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Another Code: Recollection | Recensione - Tuffo nel passato

Nintendo ripesca dal suo passato Another Code, le avventure grafiche sviluppate dal defunto studio Cing: scopriamo insieme com'è andata!

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

In sintesi

  • Un buon adattamento di due avventure grafiche che ormai credevamo dimenticate.
  • Che possa essere il primo passo per un ritorno di Another Code?

Informazioni sul prodotto

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Another Code: Recollection
  • Sviluppatore: Nintendo
  • Produttore: Nintendo
  • Testato su: SWITCH
  • Piattaforme: SWITCH
  • Generi: Avventura
  • Data di uscita: 19 gennaio 2024

Another Code: Recollection è stato un ritorno che non ci saremmo mai aspettati di vedere. Vi abbiamo parlato nel dettaglio di questa serie in uno speciale dedicato, che potete leggere per approfondire la storia di questi titoli e dello studio di sviluppo che vi stava dietro.

In breve, Another Code è una serie composta (finora) da due episodi, usciti rispettivamente su Wii e DS, ad opera dello studio Cing, fallito nell’ormai lontano 2010. A rendere il ritorno della serie insperato contribuiva anche il fatto che non fosse mai stato del tutto chiarito chi detenesse i diritti di questi giochi, e che fine avessero fatto dopo la dissoluzione di Cing.

La risposta è arrivata pochi mesi fa: Nintendo ha tenuto i diritti della serie ed è ora pronta a riproporla in un unico pacchetto come Another Code: Recollection, disponibile dal 19 gennaio in esclusiva Nintendo Switch. Scopriamo insieme com’è andato questo ritorno.

Viaggio nei ricordi

Come abbiamo anticipato in apertura, Another Code: Recollection (che potete già trovare su Amazoninclude entrambi gli episodi che compongono la serie, vale a dire Another Code: Two Memories, uscito originariamente su DS nel 2005, e Another Code: R – A Journey into Lost Memories, uscito su Wii nel 2009.

La storia del primo gioco si apre con la protagonista, Ashley Mizuki Robbins, nel giorno del suo quattordicesimo compleanno. Ashley è stata cresciuta dalla zia Jessica, sorella del padre, dopo che i suoi genitori sono scomparsi quando era piccola, e sono stati creduti morti per tutto questo tempo.

Diciamo “creduti morti” perché, nel giorno del suo quattordicesimo compleanno, Ashley riceve una lettera proprio da suo padre, che dice di aspettarla in un’isola sperduta chiamata Blood Edward Island.

A questo punto, la ragazza e la zia Jessica prendono un traghetto per raggiungere l’isola; al loro arrivo, tuttavia, non c’è nessuno ad aspettarli. Jessica si mette alla ricerca del padre di Ashley, ma quando la ragazza non la vede fare ritorno, decide di mettersi sulle sue tracce. Questo la porterà presto ad incontrare il fantasma di un ragazzo che ha perso i ricordi, che si fa chiamare semplicemente D, e che diventerà il suo compagno d’avventure nell’esplorare la misteriosa villa che si trova su Bloody Edward Island.

Non vogliamo andare oltre nel raccontarvi la storia, anche perché trattandosi di una specie di giallo per ragazzi rischieremmo di rovinarvi molti dei colpi di scena presenti nell’intreccio.

Allo stesso modo, non vogliamo raccontarvi niente del secondo episodio, perché ovviamente significherebbe rovinarvi, almeno in parte, tutta l’esperienza del primo capitolo, perché il sequel parte proprio dagli eventi del finale di Two Memories.

Si tratta di due avventure grafiche dotate di una buona scrittura, che per certi versi possono risultare molto adolescenziali (comprensibile vista anche l’età della protagonista) ma comunque godibili. Rispetto ai giochi originali, alcuni dialoghi sono stati aggiunti ed altri riscritti, e in generale la traduzione sembra essere più fedele all’originale giapponese, cosa evidente soprattutto in Two Memories.

Esteticamente, i giochi sono stati praticamente ricostruiti da zero, pur cercando di mantenere la visione artistica dei titoli originali. È evidente che siamo di fronte ad una produzione fatta con un budget limitato – scelta comprensibile visto che parliamo di un genere di nicchia e di una serie ormai sconosciuta – ma i modelli dei personaggi e le ambientazioni risultano di buona fattura, riuscendo a mascherare, almeno in una certa misura, le debolezze di questo rifacimento.

Il cofanetto include due giochi, debitamente adattati a Switch, visto che provengono da DS e Wii.
Molto buona anche la colonna sonora, con riadattamenti dei pezzi presentati nei giochi originali. Le avventure grafiche dello studio Cing presentavano sempre ottime tracce che volevano creare una certa atmosfera, e finalmente con questo remake possono essere godute senza i limiti della riproduzione audio di hardware vetusti (di nuovo, ci riferiamo in particolare a Two Memories).

Per la prima volta, inoltre, i giochi sono interamente doppiati: purtroppo non è presente un doppiaggio italiano, ma potete comunque ascoltare il doppiaggio in inglese e mettere i sottotitoli in italiano, il che è un compromesso più che accettabile, considerando i titoli di cui stiamo parlando.

