Immagine di .hack//G.U. Last Recode - La quadrilogia di Haseo è anche su Switch | Recensione
RECENSIONE SWITCH

.hack//G.U. Last Recode - La quadrilogia di Haseo è anche su Switch | Recensione

The World apre le porte ai giocatori Nintendo

Avatar

a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Informazioni sul prodotto

Immagine di .hack//G.U. Last Recode
.hack//G.U. Last Recode
  • Sviluppatore: CyberConnect 2
  • Produttore: Bandai Namco
  • Distributore: Bandai Namco
  • Piattaforme: PC , PS4 , SWITCH
  • Generi: Gioco di Ruolo
  • Data di uscita: 3 novembre 2017 - 11 marzo 2022 (Switch)

Insieme ad Ubisoft, che ne ha recentemente dato ulteriore prova con la collezione di giochi dedicata ad Ezio Auditore, Bandai Namco si è fatta notare, negli anni, per il supporto a Nintendo Switch, su cui sono sbarcati quasi tutti i titoli principali del publisher, da Dragon Ball Z Kakarot fino a un porting apparentemente impossibile come The Witcher 3.

Questa è la volta di .hack//G.U. Last Recode, compilation già pubblicata su console Sony e disponibile da pochi giorni anche per il pubblico della grande N: saranno riusciti a stipare quattro JRPG in una singola, minuscola cartuccia? Quali sacrifici saranno stati necessari?

Rispondiamo a queste (e altre) domande nella nostra recensione.

Tutto immutato

Iniziamo la nostra analisi con una fondamentale premessa: tanto per la sezione che riguarda la narrativa, quanto per tutte le altre, ad eccezione di quella riguardante gli aspetti più puramente tecnici del porting, rimandiamo i nostri lettori all'esaustiva recensione pubblicata sulle nostre pagine ai tempi della pubblicazione di questa raccolta su PlayStation 4, dal momento che a livello contenutistico nulla è cambiato rispetto a quella versione.

Detto questo, e senza soffermarci troppo sulle singole trame dei giochi, per riassumere le quali servirebbero migliaia di caratteri, possiamo dare un quadro generale del setting in cui si svolgono i giochi contenuti in Last Recode, affascinante ed originale all'epoca della pubblicazione originaria e godibile ancora oggi, sebbene la tematica dei mondi nei mondi e delle realtà virtuale sia stata nel frattempo sviscerata in ogni sua parte da vari medium, dalla letteratura al cinema, passando ovviamente per i nostri amati videogiochi.

Tutti e quattro i titoli contenuti in questa compilation sono ambientati in una versione alternativa del nostro pianeta, tra l'anno 2014 ed il 2017, che oggi rappresentano il passato prossimo ed allora il futuro, in cui intelligenze artificiali nate da incidenti tecnici hanno preso il sopravvento in rete, modificando i criteri stessi di Internet e la percezione che gli umani hanno di se stessi e del mondo che li circonda.

Mentre i MMORPG impazzano, in particolare uno intitolato "The World", le intelligenze artificiali prendono sempre più coscienza di loro stesse, deviando dal percorso originariamente pensato da chi le aveva progettate fino a diventare pericolose per l'umanità, che prova a porre rimedio quando i buoi sembrano già parecchio lontani dalla stalla.

Haseo, protagonista della tetralogia, porta quindi sulle spalle il destino dell'umanità tutta, in un mondo che oggi, sedici anni dopo la pubblicazione del primo capitolo, Rebirth, assume contorni sinistri nel suo aver predetto alcuni degli sviluppi cui la società è nel frattempo andata incontro.

Gli amanti della fantascienza e del cyberpunk, ed in particolare del filone nipponico di questi due generi, non potranno non apprezzare i riferimenti crossmediali dei giochi, la rara capacità di mescolare fantastico e realistico con grande naturalezza e le affascinanti derive sociali e tecnologiche di cui tutti e quattro i titoli si fanno latori, pur nella consapevolezza che, avendo tratti e ritmi da anime, la narrazione è spesso afflitta da un eccesso di esposizione e dialoghi talvolta inutilmente verbosi.

