel panorama videoludico contemporaneo.
Il colosso giapponese ha registrato un aumento delle vendite nette del 7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre i profitti operativi sono saliti del 18%. Sebbene inferiori rispetto ai picchi dello scorso anno, raggiunti in concomitanza con il lancio del DLC Shadow of the Erdtree, questi risultati evidenziano la capacità dell’azienda di mantenere un buon ritmo commerciale anche in fasi meno eclatanti.
Al centro di questa performance c’è ancora una volta Elden Ring, il capolavoro dark fantasy che continua a generare ricavi significativi per Bandai Namco.
Secondo quanto riportato da testate specializzate giapponesi come Automaton Media, la presentazione aziendale attribuisce gran parte dei risultati positivi al franchise creato da FromSoftware in collaborazione con George R.R. Martin. Non è solo il gioco principale a trainare il successo, ma tutto l’ecosistema di prodotti derivati, capace di costruire un universo narrativo e commerciale di grande impatto.
Particolarmente rilevante è il dato di Elden Ring: Nightreign, annunciato solo il mese scorso e già capace di superare i cinque milioni di copie vendute. Un risultato che conferma la forza del brand, ormai in grado di sostenere anche i suoi spin-off con numeri da blockbuster.
Accanto ai successi globali, Bandai Namco ha potuto contare anche su due lanci esclusivi per il mercato giapponese, che hanno rafforzato i risultati del trimestre.
Si tratta di un gioco companion per Tamagotchi e di un titolo mobile dedicato a SD Gundam, due franchise storici che continuano a godere di grande popolarità presso il pubblico nipponico. Una strategia che dimostra l’abilità dell’azienda nel bilanciare prodotti destinati al mercato globale con contenuti pensati specificamente per i gusti locali.
Guardando ai prossimi mesi, il portfolio si preannuncia ricco e ambizioso. Tra i titoli più attesi spicca The Blood of Dawnwalker, un RPG di ampio respiro sviluppato da ex membri del team dietro The Witcher, che promette un’esperienza di alto profilo.
In parallelo, l’annuncio di Code Vein II segna il ritorno di una formula che, nel 2019, aveva saputo fondere estetica anime e gameplay souls-like con buoni riscontri da parte del pubblico.
Tra le uscite imminenti, si fa notare Little Nightmares III, terzo capitolo della popolare serie horror a scorrimento laterale, previsto per ottobre. Il gioco rappresenta un banco di prova significativo per Bandai Namco, considerata la crescita d’interesse che il franchise ha registrato negli ultimi anni.
Lo sviluppo, però, non è stato privo di ostacoli: i licenziamenti avvenuti presso Supermassive Games, lo studio responsabile del progetto, hanno sollevato dubbi sulla produzione. L’azienda ha comunque rassicurato il pubblico: i lavori su Little Nightmares III proseguono regolarmente.
Diversa la situazione per Directive 8020, avventura sci-fi il cui sviluppo ha subito uno stop proprio a causa delle difficoltà attraversate dallo studio incaricato. Un episodio che mette in luce le complessità del settore videoludico attuale, dove anche i progetti più promettenti possono subire ritardi imprevisti.
L’annuncio dei risultati arriva a poche settimane da una mossa strategica di grande rilievo: Sony ha acquisito una quota del 2,5% in Bandai Namco.
Questa partnership mira a rafforzare l’offerta di contenuti anime e manga della multinazionale giapponese, sfruttando l’esperienza consolidata di Bandai Namco per raggiungere un pubblico ancora più ampio. Una strategia che conferma la tendenza crescente all’integrazione tra videogiochi, animazione e intrattenimento multimediale, con i grandi player del settore sempre più orientati verso ecosistemi crossmediali.