Half-Life 3 era reale, ma è stato cancellato (proprio così)

Oltre ad Half-Life 3, Valve stava sviluppando anche Left 4 Dead 3!

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Chiesto a gran voce dai fan da intere generazioni, Half-Life 3 è uno di quei titoli entrati ormai nella leggenda, grazie a voci di corridoio, fan art e chi più ne ha più ne metta.

Certo è vero che, dopo l’uscita dell’ottimo Half-Life: Alyx, sono in molti a domandarsi se Valve non abbia davvero intenzione in tempi non sospetti di proporre al pubblico il vero terzo capitolo della sua celebre saga di sparatutto in soggettiva divenuta con gli anni un vero e proprio mito indiscusso.

Ora, in occasione del rilascio dello storybook interattivo The Final Hours of Half-Life: Alyx di Geoff Keighley, è emerso un retroscena che farà sicuramente avere un mancamento ai fan della serie di Valve: Half-Life 3 esisteva, ma è stato cancellato.

Proprio così: il gioco avrebbe infatti dovuto essere un FPS con alcuni elementi procedurali e un tasso di rigiocabilità più alto della media. Più precisamente, il giocatore avrebbe avuto a che fare con uno scenario da costruire in maniera autonoma, con tanto di obiettivi e nemici da stabilire, per poi lasciare che una trama pensata dagli sviluppatori legasse il tutto.

Frank Sheldon, l’attore che ha dato il volto al misterioso “G-Man”, avrebbe dovuto apparire nel gioco, sebbene alcuni problemi con il Source 2 abbiano poi bloccato i lavori sul progetto (evento accaduto tra il 2012 e il 2014).

Non è finita qui: oltre ad Half-Life 3, Valve stava sviluppando anche Left 4 Dead 3, il quale avrebbe dovuto essere un open world ambientato in Marocco, nel quale il giocatore era chiamato a sopravvivere a centinaia di non morti in contemporanea. Le sorti del gioco sono state purtroppo le stesse della terza avventura di Gordon Freeman.

Infine, sembra anche che fossero in cantiere una serie di titoli trasversali più o meno promettenti, i quali sono stati abortiti durante varie fasi dello sviluppo:

  • RPG: un gioco di ruolo sulla falsariga di The Elder Scrolls, Dark Souls e Monster Hunter, nonostante lo sviluppo del progetto non sia mai partito realmente (alcuni frammenti del progetto furono utilizzati per altri giochi.
  • A.R.T.I.: un titolo basato sul crafting in perfetto stile Minecraft, il quale vedeva il coinvolgimento dello scrittore di Half-Life 2 e Portal, Erik Wolpaw.
  • SimTrek: un gioco VR creato da alcuni membri dello Kerbal Space Program. Il progetto è stato cestinato durante lo sviluppo di Half-Life: Alyx.
  • Shooter: uno sparatutto VR basato sul progetto The Lab, basato su alcuni assets di Half-Life 2 e contraddistinto da sessioni di gioco breve e intense. Era pensato più che altro come attrazione per un parco a tema Half-Life.
  • Borealis: progetto VR ancora una volta legato al franchise di Half-Life VR, scritto da Marc Laidlaw avrebbe dovuto includere la presenza dei viaggi nel tempo, ambientato poco dopo Half-Life 2: Episode 2. Nota: avrebbe incluso un mini gioco legato alla pesca.
  • Hot Dog: un nome in codice per identificare Left 4 Dead 3.
  • Vader: il nome del primo, vero tentativo di Valve di realizzare un casco per la realtà virtuale, forse troppo ambizioso per le tasche dei giocatori comuni (si parlava di 5000 dollari a unità). Half-Life: Alyx avrebbe dovuto essere uno dei primi giochi compatibili.

Sulle pagine di SpazioGames potete trovare anche la nostra recensione di Half-Life: Alyx:, disponibile dallo scorso 23 marzo 2020. Nell’articolo vi abbiamo infatti spiegato che «d’ora in avanti le altre produzioni in VR dovranno seguire e, allo stesso tempo, è degno di stare al fianco di tutti gli altri capitoli della storica serie.»

Via: IGN US

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