Siamo comunque convinti, come già sottolineato in sede di recensione della versione per console Sony, che questo sia un prezzo da pagare più che accettabile per vivere anche in Europa le avventure di Haseo e dei suoi compagni di viaggio, ancora di più se con la libertà di poterlo fare in sala d'attesa dal dentista o in metropolitana.

Quattro JRPG uno più rapido dell'altro

In nuce, Last Recode è una raccolta di giochi di ruolo di stampo nipponico pesantemente votati all'azione, in cui l'avanzamento dei personaggi e la loro personalizzazione sono abbastanza limitati se confrontati ai congeneri più recenti, ma sempre coerentemente vincolati alla trama ed ai suoi spesso imprevedibili risvolti.

Il combat system non brilla per profondità tattica e può sfociare, soprattutto in occasione degli scontri con i nemici comuni, in semplice button mashing, ma, a conti fatti, risulta invecchiato piuttosto bene, soprattutto visto che pochi congeneri, tra cui quelli firmati From Software e tutta la loro progenie, hanno davvero lavorato sulle dinamiche action in un gioco di ruolo nell'ultimo decennio.

Avevamo già lodato all'epoca della nostra prima analisi l'introduzione della possibilità di ritentare immediatamente un combattimento dopo essere stati sconfitti, e su Switch questa feature, alla luce dell'allungamento medio dei tempi di caricamento su cui torneremo nel paragrafo successivo, diventa veramente una manna dal cielo.La rapidità dei giochi, completabili singolarmente in una lasso di tempo compreso tra le venti e le venticinque ore, rappresenta la testimonianza più tangibile di quanto il team di sviluppo abbia concentrato gli sforzi più sul creare una lore ed un universo credibili ed interconnessi, rispetto a meccaniche di gioco incredibilmente profonde o ad un sistema di loot articolato.

Questo stile di gioco mordi e fuggi si adatta incredibilmente bene alle caratteristiche di Switch, e non esitiamo a dire di esserci goduti le avventure di Haseo di più in questa loro iterazione, che pure risulta la meno convincente a livello puramente tecnico, di quanto non avessimo fatto cinque anni or sono in sede di recensione su PlayStation 4.

Potere della portabilità, che consente di affrontare dungeon brevi ovunque, tra l'altro con un impatto sulla batteria della console considerevolmente inferiore rispetto ai titoli più recenti giocati su Switch, probabilmente per via della limitata conta poligonale e della relativa leggerezza del motore di gioco, comunque vecchio di oltre tre lustri.

Cartuccia bella piena

Volendo proseguire l'analisi tecnica poc'anzi avviata, la situazione non è mutata poi tanto dalla versione già recensita su PS4 qualche anno fa, e quei pochi cambiamenti sono perlopiù (impercettibilmente) peggiorativi, com'era facile immaginare vista la minor potenza del nuovo hardware ospite.

Ecco che, allora, in un contesto in cui nemmeno l'originale brillava vista la modellazione poligonale piuttosto rozza e le animazioni legnose, su Switch vanno aggiunti alla lista dei tempi di caricamento mediamente più lunghi e una draw distance assai più limitata, con un effetto pop-in piuttosto marcato durante le fasi esplorative all'aperto.

A monte di questo, ovviamente, la diminuzione della risoluzione non aiuta, sebbene sulla carta questa sia la stessa della versione base di PS4 al lancio, ovvero 1080p, sulla console Nintendo si è reso necessario adottare un sistema di risoluzione dinamica per non sacrificare la fluidità complessiva, con qualche deviazione sotto lo standard fissato dalla vecchia ammiraglia Sony.

Nel complesso, comunque, in modalità portatile più che sulla televisione di casa, Last Recode si difende bene e anzi, maschera la limitatezza del suo comparto tecnico su una macchina che ha già ospitato diversi titoli similari e che annovera la fedeltà grafica tra le sue prerogative primarie.

