Con il campionato di Serie A già avviato e le coppe europee al loro esordio, puntuale come ogni anno arriva la demo di FIFA, disponibile gratuitamente per tutti i giocatori PlayStation 4, Xbox One e PC sui rispettivi store digitali di riferimento. Ne esiste anche una versione old gen, per PlayStation 3 e Xbox 360, ma quanto segue sarà puramente dedicato alla versione principale, che vede quest’anno anche il debutto del motore Frostbite per la storica serie calcistica di Electronic Arts.
Zero a zero, palla al centro
Pad alla mano, nonostante la novità del motore grafico, le prime sensazioni di questa versione dimostrativa di FIFA 17 riportano un feeling familiare già collaudato negli anni. Il passaggio da Ignite a Frostbite non è stato dunque una vera e propria rivoluzione partendo dalle fondamenta, quanto piuttosto ci è sembrata un’evoluzione con dei mezzi più efficaci e moderni. Dopo un paio di anni senza grandissime novità, troviamo stavolta un gameplay molto basato sulla fisicità dei giocatori, nel quale già da queste prime battute ci sembra che la protezione della palla sarà un aspetto più che mai fondamentale, in grado forse addirittura di spostare sostanzialmente l’inerzia della partita. Di conseguenza, i giocatori più prestanti e dotati di un’ottima corporatura potranno finalmente dire la loro nello stretto con i funamboli più agili e dotati di un buon dribbling, diversificando anche il tipo di approccio alla situazione di gioco e, conseguentemente, l’intero sistema di gioco.
L’altra grossa novità che balza subito all’occhio è la grafica. Non intesa come colpo d’occhio generale, rimasto comunque abbastanza fedele alla tradizione, ma grazie a tutta una serie di dettagli che si lasciano apprezzare con uno sguardo attento. Troviamo animazioni nuove e più convincenti sotto il profilo della naturalezza dei movimenti, una definizione delle texture in grado di restituire un’immagine assolutamente realistica dei materiali (come la stoffa delle magliette con le loro trame più disparate, o i tessuti delle scarpette o del pallone), così come è possibile apprezzare negli ultimi minuti di gara un primo piano di un qualsivoglia giocatore stremato dalla fatica e coperto di sudore.
Restano però certe magagne che fanno storcere il naso, come una enorme disparità di somiglianza tra alcuni giocatori (chiamiamoli “premium” per il capture convincente con cui sono stati realizzati) ed altri che non indovinerebbe mai nessuno, anonimi ma che quantomeno non sembrano più dei pupazzi.
Anche per le animazioni, comunque apprezzabili, abbiamo avuto modo di riscontrare degli elementi un po’ sporchi, segno che l’ottimizzazione del motore è ancora lontana dal completamento. Per fare un paio di esempi, i movimenti delle caviglie ci sono sembrati abbastanza forzati, con i piedi che tendono a tenere spesso la punta compressa verso l’alto, assumendo la cosiddetta posizione “a martello” anche quando ci si aspetterebbe di vedere il collo del piede disteso in tutta la sua estensione naturale. Purtroppo ci è anche capitato di assistere, seppur raramente, a compenetrazioni poligonali molto grossolane, come ad esempio tra il pallone e un ginocchio di un calciatore diventati tutt’uno senza che la fisica entrasse in gioco. Tutto sommato non si tratta però di problemi enormi, che forse potrebbero anche essere limati per la release ufficiale, ma che probabilmente non verranno risolti prima del prossimo anno.
Come dei veri Top Player…
In questa demo ci vengono offerte una dozzina di squadre, tra le quali spiccano ovviamente il Real Madrid, il Bayern di Monaco, le due squadre di Manchester, il PSG e le italiane Juventus e Inter, oltre a rappresentanti minori di campionati emergenti, come quello nordamericano e giapponese.
Il ritmo di gioco rimane abbastanza lento e le partite brillano generalmente per l’aspetto tattico delle due compagini, e solo raramente è possibile apprezzare assoli stupefacenti di solisti particolarmente talentuosi. Qualche coniglio dal cilindro può saltare fuori in occasione dei tiri dalla distanza che, almeno in questa versione che la stessa EA Sports presenta come non definitiva, mettono in luce due aspetti particolari: il primo è senza dubbio l’accortezza dei giocatori impegnati in difesa a cercare di chiudere con il proprio fisico lo specchio di porta, ma (e quindi veniamo al secondo punto) qualora sfruttassimo un varco o una disattenzione, potremmo sfoggiare vere e proprie bordate o dolci parabole ad effetto che riescono a mettere letteralmente in crisi i portieri in determinate circostanze, rei di un posizionamento non ottimale e una reazione troppo lenta e tardiva, diventando quasi spettatori impotenti. Il comportamento dell’IA dei portieri non ci ha particolarmente colpito nemmeno durante i cross, sia a gioco in corso che nella battuta degli angoli, sempre troppo restii ad uscire autonomamente dalla propria area piccola, e questo stesso identico atteggiamento lo abbiamo riscontrato quasi sistematicamente anche in altre situazioni di gioco, come ad esempio quando un giocatore è lanciato in area da un filtrante o a seguito di un dribbling ai danni dell’ultimo difensore. Trovandosi 1 contro 1, i portieri tendono a restare o sulla linea di porta o al massimo quasi a ridosso della linea dell’area piccola, senza mai abbozzare un’uscita che non deve confondersi con una classica uscita a valanga (comunque possibile con la pressione del tasto triangolo o Y) ma quel che basta, mantenendo la postura, per provare a ridurre gli angoli liberi che l’attaccante può sfruttare.
