La rivoluzione dei browser game

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a cura di LoreSka

Browser game: una sorta di parolaccia per chi ama i videogiochi. Chi di noi non si è sentito insultato di fronte a chi confondeva la non ben definita categoria dei gamer con quelli che passano la loro vita su Farmville? Eppure, non dobbiamo dimenticarci che i browser game sono stati la culla di alcuni progetti divenuti dei veri e propri fenomeni hardcore: Super Meat Boy era un browser game, Spelunky era un browser game, persino Gods Will Be Watching è nato sui browser.
Il punto è che i limiti dei browser game sono evidenti: la grafica offerta da un prodotto su browser non può competere con quella di una full release, e il sistema di controllo si è sempre limitato a mouse tastiera. Senza contare, poi, la presenza di numerosi plugin che appesantiscono l’esperienza di giochi tutto sommato molto semplici e richiedono spesso lunghi caricamenti. Se avete un Mac con Google Chrome, poi, saprete di certo quanto alcuni di questi plugin siano di difficile installazione e utilizzo.
Dopo il keynote di Unity alla GDC 2015 e dopo avere discusso con Vladimir Vukicevic e Martin Best di Mozilla, però, sembra che le cose saranno presto destinate a cambiare. Radicalmente.
Al diavolo i pregiudizi
Quando siamo entrati nello stand di Mozilla e abbiamo dato uno sguardo alle postazioni di gioco presenti, non ci credevamo: giochi di qualità indistinguibile a quelli di una normale release Steam che giravano fluidamente all’interno di un browser. Non stiamo parlando dei consueti giochi realizzati in Flash, ma di titoli spinti dall’Unreal Engine 4 e da Unity 5, in esecuzione su Mozilla Firefox senza la necessità di installare un singolo plugin.
Com’è possibile tutto questo? La risposta risiede in due tecnologie: WebGL e HTML5. La prima, sviluppata da un consorzio di produttori hardware e software e pienamente supportata da Unity 5, consente agli sviluppatori di esportare i propri giochi in un formato congeniale al browser. Mozilla ha sviluppato una versione custom di WebGL 2 ottimizzata per Firefox. In breve, Mozilla sta ottimizzando questa tecnologia (già piuttosto diffusa) in modo tale da rendere l’esperienza del gaming su browser quasi indistinguibile da quella vista in un normale applicativo, e i risultati fin’ora raggiunti sono sorprendenti, per quanto non definitivi.
Il linguaggio HTML5 è stato invece abbracciato da Epic Games, che ha aggiunto al suo Unreal Engine 4.7 un sistema di esportazione dedicato proprio a questa tecnologia. Al momento in versione beta, il sistema consente agli sviluppatori di adattare il proprio gioco a un linguaggio congeniale ai browser con dei passaggi relativamente semplici.
Se queste informazioni sono certamente utili per chi sviluppa i giochi, l’informazione più importante riguarda chi effettivamente fruisce di questi giochi. L’utente, infatti, non deve installare alcun plugin per eseguire questi giochi. Avete capito bene: nessuna installazione, nessuna API, nessun controllo ActiveX. Tutto è già integrato nelle nuove versioni di Firefox, e il giocatore potrà iniziare a giocare senza fare affidamento ad applicazioni esterne e a prescindere dal sistema operativo usato: “senza frizioni”, come ci dice Martin Best. È evidente che, di fronte a giochi di complessità superiore a quella vista fino ad ora, è richiesta una buona connessione ad internet per scaricare la crescente mole di dati presente in giochi 3D con grafica spinta. Parliamo di una tecnologia che, al momento, potrà essere sfruttata pienamente solo da una piccola percentuale della popolazione italiana, ma che nel giro di qualche anno potrebbe diffondersi a macchia d’olio.

Steam in un browser
L’obiettivo di Mozilla è di rendere l’esperienza di gioco simile a quella che attualmente i giocatori vivono sulle piattaforme di distribuzione come Steam. Secondo la loro visione, spiega Best, in futuro non sarà necessario installare applicazioni esterne per gestire la propria libreria di giochi, ma tutto potrà essere eseguito dal proprio browser.
L’esperienza di gioco, inoltre, si adatta a seconda dell’hardware a propria disposizione. Vi saranno dei giochi semplicemente non compatibili con hardware di basso profilo, mentre altri titoli potranno essere eseguiti (ed adattare la propria grafica) su una miriade di dispositivi. Ci è stato mostrato l’esempio di un semplice gioco in esecuzione all’interno dell’applicazione Twitter di un iPhone 6: la partita poteva essere interrotta e il gioco poteva essere ripreso senza troppe difficoltà su di un computer, con i conseguenti adattamenti derivati dal cambio di piattaforma e di hardware. Il potenziale tasso di penetrazione del gaming grazie a questa tecnologia è impressionante, e in un futuro non troppo lontano potremmo iniziare a ripensare il concetto di “piattaforma”, sbarazzandoci di molti dei vincoli che oggi caratterizzano l’intercompatibilità dei vari dispositivi disponibili sul mercato.
Ma non è finita: Mozilla sta cercando di abbracciare anche gli argomenti “caldi” del mondo dei videogiochi, con particolare riferimento alla realtà virtuale. Un progetto per portare i videogiochi compatibili con la VR su browser è già attivo, e alla GDC era già disponibile una demo station che mostrava questa tecnologia all’opera con un sistema che interfacciava Firefox a Oculus: vista l’intenzione di Zuckerberg di portare la realtà virtuale all’interno di Facebook, questo progetto potrebbe assumere un’importanza cruciale in futuro.

Anche se è presto per parlare di “rivoluzione”, non vi è dubbio che il tentativo compiuto da Mozilla potrebbe aprire la strada a un futuro dei videogiochi più accessibile. Se il casual gaming è proliferato non solo grazie alla semplicità d’uso ma anche all’enorme accessibilità, anche il gaming più core potrebbe essere sdoganato verso nuovi tipi di pubblico grazie a questa tecnologia. Ciò che è certo è che, allo stato attuale, quanto raggiunto è incoraggiante e l’epoca dei giochi in Flash sembra appartenere sempre di più al passato. Dimentichiamoci dei pregiudizi: in un futuro non troppo lontano il nostro gioco preferito potrebbe passare attraverso un indirizzo http.