Nondimeno, possiamo dirci soddisfatti della fluidità generale e del conteggio dei frame per secondo tanto in modalità tv quanto in portatile: i 60 fps che avevamo apprezzato già su PS4 sono probabilmente un po' meno stabili soprattutto giocando sul piccolo schermo di Switch, ma nel complesso vengono mantenuti per la grande maggioranza del tempo, con cali comunque mai drammatici e mai sotto ai 50 fps.

Il lavoro svolto sul porting non era eccezionale già su PS4 e sulla console ibrida Nintendo non si dimostra all'altezza dei migliori lavori e dei cosiddetti "port impossibili", ma, d'altro canto, non pregiudica in alcun modo la godibilità dei prodotti e riesce ad offrire un'esperienza utente che, pur un po' sacrificata rispetto alla concorrenza, rimane diverse spanne sopra quella originale.

I puristi di PS2, d'altronde, oltre a rinunciare alla portabilità sull'altare della nostalgia, avrebbero vita piuttosto difficile a procurarsi i tre giochi originali sul mercato d'importazione, peraltro con prezzi inspiegabilmente elevati.

Nota di merito, invece, per le cutscene animate, frequenti ed importanti in titoli che fanno della narrativa uno dei loro punti di forza: la risoluzione e la resa grafica sono più che soddisfacenti in entrambe le modalità concesse da Switch, e non potranno che soddisfare gli appassionati di anime tra i possessori della macchina Nintendo.

La notevole mole di extra inclusa nel pacchetto è stata traslata interamente su Switch: la modalità Parody, i lunghi episodi dell'anime correlati ai quattro giochi e la corposa enciclopedia interna, capace di iniziare anche un neofita all'universo partorito da Cyberconnect 2, sono tutti inclusi nel download iniziale, per la gioia di tutti i fan Nintendo.

In linea con quanto fatto recentemente in occasione dell'analisi della Ezio Collection di Ubisoft, segnaliamo, stavolta con piacere, che, a quanto ci risulta, la versione fisica americana del gioco (in Europa per il momento esso è disponibile nel solo formato digitale) contiene su cartuccia tutti e quattro gli episodi, senza la necessità di scaricare alcunché dalla rete in aggiunta.

Se volete avvicinarvi al mondo di Nintendo Switch, trovate Lite a prezzo ridotto su Amazon.

Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • Buon lavoro di porting su Switch...

  • Frame rate solido in entrambe le modalità...

  • Pacchetto contenutisticamente molto corposo

  • Su Switch ce lo siamo goduti anche di più che altrove

Contro

  • ... al netto di caricamenti più lunghi e texture più slavate

  • ... al prezzo della risoluzione dinamica

Commento

Last Recode rappresenta il classico caso di prodotto che si avvantaggia delle modalità di fruizione uniche concesse da Switch nel proporre un'esperienza ruolistica veloce, soddisfacente, mai troppo approfondità ma forse proprio per questo capace di coinvolgere fin da subito, a patto di immergersi nell'elaborato mondo di gioco creato dagli sviluppatori. Nonostante tempi di caricamento mediamente più lunghi, texture di superficie più povere rispetto alla versione PS4 e l'introduzione di una risoluzione dinamica per mantenere sempre stabile il frame rate, insomma, noi abbiamo gradito la nostra prova del gioco (che, lo ricordiamo, in termini contenutistici è identico alle controparti PC e PS4) di più in questa sua declinazione portatile, rinfrancati anche da un più che accettabile livello di consumo della batteria interna di Switch. Se siete fan della saga non dovreste lasciarvi scappare questo pacchetto che, nel contempo, potrebbe tranquillamente rappresentare il punto d'ingresso per tanti neofiti, che potrebbero invaghirsi del mondo virtuale creato da Cyberconnect 2, in attesa di un nuovo capitolo.
***

Sto cercando la migliore l'offerta...