Immagine di Nacon Daija Arcade Stick recensione | Pro gaming compatto ed elegante
Recensione

Nacon Daija Arcade Stick recensione | Pro gaming compatto ed elegante

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a cura di Paolo Sirio

Informazioni sul prodotto

Immagine di Nacon Daija Arcade Stick
Nacon Daija Arcade Stick
  • Sviluppatore: Nacon
  • Produttore: Sanwa
  • Distributore: Bigben Interactive
  • Piattaforme: PC , PS4 , PS3
  • Data di uscita:

Arriva, giusto in tempo per inaugurare al meglio il 2019, una nuova idea regalo per se stessi e per i propri amici o famigliari in possesso di una console PlayStation o di un PC da gaming: il Nacon Daija Arcade Stick. L’ultimo prodotto della casa transalpina è pensato infatti per essere non solo una soluzione da pro gamer, raffinata nelle funzionalità e comoda in mobilità così come per lunghe sessioni di allenamento o competizione, ma anche per fungere da oggetto di design da esibire fieramente al fianco delle proprie console.

L’intento avrà sortito i frutti desiderati?

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Il prodotto

Trattandosi di un prodotto da 200 euro – prezzo di listino -, il Daija Arcade Stick è giunto tra le nostre amorevoli mani con un certo carico di aspettative in termini di presentazioni. E non possiamo dire che queste siano state disattese: lo stick è racchiuso in una confezione elegante a valigetta, con tanto di maniglia che rende il pacchetto utile anche dopo lo spacchettamento iniziale e per il trasporto a casa di qualche amico o in sede di torneo nei casi di giocatori pro o simil-pro.

All’interno troviamo pure degli adesivi da applicare alla parte frontale (e rimovibile) del Daija, mentre per il manuale si è optato per una curiosa soluzione con un volantino che indica di recarsi sul portale ufficiale: una volta lì, è possibile reperire tutte le informazioni necessarie per far sì di essere consapevoli dell’accessorio che si sta maneggiando e di ogni possibilità che è in grado di offrire, nonché di recuperare il layout in modo da poterlo spendere in fase di personalizzazione estetica.

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La voce “cosa ci puoi fare” è ricca come in pochi altri casi e come dovrebbe essere per qualsiasi buon arcade stick. Il Daija è apribile e chiudibile alla pressione simultanea di due tasti laterali, e al suo interno c’è un piccolo microcosmo che consente di modificare l’anatomia del controller e persino di stravolgerla se in presenza di utenti più arditi. Possiamo cambiare l’head stick, scegliendo tra la soluzione predefinita a pomello o l’altra supportata al pronti via a goccia (balltop o battop), semplicemente utilizzando la chiave a gettone interna e dando qualche breve giro di polso; possiamo cambiare l’intera leva, se ne abbiamo una fuori dalla confezione con cui abbiamo una maggiore familiarità; possiamo cambiare i pulsanti scollegandone i cavi, disposti dal produttore con grande ordine all’interno dello stick già capiente di suo, e collegandoli ad altri (anch’essi da prendere però a parte).

Il procedimento è davvero rapido e alla portata di tutti, e non richiede particolari abilità cacciavite alla mano né soluzioni artigianali che non siano state pensate da Nacon e Sanwa in fase di progettazione e produzione. Divertirsi a ritoccare di tanto in tanto la componentistica stessa del controller può essere considerato un gioco nel gioco, se vogliamo, per consumatori che non abbiano mai avuto a che fare con una periferica tanto customizzabile quanto un arcade stick e nello specifico questo Daija.

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Dobbiamo segnalare tuttavia che il meccanismo di apertura e chiusura del controller evidenzia già dopo qualche ora una fattura non pregevole, o comunque non all’altezza (probabilmente l’unica) di un prodotto appartenente alla fascia scelta dall’azienda francese. Prima di tutto, come vedremo tra poco, il design altamente elegante si vede minato dalla presenza di due tasti rossi che sanno di giocattoloso; in secondo luogo, ma all’atto pratico dovremmo dire “soprattutto”, se l’apertura si mantiene istantanea, la chiusura comincia rapidamente a fallire il suo compito e vede i giocatori costretti a ripetere diverse volte nel giro di pochi secondi il gesto e lo sforzo necessario a riportare il pannello nella sua posizione consona ottenendo lo scatto giusto. Balbettii francamente inattesi che stonano con la qualità e la ricercatezza generale del prodotto.

Il design, dicevamo, è in ogni caso quello di un prodotto compatto ed elegante, piacevolissimo alla vista ed una piccola gemma da esibire con fierezza affianco ai propri gadget e alla console (in tal senso è perfettamente in linea con quello di PS4, e nonostante sia un prodotto ufficiale la cosa non era affatto scontata). Il logo PlayStation in rilievo sul fronte tondeggiante è una piccola chicca che farà piacere ai fan più orgogliosi della propria “parte”.

