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L'Ombra di Mordor: Il Lucente Signore

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a cura di FireZdragon

L’hype spesso si rivela un’arma a doppio taglio per tutte quelle case di produzione decise a spingere eccessivamente i loro prodotti a prescindere dalla qualità. Warner Bros per promuovere L’ombra di Mordor ha invece usato un basso profilo e la curiosità dei giocatori verso un marchio forte come quello del Signore Degli Anelli ha fatto il resto. È così che il titolo è stato accolto a braccia aperte da pubblico e critica, trasformando poi questo risultato in ottime vendite. Con il primo DLC, tuttavia, la macchina dei soldi si è messa in moto e Il Signore della Caccia si è rivelato un contenuto extra di quelli fatti con leggerezza, che nulla aggiungeva a meccaniche e storyline. Dal Lucente signore, il secondo DLC approdato proprio in questi giorni sui principali store digitali, ci aspettavamo quindi qualcosa di diverso. Ancora una volta però le cose non sono andate come sperato.

L’unicoEsattamente come per Il signore della caccia, anche Il Lucente Signore viene scorporato dalla campagna con un’avventura raggiungibile dal menù principale, visto il cambio completo di protagonista però questa volta la scelta risulta giustificata e sensata. Abbandonato il prode Talion al suo destino, i giocatori potranno prendere così il controllo del possente Celebrimbor, riviverne il passato e dare la caccia a Sauron per portare a termine la sua vendetta.Iniziata la storyline arriva la prima brutta sorpresa: ancora una volta ci troveremo a giocare nella vecchia mappa del gioco originario, senza alcuna aggiunta di rilievo. Il nero cancello si staglierà davanti a noi e, per la terza volta di fila, saremo costretti a ricostruire le torri elfiche per portare luce nella regione e sfruttare il Nemesis System per giungere alla fine. L’obiettivo questa volta però, più che sterminare l’intero esercito dell’oscuro signore, sarà quello di prenderne il controllo mentale e far rivoltare le truppe contro il loro stesso comandante.Celebrimbor perde completamente la statistica della concentrazione, rimpiazzata questa volta dai poteri dell’unico anello. Se l’uso dei marchi con Talion non era poi un granché efficace, questa espansione li mette assolutamente al centro dell’azione, premiandoci con la possibilità di richiamare le truppe soggiogate al nostro volere in qualsiasi parte della mappa. I piccoli scontri in solitaria del ranger lasciano questa volta spazio a decine di orchi che si picchiano sullo schermo, guidati da un’agile e mortale Celebrimbor. Per riflettere le differenti attitudini dell’alto elfo nuovi talenti sono stati aggiunti all’albero delle abilità, indirizzati ovviamente alla possessione dei nemici.Purtroppo l’engine del gioco, già non particolarmente performante, si appesantisce eccessivamente quando a schermo compaiono due fazioni contrapposte, facendo crollare vertiginosamente il framerate, tanto da influire sulla fluidità dell’azione e sulla stessa giocabilità. Il sistema di combattimento inoltre non riesce a fare distinzione tra nemici e amici, e quando ci troveremo nel bel mezzo della battaglia le combo si inanelleranno casualmente su tutti gli orchi nelle vicinanze, alleati compresi.Decapitazioni e finishing moves rischiano quindi di coinvolgere anche le nostre stesse truppe, decimandole in maniera insensata. Oltre alla possibilità di richiamare alleati Celebrimbor può altresì eliminare tutti i suoi alleati all’istante recuperando buona parte della sua energia vitale.È una meccanica che vi troverete ad utilizzare spesso dato che il livello di difficoltà è indubbiamente superiore rispetto al passato e gli orchi che vi troverete ad affrontare saranno principalmente di livello 25, il massimo raggiungibile.

E il soloNon ci saranno punti esperienza da guadagnare, facendo perdere così ancora una volta senso agli obiettivi secondari delle varie missioni, e tutti i talenti li troverete già sbloccati e pronti per essere utilizzati sin dal primo minuto di gioco. Nessuna crescita quindi per il protagonista che potrà potenziarsi per lo scontro finale contro Sauron, peraltro estremamente deludente vista la sua semplicità, solo attraverso l’acquisizione delle varie rune per le armi, le medesime viste nella campagna principale. La cosa che più di tutte ci ha dato fastidio ad ogni modo è la completa assenza di una trama da seguire che si evolva e riveli numerosi retroscena, lasciati invece a una manciata di collezionabili da recuperare sparsi per la mappa. Tutte le missioni che affronterete infatti sono semplici quest secondarie e ad eccezione di qualche nuova missione di difesa, tutte le altre saranno un mero copia incolla di quelle già completate con Talion.L’unico anello, inoltre, non darà abilità aggiuntive, se non permettere a Celebrimbor di scoccare istantaneamente colpi potenziati con l’arco senza la necessità di attendere la tensione della corda, davvero troppo poco per convincerci.

– Nuovi poteri derivati dall’unico anello

– Un modo alternativo di affrontare il nemesis system

– Manca completamente la narrazione

– Grossi problemi di framerate

– Nessuna nuova ambientazione

5.5

Purtroppo i DLC de L’Ombra di Mordor non hanno brillato come il gioco originario. Pochissime nuove meccaniche, l’assenza di location originali e una linearità nella progressione davvero troppo marcata affiancano una narrazione che non vuole proprio saperne di conquistare il giocatore. Non ci resta che aspettare un nuovo capitolo, sperando che Monolith Interactive impari dagli errori di questi contenuti aggiuntivi.

Voto Recensione di L'Ombra di Mordor: Il Lucente Signore - Recensione


5.5