Immagine di Ys VIII Lacrimosa of Dana sbarca anche su PS5 | Recensione
RECENSIONE PS5

Ys VIII Lacrimosa of Dana sbarca anche su PS5 | Recensione

Mancavano solo le console di attuale generazione: ora Adol il rosso è ovunque!

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Informazioni sul prodotto

Immagine di Ys VIII: Lacrimosa of Dana
Ys VIII: Lacrimosa of Dana
  • Sviluppatore: Falcom
  • Produttore: Falcom
  • Distributore: NIS America
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , SWITCH , MOBILE , PSVITA , PS5
  • Generi: Gioco di Ruolo
  • Data di uscita: 15 settembre 2017 - 29 giugno 2018 (Switch) - Aprile 2018 (PC) - 18 novembre 2022 (PS5)

In un mercato che rischia poco e che è stato paralizzato dalla pandemia, le console di nuova generazione (che poi tanto nuova non è visto che ha compiuto due anni proprio in questi giorni) hanno visto parecchie rimasterizzazioni, riproposizioni e remake per riempire caselle altrimenti vuote.

Da parte nostra non siamo concettualmente prevenuti verso questo fenomeno, a patto che il gioco riproposto sia di buona qualità e che il lavoro per ripresentarlo ad un nuovo pubblico sia adeguato al prezzo richiesto. Nel caso di Ys VIII Lacrimosa of Dana, come vedremo, se la prima condizione è pienamente soddisfatta, come testimoniato dal voto che il gioco seppe guadagnarsi alla prima pubblicazione su queste pagine, sulla seconda – almeno al momento di questo nuovo lancio – potrebbe esserci qualche remora in più.

Scopritelo nella nostra analisi della versione PS5.

Il ritorno di Adol Christin

Inutile raccontarvi in questa sede la storia sottesa a Ys VIII Lacrimosa of Dana (lo trovate su Amazon), perché alla nostra esauriente recensione della versione PS4 ha fatto seguito anche quella della successiva conversione per PC – e da allora nulla è cambiato in quanto ad ambientazione, intreccio e personaggi.

Il giocatore sarà chiamato, oggi come allora, a vestire i panni di Adol Christin in una delle sue avventura più riuscite, reduce dall'inabissamento della nave Lombardia su cui viaggiava, sorretto da un cast di comprimari quanto mai interessante e da dialoghi ben scritti, un unicum per una serie che aveva sempre puntato tutto sulla spettacolarità del gameplay e sulla bontà dei riff di chitarra delle sue colonne sonore.

Soprattutto durante le prime ore di gioco, quando l'intreccio se la prende comoda prima di decollare, non giocherete di certo l'action RPG firmato Falcom per la storia, ma quando scorreranno i titoli di coda anch'essa vi rimarrà impressa insieme al sistema di combattimento e a quello di crescita, che vi consentirà di sbloccare man mano diverse sezioni dell'enorme isola su cui il nostro alter ego è naufragato.

Una delle particolarità del gioco, infatti, fu la curiosa ibridazione tra la consueta struttura di un action rpg e quella di un metroidvania, con parecchie zone dell'isola – alcune fondamentali per lo sviluppo della trama, altre del tutto opzionali – inaccessibili fino allo sblocco di una o più skill.

Succedeva allora che il giocatore buttasse gli occhi su un forziere irraggiungibile o su un campo pieno di nemici e tesori chiuso da delle rocce, e che solo dopo una decina di ore acquisisse l'abilità di romperle o farle saltare con un candelotto di dinamite, giusto per fare un esempio.

Questo stratagemma ludico rendeva sempre l'esplorazione gustosa e interessante – e, ovviamente, ritorna in questa nuova versione visto che, anche a livello di gameplay, nulla è mutato rispetto ad un lustro fa.

Spreco Dualsense

Nulla è stato aggiunto nemmeno a livello contenutistico, se non un buon numero di costumi, che però vanno a toccare solamente il lato estetico e non intaccano minimamente il gameplay – che avrebbe ad esempio beneficiato della modalità cooperativa vista nella versione PC, che pure era stata lanciata in uno stato non esattamente immune da difetti.

Inspiegabilmente, da questo punto di vista il team di sviluppo, probabilmente nel timore di andare a modificare una formula che funzionava benissimo, non ha apportato alcun tipo di miglioria, e anche il Dualsense viene sfruttato relativamente poco, dando all'upgrade un carattere decisamente conservativo.

Per coloro i quali si fossero persi Ys VIII in una delle sue precedenti iterazioni, allora, questo upgrade non è significativo se non dal punto di vista meramente tecnico, con il team di sviluppo che è andato a rimetter mano solamente a questo versante, come vedremo nel paragrafo successivo.