A contribuire all’eleganza del prodotto abbiamo sicuramente il vano posto sul retro adibito al posizionamento (e ancor più fondamentalmente al riposizionamento) del cavo USB che garantisce il funzionamento dello stick. Nonostante la lunghezza non sia per niente scarsa, bastano davvero pochi secondi per rimettere al suo posto il cavo dopo averlo tirato fuori per la propria sessione di gaming, e ciò permette di non lasciare mai traccia del passaggio dell’accessorio in un salotto o in una camera dove generalmente questo tipo di periferica ha un’incidenza di non poco conto sotto i profili estetico e d’ordine.

Piccola nota che potrebbe minare l’efficacia di questa trovata sul lungo termine: il cavo non è scollegabile, e questo lo espone di fatto all’usura che il piegamento e il ripiegamento continui potrebbe causare con tutto quello che comporta (funzionalità non appropriata per cominciare, e rottura in un caso estremo e non escludibile con l’uso massiccio e su un lungo periodo). Una scelta se non altro curiosa visto che la stessa Nacon ha impiegato una soluzione rimovibile con i suoi controller Revolution sempre per PS4, così da coniugare sia la bassa latenza durante l’utilizzo, sia l’ordine nella propria postazione sempre messo in pericoloso dalla presenza di fili di ogni genere.

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Al tatto

Venendo al feeling sull’uso stesso, il Nacon Daija Arcade Stick conferma l’impressione anticipata dal design compatto: pur non essendo leggerissimo (parliamo di 2.7 KG, che si fanno sentire quando lo portate a spasso con una sola mano o sotto braccio), il prodotto può essere portato con se in tutta tranquillità per sessioni all’esterno della propria configurazione consueta. Sessioni che, questa la notizia più piacevole e per certi versi sorprendente, nelle quali lo abbiamo tenuto sulle gambe senza fastidi dovuti all’affaticamento per il peso sostenuto.

Il fondo gommato garantisce inoltre una notevole aderenza, cosa che non mette a rischio cadute il dispositivo (e le nostre coronarie ringraziano). Questa soluzione, insieme al materiale antiscivolo adottato sulla parte superiore dello stick, facilita l’aderenza anche in posizioni poco consone: abbiamo giocato in poltrona con l’accessorio in posizioni che teoricamente avrebbero dovuto fornire una stabilità precaria, e invece ha tenuto alla grande, segno che fondamentalmente si è puntato non soltanto sui pro iper concentrati sulle azioni frenetiche vissute nei tornei o negli allenamenti.

La compattezza ha pregi ovviamente lato design, di cui abbiamo già parlato, ma – sebbene Nacon abbia provato a porre rimedio sotto questo aspetto con un fronte che finisce in una forma tondeggiante – è innegabile che alla lunga il fatto che non ci siano punti di accesso o appoggi dedicati o rilievi per i polsi può comportare dei fastidi fisici specie quando la velocità e lo sforzo crescono. Un’osservazione simile troverà sponda nei più esperti ma difficilmente qualcuno alle prime armi con questa tipologia di prodotto, oppure soltanto meno esigente, ci farà troppo caso.

Per quanto riguarda la giocabilità, siamo in presenza di un oggetto che ha tutte le carte in regola per essere un’estensione naturale per chi desidera misurarsi con una “sfida” simile pur non essendo padronissimo del genere picchiaduro, segmento cui si rivolge in maniera preponderante; uno dei titoli che abbiamo preso in analisi per questa recensione, Tekken 7, è ad esempio un ottimo punto d’ingresso per familiarizzare con il controller, specialmente grazie al gameplay tipico della serie e alla modalità Assist che consente di scaricare il peso di combo troppo lunghe o difficili da memorizzare nel nuovo schema di gioco sulla CPU.

I più esigenti avranno sì da ridire su alcune misure non efficacissime sia in termini di progettazione che di produzione, ma troveranno nel Daija un arcade stick affidabile in virtù della buona mole di opzioni per la personalizzazione ma anche e soprattutto della fattura dei componenti principali Sanwa. I pulsanti hanno una buona corsa, non scendono troppo e ritornano rapidamente in posizione, fornendo una risposta scattante e riducendo al minimo possibilità di errore o lag. Lo stesso dicasi per la leva che propone precisione ed estensione senza rinunciare alla solidità e ad un ritorno in posizione anch’esso di altri tempi. Allo stato attuale, per la qualità del feedback e per la pura sensazione al tatto, non vediamo grosse ragioni per volerli sostituire, se non per optare, in tutta comodità vista la semplicità delle operazioni, per una soluzione familiare e congeniale al proprio gameplay.