Enigmi dal passato

Come abbiamo detto, i due titoli di Another Code: Recollection sono delle avventure grafiche, e non presentano particolari novità per il genere. Nei panni di Ashley potrete esplorare le ambientazioni, analizzare oggetti, parlare con i personaggi, combinare strumenti tra loro, risolvere puzzle ambientali e così via.

A livello strutturale, insomma, ci sarebbe poco da dire su Another Code: Recollection, dato che si tratta di una classica avventura grafica, senza troppi fronzoli, che svolge il suo compito efficientemente ma senza stupire.

Piuttosto, riteniamo interessante concentrarci sulle novità di questo adattamento. Innanzitutto, i giochi sono stati resi più simili tra loro: originariamente, infatti, Two Memories era un punta e clicca con visuale dall’alto, mentre R proponeva un’avventura grafica 3D più classica.

Anche in questo caso, ovviamente, abbiamo un’avventura grafica in 3D, ma la visuale è stata completamente cambiata, ed è ora posta alle spalle di Ashley. Questo permette di ammirare al meglio le splendide ambientazioni di gioco, ed anche di analizzare tutti i dettagli con più immediatezza.

A fronte di questo cambiamento in positivo, però, dobbiamo anche dire che abbiamo trovato la telecamera leggermente troppo vicina ad Ashley, al punto da essere quasi fastidiosa, in alcuni frangenti. Purtroppo, non c’è modo di cambiare questa impostazione, ma fatevi un favore e aumentate fin da subito la velocità di movimento della telecamera, che di default è davvero lentissima.

Anche i puzzle hanno dovuto essere rivisti per forza di cose, dato che molti di essi prevedevano l’utilizzo di feature esclusive di DS e Wii. In linea generale, le soluzioni trovate dagli sviluppatori funzionano, ed anche se si perde un po’ quell’effetto sorpresa presente nei titoli originali, sarebbe stato difficile immaginare un risultato migliore considerando che certi elementi (come il microfono e il doppio schermo) semplicemente non sono più disponibili.

Gli sviluppatori hanno comunque cercato di sfruttare le caratteristiche di Switch (di cui trovate la splendida versione Oled su Amazon), ma è chiaro che si tratta di una piattaforma completamente diversa rispetto a Wii e DS.

Tornando ai giochi, le due avventure sono lineari, dunque non aspettatevi scelte multiple nel corso della storia: non potrete sbagliare, dunque la vostra velocità di avanzamento dipenderà solamente da quanto sarete svelti nel risolvere gli enigmi.

A questo proposito, i giochi hanno implementato un comodo sistema d’aiuto per i novizi: potrete attivare degli indizi semplicemente premendo un tasto. Inizialmente riceverete indizi generici, ma qualora ne doveste avere bisogno vi verrà fornita praticamente la soluzione degli enigmi.

Può sembrare superfluo, visto anche che non ci sono enigmi particolarmente complessi nel gioco, ma dato che è una meccanica opzionale si tratta di una buona mossa in ottica accessibilità.

Le due avventure sono lineari: non aspettatevi bivi o scelte multiple.
Per quanto riguarda la durataTwo Memories è davvero molto breve, e può essere completato in circa 5 ore; diverso il discorso per R, la cui durata oscilla intorno alle 18 ore.

Complessivamente, abbiamo apprezzato questo pacchetto. Nonostante il budget limitato, non ci saremmo aspettati un simile lavoro per una serie che ormai era stata praticamente dimenticata, e che per via del suo genere avrà sicuramente un pubblico ristretto.

Al di là di qualche problema minore, siamo di fronte a due avventure grafiche più che buone, che non sono forse capolavori immortali del genere ma che meritano comunque uno spazio nella collezione di ogni appassionato. La nostra speranza è che questo sia solo un primo passo verso un vero e proprio revival delle IP Cing, che porterebbe finalmente a conclusione le storie di Another Code (per cui era previsto un terzo episodio) e di Hotel Dusk.

Staremo a vedere: per adesso, ci limitiamo a goderci questo ritorno che, per svariati motivi, è riuscito a stupirci.

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Voto Recensione di Another Code: Recollection | Recensione


7.5

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Due avventure grafiche molto buone

  • I puzzle sono stati convertiti egregiamente su Switch

Contro

  • Possono risultare un po' troppo "adolescenziali"

  • Fin troppo fedeli agli stilemi del genere, senza nessun guizzo di inventiva

Commento

Another Code: Recollection è un'ottima operazione di rilancio per una serie che francamente non ci saremmo mai aspettati di rivedere. Le due avventure grafiche, pur senza ambire a vette qualitative altissime, sono invecchiate bene – e l'operazione di restauro, nonostante il budget comprensibilmente limitato, si è rivelata riuscita, soprattutto perché ha portato i due capitoli sullo stesso livello, rendendoli parte di un'unica storia coerente sotto ogni profilo.
La speranza è che questo sia solo il primo passo verso un revival delle IP Cing e che, dopo Another Code, Nintendo decida di riportare alla luce anche Hotel Dusk, probabilmente l'opera più matura del defunto studio. E chissà, magari arriverà anche il momento per proseguire queste serie. Per adesso, godiamoci questo (primo?) ritorno.
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