Immagine di MXGP 2021, nel bene e nel male, non cambia le carte in tavola | Recensione
Recensione

MXGP 2021, nel bene e nel male, non cambia le carte in tavola | Recensione

Il simulatore su due ruote di Milestone non sorprende, riproponendo la stessa, collaudatissima, formula di sempre

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a cura di Lorenzo Kobe Fazio

Informazioni sul prodotto

Immagine di MXGP 2021
MXGP 2021
  • Sviluppatore: Milestone
  • Produttore: Milestone
  • Distributore: Koch Media
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , PS5
  • Generi: Simulazione , Racing Game
  • Data di uscita: 30 novembre 2021

Lo sviluppo di MXGP 2021 deve essere stata una bella sfida per Milestone, non tanto per la caratura delle ambizioni espresse in fase di progettazione, quanto per il periodo storico, con conseguenti ostacoli ormai noti a tutti, in cui è stato effettivamente realizzato. Nonostante si conviva con il COVID ormai da diverso tempo, è piuttosto evidente quanto, soprattutto in campo artistico, lo smart working comporti difficoltà e problematiche che, in campo videoludico nello specifico, si traducono in tempi di sviluppo dilatati, ritardi, produzioni non proprio riuscitissime, per usare un eufemismo.

La premessa, nei confronti del gioco qui preso in esame e dello studio milanese, è dovuta, perché è evidente che MXGP 2021 altro non è che una più che discreta iterazione di transizione, ben lontana dall’essere il definitivo approdo in quella next-gen che ha da poco compiuto un anno di servizio.

Modalità classiche, ma per tutti i gusti

Già dai menù che accolgono l’utente al primissimo avvio del software si percepisce l’aria viziata, classica del pesante riciclo di asset, un sentore che diventa una solida conferma non appena si affondano le ruote nel fango e si affrontano le prime curve, i primi salti.

Le novità di MXGP 2021 sono praticamente invisibili, relegate per lo più ad un sottile e tenue lavoro di affinamento che ha ulteriormente perfezionato un gameplay che, tuttavia, ha un sempre più evidente bisogno di un intervento più approfondito, per quanto riesca nel compito di offrire un’esperienza più che soddisfacente sia al neofita, sia a chi cerca una simulazione assolutamente intransigente.

Forte delle licenze del caso di tutti i campionati tirati in ballo, dalla MX2 alla MXGP per l’appunto, il racing di Milestone propone modalità piuttosto classiche, già viste nelle passate iterazioni del brand.

Time Attack, Gara Veloce e Campionato sono le voci più facilmente accessibili e vi permetteranno di vestire i panni di uno degli oltre quaranta piloti presenti nel roster, ognuno con tuta e casco che li contraddistingue, ai comandi delle moto con cui gareggiano in ogni tappa del torneo.

Diverso il discorso per la Carriera e il Playground. La prima, poco a sorpresa, vi permetterà di creare un avatar tramite un rudimentale editor. Nome, numero, qualche orpello estetico selezionabile tra uno sparuto elenco pre-impostato: la scelta è veramente limitatissima e viene da chiedersi perché, dopo tutto questo tempo, Milestone non conceda ancora la possibilità di personalizzare anche le fattezze dell’avatar vero e proprio che, pur perennemente nascosto dal casco e dalla tuta, continua a sembrare più un manichino, che un personaggio in cui tentare di identificarsi.

Poco male, tuttavia, perché la Carriera vi permetterà di scalare classifiche e categorie in base ai risultati ottenuti sui vari tracciati, in una progressione estremamente prevedibile, ma non per questo meno intrigante. Accaparrarsi nuovi sponsor, ottenere moto più potenti, confrontarsi con campioni sempre più noti ed esperti, ha il suo innegabile fascino. Inoltre, nell’edizione di quest’anno, di tanto in tanto verrete coinvolti in sfide particolari, 1vs1 in tracciati ben precisi, utili a determinare il pilota di motocross più forte tra i due.

Si tratta di una piccolissima variazione sul percorso, che tuttavia ha il suo perché. Laddove le gare più canoniche vi getteranno nel caos più totale, situazione in cui per colpa di qualche contatto vedrete sfumare la possibilità di completare un giro perfetto, in questo genere di competizioni è fondamentale affidarsi alla tecnica, allo studio della traiettoria e di ogni asperità della pista per guadagnare decimi di secondo preziosi sull’avversario che, nel caso vi talloni, rappresenterà comunque una minaccia costante.

Il Playground, dal canto suo, si presenta praticamente immutato nella struttura generale, rispetto alla scorsa iterazione. Per farla breve, si tratta di uno scenario di medie dimensioni, in cui potrete muovervi liberamente, a caccia di qualche gara da affrontare al volo, spesso su tracciati creati da altri utenti. Sì, perché semplicemente posizionando waypoint e traguardo, con estrema facilità e rapidità anche voi potrete creare una pista da condividere sulla rete, dove poi ovviamente sfidare altri giocatori.

Tra prove di abilità e gare standard, Playground non impressiona particolarmente, anche a causa del level design piuttosto banale dell’ambientazione che, tuttavia, rifacendosi ai colori e panorami dell’Inghilterra, propone una certa varietà di fondo tra sentieri immersi nel bosco, strade sterrate che attraversano colline e campi, un paio di tracciati veri e propri con curve a gomito e brevi rettilinei.