Per finire, il dispositivo arriva con un’ampia gamma di compatibilità all’infuori della reclamizzata PlayStation. Sul fianco destro troviamo tutti i pulsanti “gimmick” di PS4, come il tasto Share e il touchpad, così come il pulsante PS e “Options”, ma il device è pensato per adattarsi nativamente alla piattaforma su cui viene adoperato. Ciò vuol dire che potremo passare da PS4 a PS3 e PC semplicemente toccando uno switch laterale, e non appena ci sposteremo su quest’ultima – riconosciuta la periferica e senza download aggiuntivi – saremo pronti a giocare. In alto a destra un led blu indica quando la periferica sia in funzione e collegata correttamente, quindi persino in caso di problemi c’è poco margine per i dubbi in tal senso. Ci sembra superfluo aggiungere quanto sia importante il supporto al PC, trattandosi di una piattaforma assai longeva e che con l’utilizzo nel tempo può far ammortizzare la spesa (ingente) dei 200 euro di listino – per quanto riguarda la compatibilità futura, con le console non si sa mai.

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Tra gli altri tasti a destra, abbiamo uno switch per la modalità d-pad della leva (utile in considerazione del fatto che manca una vera e propria croce direzionale, da usare ad esempio nei menu del già citato Tekken 7 ma non solo) o in alternativa LS e RS. Ci sono anche L3 e R3 per quelle situazioni che dovessero richiedere la pressione sulla leva (non supportata invece sullo stick reale). Unica osservazione che ci sentiamo di fare in questo aspetto è relativa alla resa nelle stesse dimensioni per i tasti Options per la pausa e PlayStation per richiamare la dashboard della console: i due sono differenziati rispetto al resto dei tasti ma sono uguali tra di loro e questo ci ha spesso mandato in confusione durante il nostro test, visto che vengono premuti praticamente a memoria quando l’arcade stick è posizionato sulle gambe.

Abbiamo invece gradito enormemente l’introduzione di un jack per le cuffie, a nostro parere imprescindibile in ogni controller che voglia stare al passo coi tempi e con la voglia di immersività degli utenti nei loro prodotti videoludici preferiti (e magari più impegnativi); una soluzione che risulta ideale quando si tratta di isolarsi per concentrarsi e avere una performance al massimo delle proprie possibilità in allenamento o in una fase di studio del gioco cui ci si sta approcciando.

+ Qualità di pulsanti e leva nel giocato

+ Personalizzazione a tutto tondo

+ Design compatto ed elegante

+ Stabilità a prescindere dalla postazione

+ Compatibilità con il PC

- Meccanismo di apertura e chiusura

- Squadrato vuol dire potenziale problema per i polsi

- Cavo USB non rimovibile

8.0

Ideandola in collaborazione con Marie-Laure ‘Kayane’ Norindr, giocatrice professionista, presentatrice TV e specialista esport, ed avvalendosi della produzione di Sanwa, leader nel settore, Nacon ha così portato sul mercato una soluzione affidabile e funzionale in ogni suo aspetto per una platea quanto più eterogenea possibile. L’unica barriera all’ingresso è di fatto il prezzo, che di listino sfiora i 200 euro, mentre soltanto alcune scelte che non convincono appieno nella fase di progettazione più che in quella di realizzazione, e non gli consentono di schizzare ai vertici di categoria. Pur per ragioni ed esigenze diverse, Daija Arcade Stick è un’esperienza che vi consigliamo di provare se volete un feeling diretto e più personale con la vostra console o il vostro PC da gaming.

Voto Recensione di Nacon Daija Arcade Stick - Recensione


8

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Qualità di pulsanti e leva nel giocato

  • Personalizzazione a tutto tondo

  • Design compatto ed elegante

  • Stabilità a prescindere dalla postazione

  • Compatibilità con il PC

Contro

  • Meccanismo di apertura e chiusura

  • Squadrato vuol dire potenziale problema per i polsi

  • Cavo USB non rimovibile

Commento

Ideandola in collaborazione con Marie-Laure ‘Kayane’ Norindr, giocatrice professionista, presentatrice TV e specialista esport, ed avvalendosi della produzione di Sanwa, leader nel settore, Nacon ha così portato sul mercato una soluzione affidabile e funzionale in ogni suo aspetto per una platea quanto più eterogenea possibile. L’unica barriera all’ingresso è di fatto il prezzo, che di listino sfiora i 200 euro, mentre soltanto alcune scelte che non convincono appieno nella fase di progettazione più che in quella di realizzazione, e non gli consentono di schizzare ai vertici di categoria. Pur per ragioni ed esigenze diverse, Daija Arcade Stick è un’esperienza che vi consigliamo di provare se volete un feeling diretto e più personale con la vostra console o il vostro PC da gaming.