Migliori invece sono finalmente le scivolate, non più viste come ultimo tentativo disperato per situazioni critiche ma delle reali e opportune alternative, che necessitano però di una buona dose di intelligenza. Premere il tasto relativo non determinerà un solo tipo di animazione ma molto cambierà sia dal momento in cui scegliere di scivolare che dall’angolazione in cui vi trovate, determinando sia il risultato della vostra azione e sia per il tempo che ci impiegherà il giocatore a rialzarsi.
Come meccanica totalmente rinnovata, troviamo invece il nuovo sistema di calci piazzati. Ora avrete l’opportunità di decidere che tipo di rincorsa adottare, da che posizione e un modo tutto nuovo per calciarli. Per quanto riguarda punizioni, specie quelle laterali e i calci d’angolo, ora avete la possibilità di continuare a vedere l’azione con la telecamera standard che state usando, con l’aggiunta di un segnalino che vi indica dove il vostro eventuale traversone dovrebbe atterrare. Il tutto subisce ovviamente variabili a seconda della potenza con cui caricate il tiro, ma cambia notevolmente le dinamiche intrinseche che riguardano queste situazioni a gioco fermo. Con la giusta pratica, potrebbe essere anche possibile riuscire ad abusarne per ottenere quasi ogni volta occasioni letali, ma questo sarà comunque da approfondire in sede di recensione, con il gioco completo a disposizione. I rigori invece hanno cambiato totalmente, per l’ennesima volta, le loro meccaniche. Niente più barra da bloccare all’interno del segmento verde centrale, ora tutto dipenderà da voi: come prenderete la rincorsa, quando deciderete di iniziare a caricare il tiro, dove indirizzarlo, quanto potente debba essere, eccetera. Inizialmente è stato piuttosto frustrante abituarsi a questo nuovo metodo, ma già dopo 2-3 partite finite in pareggio ci è stato possibile padroneggiarne un minimo i meccanismi.
Ma prima la gavetta
All’interno della demo troverete anche la nuovissima modalità The Journey, che vedrà protagonista l’ascesa della nuova promessa del calcio britannico Alex Hunter, esordiente insieme al suo amico di sempre Gareth Walker. In questo caso entrambi saranno tesserati del Manchester United allenato da Josè Mourinho, al fianco dei vari Rooney, Pogba e Ibrahimovic. Potrete giocare però solo uno spezzone di partita contro il Chelsea, e starà a voi riuscire a sfruttare l’occasione per entrare nelle grazie dell’allenatore e dei vostri compagni di squadra. Vi verranno dati tre obiettivi al momento della sostituzione e ogni vostra azione verrà valutata a schermo, un po’ come già accadeva con il Pro Club ma con un po’ di attenzione in più. Tutto verrà messo sotto una lente di ingrandimento e i conti si faranno nel post partita, con il giudizio dell’allenatore e qualche consiglio per migliorare gli aspetti più carenti. Su queste valutazioni tutto è gestito da qualche sistema di algoritmi che però non pare produrre conclusioni particolarmente logiche. Dopo ben tre reti segnate in quei 20-25 minuti di gioco concessi, di cui una segnata da noi e le altre due con assist diretti, il buon Mou si è lamentato del nostro egoismo per via di qualche azione in solitaria fallita, senza tener conto né degli assist e né tanto meno dei fraseggi da tiki-taka.
L’aspetto più curioso riguarda la possibilità di scegliere tra tre opzioni ogni qualvolta verrete interrogati, che sia con un compagno, con un collaboratore dell’allenatore o con una giornalista in una intervista. Il modo in cui risponderete determinerà se siete un giocatore più pacato o impulsivo, e questo andrà anche ad influire sui vostri rapporti nello spogliatoio. Non ci è stata data occasione di vedere come poi tutto questo influenzerà la carriera, né altro. Un solo piccolo assaggio che non ci dice molto di più di quanto già non avessimo visto nei trailer dedicati, dunque anche in questo caso toccherà aspettare il verdetto conclusivo sul gioco completo.