A conti fatti, questa modalità vi intratterrà giusto per una manciata di sessioni, prima di finire nel dimenticatoio per una certa mancanza di profondità. Ci si diverte per qualche gara, si nutre il desiderio di esplorare la mappa da parte a parte, ma poi ci si accorge che le cose da fare e vedere sono pochissime, tanto più che chi ama creare dei tracciati di proprio pugno, può contare sull’editor che, a partire da quattro mappe principali, sempre utilizzando i waypoint, permette di dare forma ad una pista completa di tutto, dossi, salite e salti di ogni altezza compresi.

Il sapore del fango

Il gameplay vero e proprio di MXGP 2021, come già anticipato, nel bene e nel male non si discosta più di tanto da quello del diretto predecessore. I tracciati non cambiano la loro conformazione ad ogni giro, feature chiesta a gran voce dai tanti fan di motocross, né si registra un netto miglioramento per quanto riguarda il feedback del peso dei mezzi nell’attraversare distese di fango più o meno compatto. Anche in questo capitolo, insomma, per la maggior parte del tempo vi sembrerà che le ruote quasi sorvolino la distesa di melma e pantano, senza mai realmente immergercisi dentro.

Tuttavia, il lavoro complessivo di Milestone non si può affatto biasimare, soprattutto considerando che ci troviamo di fronte ad una simulazione estremamente malleabile, digeribile da un’ampia varietà di pubblico.

Con tutti gli aiuti attivati, si fa davvero poca fatica a raggiungere (quasi) indenni il traguardo, soprattutto affidandosi al rewind quando le cose si mettono proprio male. Acceleratore e freno sono più che sufficienti per avere la meglio contro avversari e pista, al punto che il titolo si arricchisce di tinte arcade, elargendo un divertimento immediato che impone pochissimi compromessi all’utente di turno.

Al contrario, disattivando ogni assistenza, diventa fondamentale dosare freno e gas, imparare ad usare come si deve la frizione, gestire con discernimento il peso del pilota, manovra semplicemente fondamentale per affrontare brillantemente le curve più strette ed ogni salto. In queste condizioni, affrontare una gara in MXGP 2021 significa ritrovarsi quasi consumati e stanchi al traguardo, evidentemente provati da uno sforzo che diventa anche fisico, soprattutto se giocherete il titolo su PlayStation 5.

Questa iterazione, difatti, registra l’upgrade più visibile nell’uso che fa del DualSense. Trigger e vibrazione tramutano il controller in una piccola bestia difficile da domare, bizzosa e nervosa, esattamente come lo sarebbe una potente motocross che farebbe di tutto per disarcionarvi. Il feeling è davvero soddisfacente, al punto che disattivando questa feature si sente la mancanza di qualcosa e sentire la moto, soprattutto la sua tenuta e il grip delle ruote, diventa più difficile.

Permane qualche problema nella gestione della fisica insomma, perché di tanto in tanto si supera indenni qualche avvallamento della pista senza subire alcuna deviazione di traiettoria, ma innegabilmente MXGP 2021 può contare su un sistema di guida scalabile ed estremamente realistico, soddisfacente sia nella sua variante più arcade, che in quella spiccatamente intransigente.

Il titolo, purtroppo, mostra nuovamente il fianco a qualche critica analizzandone grafica e sonoro. Sul fronte prettamente estetico non si notano chissà quali passi avanti rispetto all’anno scorso. Meglio le texture senza dubbio, sempre ottimamente riprodotte le moto, ma certe animazioni dei piloti e la quasi totale mancanza di dettagli a bordo pista sono ancora limiti su cui Milestone deve iniziare seriamente a lavorare.

Anche il sonoro lascia piuttosto a desiderare. Se l’assenza di musica durante le gare non è per forza un male, gli effetti andrebbero ricampionati per garantire una resa più corposa e degna dei migliori home theater in circolazione.

Versione recensita: PS5

Vi piacciono le due ruote, ma vi da fastidio sporcarvi le scarpe di fango? Milestone è anche responsabile della serie MotoGP e potreste trovare allettante il vantaggiosissimo prezzo con cui potrete portarvi a casa MotoGP 21.

Voto Recensione di MXGP 2021 - Recensione


7

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Gameplay malleabile

  • Sistema di guida estremamente curato

  • Il DualSense è sfruttato davvero benissimo

Contro

  • Motore fisico che ogni tanto perde qualche colpo

  • Nessuna vera novità rispetto allo scorso anno

  • Graficamente non vi lascerà a bocca aperta

Commento

MXGP 2021 è un più che discreto racing, ideale per chi ama le gare di motocross. Preso di per sé, il titolo garantisce un ottimo sistema di guida, estremamente malleabile, oltre ad una serie di modalità che, pur senza offrire qualcosa di veramente nuovo, soddisferanno le richieste e le necessità dell’utenza. Al tempo stesso, tuttavia, le novità rispetto alla passata iterazione sono per lo più impalpabili, relegate a piccoli upgrade e migliorie che, tuttavia, non rendono questo capitolo propriamente next-gen. Grafica, sonoro e qualche imprecisione del motore fisico ridimensionano le ambizioni di una simulazione comunque soddisfacente e divertente. Una menzione d’onore la merita in ogni caso il DualSense, qui sfruttato davvero molto bene e in grado di rappresentare un plus non da poco. Per chi viene dal gioco dello scorso anno, però, c'è davvero poco altro di nuovo.