Il Calendario dell'Avvento 2018 | Giorno 1

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a cura di Matteo Bussani

Il 2018 è stato un grande anno per videogiochi e videogiocatori, ma come tutti gli altri sta giungendo al termine. Dicembre è oramai iniziato e i giorni che mancano alle agognate feste, a meno che non siate dei macabri Scrooge e l’unica festa che riconoscete è il 7 gennaio, sono proprio una manciata. Dopo l’esperimento molto riuscito dell’anno scorso con il Calendario dell’Avvento, abbiamo deciso di riproporlo anche quest’anno. Nei 24 giorni che ci separano dal Natale cercheremo di ripercorrere in maniera semplice e veloce un percorso fatto di giochi o momenti che hanno caratterizzato il 2018. L’ordine non sarà cronologico, ma prevederà un minimo di fattore sorpresa così come quando aprivamo, o continuiamo a farlo con i figli, le caselline del calendario dell’Avvento per scoprire cosa ci fosse stato dentro.

In questa prima puntata vorrei personalmente concentrarmi sull’intero anno videoludico. So che sto già barando, ma ci sarà modo con più calma nei prossimi giorni di riprenderne gli avvenimenti uno per uno. Oggi ho deciso di stare sul generale perché oramai al terzo anno sulle pagine Spaziogames.it, e alla apertura di una rubrica di questo respiro, era giusto fermarsi per qualche considerazione.

Dopo un crescendo inarrestabile della nuova generazione che ci ha portato ad avere nel 2017 una delle annate migliori del medium da tempo, avevo un po’ il terrore che la tornata successiva non potesse essere altrettanto entusiasmante, pur con le variabili delle esclusive Sony dall’uscita ancora non confermata a darci modo di sperare il contrario.

Per non dimenticare, l’anno scorso ci furono due esclusive Nintendo assolutamente fuori scala, The Legend of Zelda Breath of the Wild e Super Mario Odyssey, ma non mancò una quantità notevole di ulteriori titoli con un Giappone arrembante alla riscossa tra Resident Evil VII, Persona 5, Nier Automata e Xenoblade Chronicles 2.

Il 2018, con la migrazione di numerose uscite verso il 2019 e i punti di domanda che sorgevano su intere produzioni, avrebbe potuto rallentare questa incredibile marcia generazionale, riducendo il rapporto fra qualità e numero di uscite. Guardandomi indietro però, non posso che riguardare a un’altra annata incredibile, forse meno numerosa, ma sicuramente non meno degna di essere rievocata con attenzione. Nel consolidato substrato di terze parti di nota qualità nel 2018 possiamo annoverare serie che hanno rafforzato un nuovo percorso intrapreso, tipo Assassin’s Creed con Odyssey, oppure altre che hanno concluso una trilogia che aveva riportato in auge una IP del passato, come Shadow of the Tomb Raider, o a rischio di abbandono come Darksiders 3, o addirittura alcune che hanno puntato a rivedere completamente il brand e fare un passo in direzione della community come Call of Duty con Black Ops 4.

Non solo, perché nell’universo nostalgico ci sono stati remake fatti con tutti i crismi, tra cui la Spyro Reignited Trilogy, e reboot che hanno saputo incantare con una narrativa single-player e un eccellente gameplay action, come il nuovo God of War. E saremmo pazzi se ci fermassimo qui senza considerare quel Red Dead Redemption 2, prequel pur con il 2 in fondo al titolo, che ha ridisegnato l’intero concetto di narrazione e di open-world.

Certo, come anticipavamo, il rammarico di un anno ancora migliore c’è visto che per tanti pezzi da novanta attesi originariamente alla fine di quest’anno, tra cui l’intramontabile Kingdom Hearts 3, dovremo aspettare ancora un po’, ma dall’altra parte la speranza per un 2019 scoppiettante fin dalle prime battute c’è ed è quasi certezza.

Senza ulteriori indugi apro così le danze del Calendario dell’Avvento, che sarà costellato non solo di giochi, ma anche di annunci, di attese e di eventi che in qualche modo hanno segnato le tappe di quest’anno insieme alla redazione di Spaziogames.it