Recensione

Final Fantasy XIV

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a cura di AleZampa

Informazioni sul prodotto

Immagine di Final Fantasy XIV: A Realm Reborn
Final Fantasy XIV: A Realm Reborn
  • Sviluppatore: Square Enix
  • Produttore: Square Enix
  • Distributore: Koch Media
  • Piattaforme: PC , PS4 , PS3
  • Generi: Gioco di Ruolo
  • Data di uscita: 27 agosto 2013 - 14 aprile 2014 (PS4)

Dopo averlo seguito con anteprime, testato nella beta, giocato e analizzato a fondo dal giorno in cui è uscito, è venuto anche per Spaziogames il momento di recensire definitivamente Final Fantasy XIV, ultimo titolo Square Enix dedicato al suo brand più famoso, che non ha mancato di suscitare polemiche e disappunto tra i fan, i quali si sono trovati tra le mani un prodotto potenzialmente valido, ma fortemente limitato da un’uscita evidentemente troppo anticipata che ne ha di fatto tarpato le ali. Dopo la prima parte della nostra analisi, pubblicata qualche settimana fa, è il momento di tirare le somme e, soprattutto, cercare di capire se c’è ancora futuro per gli avventurieri di Eorzea.

C’è del marcio in DanimarcaIniziamo con il riepilogare le caratteristiche salienti del gameplay di Final Fantasy XIV: la storia e la sua narrazione innanzitutto. Così come in Final Fantasy XI infatti, anche in questo capitolo lo sviluppatore giapponese si è molto soffermato su come le missioni principali dovessero essere raccontate, riuscendo a dare un’impronta personale ed articolata alle cut scene, facendole sembrare spesso quelle di un gioco offline, caratterizzate da una regia attenta, piuttosto che dei meri intermezzi animati utili a legare le diverse quest della trama principale. Fa ovviamente bella mostra di sé anche il sistema di sviluppo del personaggio, che vi ricordiamo essere quanto di più libero si possa immaginare, con la possibilità in sostanza di cambiare job in qualsiasi condizione e in qualsiasi momento, semplicemente equipaggiando una nuova arma o utensile. Il sistema è davvero versatile e ben studiato, e il concept stesso del gioco è pensato per far sì che ogni utente sia non solo invogliato, ma quasi spinto a provare diverse combinazioni di job e abilità, trovando la miglior configurazione possibile per ogni attività proposta. Tuttavia, nonostante la buona idea di partenza, guadagnare esperienza risulta molte volte frustrante: giocando in solitaria, la quantità di Skill Point (i punti necessari ad aumentare il livello del job) guadagnati dall’uccisione di un nemico è quantomeno variabile, e capiterà spesso di prendere molti punti (in relazione al livello) oppure zero. Peggio ancora se valutiamo questo sistema durante il combattimento in party, nel quale si genera una perversa corsa al compiere più azioni che ricompensino con Skill Point piuttosto che cooperare per essere il più efficienti possibile, dato che i punti verranno assegnati in base alle azioni compiute, e non all’effettiva utilità o in base al livello (come accadeva invece in Final Fantasy XI). Inoltre, sempre per quanto riguarda il combattimento in party, bisogna notare che le classi sono ancora poco bilanciate e le dinamiche di gestione dell’hate (un valore che determina principalmente verso che membro del nostro gruppo saranno dirette le attenzioni del nemico) poco chiare, il che trasforma quello che era il punto di forza del predecessore in un mero tentativo di uccidere il mostro prima che lui elimini qualche membro del party, facendo così sparire ogni traccia di una qualsivoglia componente tattica.Altro fattore che ha fatto parecchio discutere è stata la decisione di non istituzionalizzare l’economia attraverso un sistema di auctioning, con la chiara intenzione di spingere il player a cercare di essere il più autosufficiente possibile, portandolo a crearsi gli oggetti che gli servono per conto proprio (e così gli utensili per crearli), dal reperimento delle materie prime fino all’esecuzione del recipe richiesto. Nonostante il proposito positivo, allo stato attuale è difficile ipotizzare che molti giocatori riescano ad essere autarchici, in quanto il tempo di gioco richiesto per raggiungere l’autonomia è davvero molto elevato. D’altro canto, nonostante un’idea del genere abbia delle potenzialità e degli oggettivi vantaggi, il non fornire nemmeno una funzione di ricerca per gli item in vendita dai vari retainer (sorta di NPC che i giocatori possono usare per vendere i propri oggetti) o nei bazaar, si è dimostrato un vero e proprio boomerang, che costringe i giocatori a cercare di negozio in negozio l’oggetto desiderato.

