A causa della sua malattia, la co-leader di The Chinese Room lascia il team

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Jessica Curry, co-leader del team The Chinese Room, ha deciso di abbandonare la sua posizione per cause di forza maggiore. La creativa è infatti affetta da una malattia degenerativa, ed ha spiegato sul blog ufficiale della compagnia la sua attuale situazione, e quali sono stati i disagi che l’hanno convinta a lasciare. “Ho una malattia degenerativa che semplicemente non fa quello che le viene detto, e tutti quelli che mi conoscono sanno quanto sia testarda e quanto io ce la metta tutta ogni singolo giorno”
ha raccontato la Curry
. “Un paio di anni fa, il mio medico mi disse ‘se provi a combattere contro quella malattia, vincerà lei’, ed io annuii come una brava ragazza – ma in realtà non avevo ancora colto. Avere una malattia degenerativa non è come il cancro, o un ictus, o un infarto. Le persone non possono dirti ‘ce la farai’, o ‘migliorerai’, o ‘rompigli il c*lo’. Continuerò a peggiorare – è un dato di fatto e non importa quanta meditazione, medicine o pensiero positivo o agopunture ci metta. Niente potrà cambiare questa cosa.”Oltre alla fatica che avverte a causa della sua malattia, la Curry si è vista costretta a cercare altre strade anche a causa della realtà con l’industria: “lavorare con un publisher mi ha resa estremamente infelice e molto malata. Alla fine, non mi riconoscevo nemmeno più – ero passata dall’essere gioiosa, amante del divertimento, creativa e spassosa, ad essere paranoica, infelice e negativa” ha spiegato.Infine, purtroppo la Curry denuncia che spesso non le è stato riconosciuto il giusto credito per il lavoro creativo svolto, che veniva tutto accreditato a suo marito, Dan Pinchbeck: “pensavo di essere forte abbastanza per farmi foriera di questa crociata, per provare che attraverso il talento, l’impegno e la positività, le donne possono giocare un ruolo vitale. Beh, è durissimo da ammettere davanti a me stessa e voi, ma si tratta di una battaglia che non vincerò. Lascio a persone più giovani e più adatte di me l’onere di portare avanti questa battaglia. Da un punto di vista personale, guardo indietro al mio grande contributo al mondo dei videogiochi che ho fatto, ed ho sempre visto Dan ricevere i meriti. Ho avuto a che far con giornalisti che mi etichettavano come “la moglie di Dan Pinchbeck” nei loro articoli, con publisher che al primo incontro hanno subito dato per assodato che il mio producer fosse il mio capo, perché era un uomo. Un giornale ha inserito solo il nome di Dan come leader dello studio, e quando lui gli disse ‘Jess è la mente creativa’, le persone hanno riso sotto i baffi e gli hanno detto che era gentile, da parte di un marito, dire queste cose di sua moglie.”Se siete interessati al toccante post completo della Curry, vi invitiamo a visitare il link in calce. Di recente, The Chinese Room ha dato i natali a Everybody’s Gone to The Rapture, del quale potete leggere la nostra recensione cliccando qui.Ci sentiamo di augurare a Jessica Curry un futuro di grandi soddisfazioni private e professionali, nella speranza che la salute la supporti il più a lungo possibile.