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Titanfall Frontier's Edge

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a cura di FireZdragon

Continua imperterrito, nonostante una emorragia di utenza piuttosto evidente, il supporto di Respawn Entertainment al suo pupillo Titanfall, nel tentativo di riportare sullo shooter targato Electronic Arts un interesse svanito nel giro di pochi mesi dal lancio.Le cause le abbiamo già analizzate diverse volte, ma la cosa preoccupante è che nemmeno l’avvento di Expedition, il primo pacchetto mappe rilasciato a maggio, ha cambiato l’andamento delle cose.I problemi più grandi permangono e, per come la vediamo, non sarà certo con tre mappe vendute a dieci euro che Titanfall riuscirà a risollevarsi. Servono contenuti di spessore e valore, che diano un vero stimolo ai giocatori per tornare sui server, nettamente superiori alle piccole migliorie che le patch tentano invano di apportare al gioco. Respawn sta cercando di tenere a galla il Titanic gettando fuori bordo l’acqua con un cucchiaino mentre l’iceberg ha aperto una voragine enorme, dimenticandosi che il vero punto di forza, quel gameplay che ha fatto assaggiare la polvere a tutti i concorrenti, è già godibilissimo nella sua versione base.

Patch for the winPartiamo quindi dai contenuti resi disponibili con il quinto aggiornamento, avvenuto l’ultimo giorno di luglio, che ha portato sui server il mercato nero per le Burn Cards, oltre ovviamente a tutta una serie di piccoli bug fix e bilanciamenti per armi e titani. Ora le carte possono essere liberamente vendute e comprate attraverso un sistema di crediti piuttosto basilare e semplicistico. Completando le Sfide, divenute anche giornaliere, o semplicemente partecipando alle varie partite, verremo ricompensati con un numero di crediti variabile a seconda delle nostre prestazioni, che potremo successivamente sfruttare per acquistare diverse tipologie di bustine. All’interno di queste buste, suddivise per rarità e ovviamente per costo, sarà possibile recuperare armi potenziate, abilità extra temporanee e anche i nuovi equipaggiamenti per i titani giunti con il quarto aggiornamento, un modo sicuramente più semplice di ottenere i boost desiderati senza dover sperare per forza nella dea bendata. Le carte si potranno comunque recuperare anche in partita, fuggendo sulla nave di estrazione o completando le sfide specifiche. All’interno del mercato nero si potranno altresì acquistare delle speciali decalcomanie da applicare ai titani, una decina in tutto, che vanno ad aggiungersi al centinaio già presenti. Ognuno di questi singoli stemmi ha un costo di 25000 crediti e, se consideriamo che una carta comune può essere venduta a 100 crediti, il calcolo è piuttosto rapido per comprendere quanto sia piuttosto veloce completare la nostra collezione.Aggiunte superflue comunque che non intaccano, né migliorano, l’esperienza complessiva di gioco, lasciando questo arduo compito alle tre nuove mappe proposte.

Tre nuove mappe per un divertimento riciclatoPiuttosto che dividere come al solito le tre mappe, abbiamo deciso di fare un discorso generale sull’intero pacchetto. Se di Expedition infatti avevamo elogiato quantomeno l’iniziativa di proporre nuove animazioni e qualche nuova dinamica all’interno delle diverse locazioni, tutto svanisce in Frontier’s Edge. Il perché è presto detto, visto che questa volta le tre mappe proposte non solo hanno un retrogusto di già visto particolarmente pronunciato ma non riescono nemmeno a lasciare il segno nella mente dei giocatori, come ha fatto ad esempio Paludi nello scorso DLC. I colori delle mappe, le ambientazioni e gli stessi palazzi non hanno davvero punti distintivi che ne giustifichino l’acquisto singolarmente, ed è un vero peccato se pensiamo che questo dovrebbe essere uno degli elementi su cui puntare in un pacchetto come questo. Con ciò tuttavia non vogliamo assolutamente dire che le tre nuove mappe abbiano un level design superficiale o poco curato, solo che faticano a lasciare il segno.La costruzione dei livelli invece è particolarmente funzionale e ben riuscita come al solito e il dualismo titano/pilota viene messo in risalto da percorsi estremamente intricati, saliscendi continui e una nuova serie di piccoli eventi dinamici che mutano in tempo reale le strade percorribili. Proprio come Cod e Battlefield, seppur in maniera diversa, anche in Titanfall con questo secondo DLC, Respawn si affaccia sulla dinamicità del campo di battaglia con l’aggiunta di alcuni generatori in Export a cui è possibile sparare, così da creare una sorta di muro elettrico invalicabile per i titani e offrire un ulteriore elemento di attenzione durante gli scontri. Certo non è nulla di particolarmente significativo, ma l’idea e buona e speriamo venga approfondita a dovere con i prossimi contenuti scaricabili. Un pacchetto che riporta in auge anche i cecchini che si troveranno tantissimi spot per gli appostamenti in Heaven, una mappa ad ampio respiro e particolarmente indicata allo scopo.

– Continua il supporto di Respawn al titolo

– Tre mappe nuove

– I giocatori vogliono nuove feature, non nuove mappe.

6.0

Salviamo dall’insufficienza questo DLC esclusivamente perché le tre mappe presenti continuano a mostrare una buona cura nella costruzione dei livelli, con una differenza sostanziale tra la giocabilità a piedi e quella sui titani, e situazioni sempre varie ed estremamente divertenti. A tutto questo fa da contraltare però un gioco che ha bisogno di nuove modalità, armi e titani e che si sta sorreggendo unicamente su un gameplay estremamente ben riuscito ma già tranquillamente godibile nella sua versione base. Frontier’s Edge è pensato e realizzato solo per i superfan, se apprezzate Titanfall ma non ci passate sopra le vostre giornate potete pure lasciare il pacchetto sullo scaffale virtuale.

Per ulteriori approfondimenti non perdete il LIVE dedicato a Titanfall oggi alle 17.30

Voto Recensione di Titanfall Frontier's Edge - Recensione


6