Ehi cara, cosa facciamo stasera?Nonostante i molti difetti descritti Final Fantasy XIV si lascia giocare con gusto durante le prime ore, complice anche un colpo d’occhio da favola, davvero raro per il genere degli MMO a cui appartiene. Nonostante un’interfaccia macchinosa (di cui parleremo a breve), e un approccio che certo non definiremmo user friendly, le prime ore su Eorzea sono piacevoli e ci daranno modo di esplorare le tre grandi città del regno (Limsa Lominsa, Gridania e Ul’dah) e le terre circostanti, caratterizzate da un ottimo design (che in perfetto stile Final Fantasy punta più sulla verosimiglianza che l’esagerazione) e da visuali mozzafiato, che tuttavia soffrono forse di un’eccessiva povertà di elementi di contorno. Parlavamo dell’interfaccia: lo stile mininalista e asciutto, tipico degli MMO Square Enix, può piacere o non piacere, ma l’eccessiva macchinosità e lentezza nella risposta ai comandi (problema in parte risolto con il corposo aggiornamento di novembre) e la difficoltà a raggiungere alcuni menù chiave è un problema oggettivo. L’interfaccia è chiaramente pensata per la navigazione tramite pad (tant’è che nella prime fasi della beta non esisteva nemmeno l’accelerazione hardware per il mouse), e per quanto possa essere positivo per i futuri possessori della versione PlayStation 3, al momento è semplicemente limitante per l’utenza PC, che non può sfruttare gli oggettivi vantaggi dati dalla combinazione mouse e tastiera, in quanto anche l’utilizzo delle shortcut è limitato, se non addirittura assente. Altra grande carenza, senza dubbio la più grave, è quella relativa ai contenuti: gli avventurieri di Eorzea hanno oggettivamente poche cose da fare, o meglio, ne hanno molte, ma tutte relative alla grande varietà di job proposti, e non ad un’ampia offerta ludica. Più che fare esperienza per conto proprio, completare qualche levequest e creare equipaggiamenti non si potrà fare, per non parlare dell’end game totalmente inesistente (comprensibile però, dato che siamo appena all’inizio).Unico punto indiscutibilmente a favore della produzione della casa di Final Fantasy è il comparto tecnico, che seppur avido di risorse, restituisce una grafica curata e ottimamente realizzata, che più volte vi obbligherà nelle vostre lunghe passeggiate a fermarvi per ammirare un cielo stellato dopo un temporale, piuttosto che un tramonto ai piedi di un canyon. La colonna sonora, inoltre, è in perfetto stile Square Enix, varia, adatta ad ogni situazione, e in grado di trasmettere il giusto pathos nei momenti che lo richiedono, o di essere leggera e scanzonata nei momenti di vita quotidiana.

Un futuro tutto da decidereCome avrete sicuramente capito dai nostri speciali e da questa recensione la situazione è tutt’altro che rosea. L’utenza si aspettava davvero molto da un titolo che avrebbe dovuto essere il degno successore di uno dei MMO più longevi e carico di contenuti mai uscito, trovandosi invece tra le mani un prodotto dalle grandissime potenzialità ma oggettivamente acerbo e piagato da alcune scelte scellerate di game design. Square Enix fortunatamente ha recepito subito i malumori e i feedback negativi restituiti da fan e acquirenti, cercando di attuare politiche mai precedentemente messe in atto per un MMO di primo piano: inizialmente è venuta l’estensione del periodo di prova, prolungata due volte, poi una grossa patch che più che preoccuparsi dei contenuti (comunque necessari, è bene ricordarlo) ha corretto diversi problemi e bug riscontrati dagli utenti (rendendo l’interfaccia più reattiva e meglio organizzata, aumentando il numero di spazi disponibili, migliorando la gestione stessa dell’inventario e dei retainer, diminuendo l’esperienza necessaria per raggiungere il Rank 30 e normalizzando il guadagno degli skill point, rendendolo meno casuale) e infine, e qui sta la straordinarietà dell’intervento della casa giapponese, ha ritardato l’uscita della versione PlayStation 3 (precedentemente prevista per Marzo), rendendo gratuiti i mesi che separano dal lancio su console. La speranza è che questi interventi non siano tardivi, e che con dedizione e impegno Square Enix riesca a riconquistare la fiducia dei fan.

– Comparto tecnico d’avanguardia

– Grandi potenzialità…

– … ma poco sfruttate

– Carenza di contenuti

5.5

Final Fantasy XIV al momento è un titolo insoddisfacente, che non ha raggiunto le alte aspettative dei fan. Lo strepitoso comparto tecnico non basta da solo a colmare le grosse lacune di game design e sopratutto la povertà di contenuti al momento davvero preoccupante per un gioco creato da una compagnia con così tanta esperienza nel settore. Per quanto potremmo facilmente stroncare questa produzione, abbiamo deciso di dargli almeno credito per aver introdotto diverse ottime idee nel campo degli MMO, come la gestione dei job e l’indirizzamento al non focalizzarsi su una sola specializzazione (equiparando ad esempio di fatto i crafter alle altre classi), facendo intravedere del buono in quanto sviluppato da Square Enix. Se la compagnia giapponese saprà mettere mano all’impianto di gioco per dei doverosi aggiustamenti, riempire Eorzea di contenuti, e perseverare nella riconquista dei fan perduti, allora riuscirà a consegnare all’utenza un ottimo prodotto, ma fino ad allora Final Fantasy XIV sarà semplicemente un titolo uscito prematuramente che non ha molto da offrire ai propri sottoscrittori.

Voto Recensione di Final Fantasy XIV: A Realm Reborn - Recensione


5.5