Tutto meglio, ma niente upgrade path

I miglioramenti al comparto tecnico spaziano da quelli più evidenti, che anche l'occhio meno attento noterà qualora avesse giocato una delle versioni precedentemente pubblicate, a quelle più sottili, magari meno impattanti ma comunque benvenute.

Alla prima categoria appartengono l'aumento della risoluzione del titolo, che gira ora in 4K nativo a meno che non optiate per la nuova modalità a 120hz, che limita la risoluzione al full HD ma garantisce una fluidità senza pari, raddoppiata rispetto ai 60 fps standard.

Evidenti i miglioramenti alle texture di superficie e alla draw distance, con l'eliminazione dell'effetto pop-in che di quando in quando faceva capolino su PS4 e che sporcava in un certo qual modo le fasi di esplorazione, che rappresentano invece uno dei punti di forza della produzione.

Nella seconda categoria facciamo invece rientrare il miglioramento degli effetti di illuminazione e delle ombre e il taglio dei tempi di caricamento, che comunque ci è parso meno consistente di quanto avremmo voluto, complice anche il fatto che anche sulla vecchia generazione di console non fossero poi così lunghi.

I modelli poligonali e le ambientazioni, nonostante gli sforzi del team di sviluppo, rimangono invece piuttosto obsoleti, figli di un'altra epoca videoludica (il titolo debuttò in Giappone alla fine del 2016, oltre sei anni fa), eppure basta entrare nel gameplay loop del titolo per dimenticarsi velocemente di star giocando sulla medesima console che fa girare lavori come God of War Ragnarok o Horizon Forbidden West.

Sebbene ci chiediamo quale possa essere la sua utilità, se non per quella fetta di giocatori cresciuti esclusivamente a pane e PC, segnaliamo anche l'aggiunta del supporto a mouse e tastiera anche in questa versione console: nonostante il sistema di controllo sia stato palesemente pensato per un controller, qualora vogliate giocare Ys VIII servendovi del vostro fido mouse da gaming adesso siete liberi di farlo, a patto che anche PS5 lo riconosca e lo supporti senza problemi.

Il vero elefante nella stanza è pero rappresentato dal fatto che non esista alcun upgrade path (né a pagamento né tantomeno gratuito) per quanti posseggano la versione fisica o digitale di Ys VIII per PlayStation 4: considerata la succitata mancanza di contenuti originali e la presenza sul mercato di titoli (anche più blasonati) che consentono invece di sborsare solo i soldi necessari all'upgrade, questo ci sembra un autogol clamoroso da parte del publisher, che potrebbe impattare sulle vendite di un titolo altrimenti di alto livello, cui non abbiamo esitato ad assegnare un voto altissimo al tempo della prima pubblicazione.

Come se non bastasse, gli affezionati della prima ora non potranno importare in alcun modo il loro salvataggio (né da PSVita, e questo forse c'era da aspettarselo, né da PS4, e questo è invece incomprensibile) per utilizzarlo nella modalità New Game Plus.

Queste sono scelte dannose per i giocatori che fatichiamo davvero a comprendere, al punto che, francamente – e a meno di sconti clamorosi – viene da domandarsi perché un giocatore dovrebbe davvero preferire questa più costosa release alla precedente per PS4.

Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • Probabilmente il miglior Ys di sempre

  • Miglior versione a livello tecnico...

  • Che colonna sonora!

Contro

  • Nessun upgrade path per chi possiede già il gioco su PS4

  • ...ma è pur sempre un titolo radicato nel passato

  • Assenza di contenuti inediti

Commento

Ys VIII Lacrimosa of Dana è e rimane probabilmente il miglior episodio di una serie longeva ed amata, al quale poco più di un lustro fa assegnammo un voto altissimo, che non esiteremmo ad assegnare nuovamente qualora dovessimo prendere in esame solamente l'aspetto puramente ludico della questione. Ma in questa sede siamo chiamati a giudicare il lavoro svolto per l'utenza PS5, la presenza di novità e, da questi punti di vista, questa versione del gioco Falcom non ci ha entusiasmato particolarmente, pur risultando, in termini assoluti, la migliore tra quelle pubblicate finora. Risulta incomprensibile la scelta di non consentire l'upgrade, nemmeno a pagamento, a chi aveva dato fiducia al gioco in versione old-gen, e ancora di più quella di rendere incompatibili i salvataggi tra versioni differenti, inibendo il New Game Plus a chi avesse già speso decine di ore sull'isola di Seiren.
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