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Magicka: Vietnam

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a cura di Sidmarko

Uno dei principali fattori che ha decretato l’elevato successo di Magicka è senza dubbio la vena ironica e dissacrante, farcita da citazioni e tributi al mondo videoludico ed a quello cinematografico. Ma la ciliegina sulla torta è arrivata quando gli sviluppatori hanno deciso di prendere maghetti, goblin e troll e sbatterli all’interno di uno degli scenari bellici più cruenti della recente storia umana: la guerra del Vietnam. Tuttavia, a nostro avviso, la scelta di mischiare un action-adventure fantasy dove magia e creature immaginarie la fanno da padrone con un tema tanto attuale, concreto e serioso come una guerra vera, avrebbe potuto comportare seri rischi all’integrità del concept di gioco, anche per un titolo come Magicka, che fa dell’irriverenza il suo cavallo di battaglia. Fortunatamente il team Arrowhead ha saputo gestire al meglio questi due elementi tanto discordanti, riuscendo ad imbastire un’esperienza ludica scorrevole e divertente.

Sparatutto isometricoIl DLC Vietnam aggiunge all’offerta ludica originale due nuove sfide: una missione, denominata Vietnam Rescue, e uno scenario vietnamita in modalità sopravvivenza. Niente di nuovo è stato invece inserito nella più gettonata modalità avventura, che dopo l’installazione del contenuto aggiuntivo rimarrà del tutto invariata. Senza troppi fronzoli, la modalità Vietnam Rescue vi catapulterà immediatamente sul fronte, dove il già conosciuto maestro vampiro Vlad vi esplicherà l’obiettivo della missione: distruggere alcune postazioni e torri radio Vietcong e recuperare i prigionieri di guerra dalle grinfie nemiche. Sin dai primi click vi accorgerete come il feeling di gioco sia leggermente differente rispetto a quello dell’avventura originale, per un semplice motivo: le creature che prima brandivano archi e spade ora sono dotate di armi moderne molto più dinamiche e ad ampio raggio, sarà quindi necessario affrontarli mantenendo la debita distanza e sfruttando solo una parte delle magie a disposizione. Questo fattore diminuisce sensibilmente l’efficacia e il conseguente utilizzo degli incantesimi, ma si tratta di una scelta di design atta a far sì che il giocatore utilizzi anche le nuove armi, che rappresentano una grossa fetta dell’offerta ludica di questo DLC. I corpi esanimi di goblin e troll lasceranno infatti a terra una varietà di strumenti di morte, che comprenderanno armi da fuoco come bazooka, mitragliatrici e fucili di svariata tipologia, raggio d’azione e potenza di fuoco. Non mancherà nemmeno la possibilità di sfruttare le coperture o ricorrere all’appoggio tattico dei bombardamenti aerei al napalm, uno strumento di morte tristemente noto proprio per il suo ampio utilizzo durante gli anni del conflitto vietnamita. Di fronte a tutte queste novità introdotte, non sarebbe poi così azzardato asserire che questo DLC ha preso Magicka e lo ha letteralmente trasformato in un vero e proprio sparatutto isometrico in chiave bellica. Purtroppo la longevità di questa missione si aggira sulla trentina di minuti al massimo (sarebbero stati comunque graditi uno o due checkpoint), ma la presenza di obiettivi e punteggi, oltre alla possibilità di affrontarla in cooperativa con gli amici, la rende molto rigiocabile. Una sfida più lunga, o addirittura una terza modalità/missione, avrebbe sicuramente giovato all’esigua longevità di questa espansione.
Rambo, Napalm e Rock’n’rollOltre ad un gameplay marcatamente più votato allo scontro a fuoco rispetto al titolo originale, anche la scenografia di gioco ha subito un’evidente virata concettuale. Abeti, cespugli, lindi specchi d’acqua e casupole medievaleggianti hanno lasciato il posto a palme, pozzanghere, risaie e capanne di fortuna, come si può vedere nel più classico dei war movie americani sul tema. Ovviamente anche il modo di vestire dei personaggi, a parte il maghetto protagonista che mantiene il suo anacronistico mantello sgargiante (anche se è possibile aggiungere qualche orpello militare come elmo), è stato modificato ad hoc e goblin e troll indossano inedite divise da militari Vietcong. Stesso discorso è stato fatto per quanto riguarda le parodie, come già detto, elemento tipico del brand. Se infatti in Magicka si faceva continuo ricorso a citazioni e sketch umoristici riguardanti il mondo videoludico e cinematografico dal punto di vista nerd, in questa espansione il fil rouge comico è rappresentato da film e videogiochi basati sulla Guerra del Vietnam; molto divertente, ad esempio, è il cameo di un simil-Rambo prigioniero o la parodia dello sparatutto Battlefield: Bad Company 2 – Vietnam. La soundtrack pesca a piene mani dal rock’n’roll anni 80′, sposandosi egregiamente con l’ambientazione e la dinamicità dell’azione, mentre nel doppiaggio permane l’utilizzo della lingua gibberish che fa sempre ampio uso di nonsense, ma anche di termini derivanti dal Vietnam cinematografico e videoludico. 

– Ironia allo stato puro

– Mix magia/proiettili riuscito

– Molte armi da fuoco

– Parodia del Vietnam vista in chiave filmica e videoludica

– Nessun check point nella modalità Vietnam Rescue

– Veramente troppo corto

8.0

Magicka Vietnam conferma la genialità dei suoi sviluppatori che, prendendo un concept già di per sé atipico, hanno dato la luce ad un prodotto ancora più paradossale e, per certi versi, “fuori dal tempo e dallo spazio”, che si colloca in una realtà alternativa dove i maghi combattono goblin vestiti da Vietcong, imbracciando al tempo stesso mitragliatore e bastone magico. Non c’è niente che torna, ed è proprio questo il bello. Magicka Vietnam è il nonsense allo stato puro, l’esagerazione della follia. Non cerca di rappresentare il Vietnam, ma vuole essere la parodia di quel Vietnam che abbiamo conosciuto attraverso i cult movie anni 80′ à la Rambo e gli FPS. Per certi versi “è la parodia di una parodia”. Lo amerete per questo, ne siamo certi.

Voto Recensione di Magicka: Vietnam - Recensione


8