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Wolfenstein: The New Order

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a cura di Pregianza

Pubblicato il 10/05/2013 alle 00:00
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In principio, c’era il vuoto. Schermi bui coperti da pixel grossi come balene, personaggi bidimensionali che si muovevano in stage a scorrimento, navicelle a quadretti che sparavano rettangoli colorati a oggetti non identificati (non perché UFO, ma perché indistinguibili da una massa randomica di quadrati messi a caso).
Poi arrivò lui, nonno Wolfenstein 3D, e il vuoto si copri di proiettili, schizzi di sangue e nazisti morti. 
Parliamo dell’inizio degli fps, il gioco che diede il via a tutto e da cui ogni sottogenere in prima persona si è sviluppato. Non esattamente un marchio da prendere sottogamba, quindi la scelta dello sviluppatore di un nuovo capitolo in chiave moderna non dev’esser stata facile per Bethesda, attualmente in possesso del brand. La punta della bottiglia ha smesso di girare puntando il nome dei Machinegames, un gruppo di sviluppatori nato da ex membri fondatori degli Starbreeze, e quindi sicuramente esperto nella creazione di fps di un certo livello. 
Non si tratta di uno studio gigantesco e il nuovo Wolfenstein, chiamato The New Order, è il loro primo progetto davvero importante, ma le informazioni trapelate dalla recente presentazione del gioco sembrano lasciar trasparire una passione notevole, che fa ben sperare per la qualità complessiva dello sparatutto.
Vediamo insieme cosa è saltato fuori, e se è il caso di rimettersi a caccia di nazisti.
L’inferno sulla terra
La premessa del gioco distacca completamente The New Order dalle derivazioni mistiche dell’episodio apparso nel 2009. Il protagonista è sempre B.J. Blaskowicz, che si risveglia in preda all’amnesia su una spiaggia devastata dal fuoco dell’artiglieria tedesca. A salvarlo ci pensa un’infermiera polacca di nome Anya, che però poi lo porta in un manicomio dove il nostro rimarrà in coma per ben 14 lunghi anni. Aperti gli occhi nel 1960, Blaskowicz si trova davanti la cosa più vicina all’inferno sulla terra, un mondo completamente conquistato dai nazisti, che non solo hanno stravinto la seconda guerra mondiale, ma hanno costruito basi operative in tutto il pianeta e vantano un esercito spaventosamente avanzato. Vista la situazione, B.J. può solo dedicarsi all’attività che gli riesce da sempre meglio: bucherellare soldati marchiati dalla swastika. 
Partiamo subito dalla campagna, che sarà l’elemento primario del titolo Machinegames visto che è già stata confermata la totale assenza di un comparto multiplayer. Gli eventi di Wolfenstein: The New Order saranno lineari, ma pare ci sia un bivio narrativo piuttosto importante nella fase iniziale e non sono da escludersi scelte alternative durante l’avventura. Gli sviluppatori ci hanno tenuto molto a precisare più e più volte che la loro opera non è un semplice sparatutto, e contiene marcati elementi adventure, tra cui esplorazione e interazione con gli npc. The New Order lascerà una certa libertà di esplorazione e azione, conterrà numerosi segreti, e permetterà di svolgere missioni sparse per il globo terraqueo, viaggiando di continuo. 
Divenuto membro della resistenza, B.J. sarà impegnato in operazioni molto variegate, come infiltrazioni e spezzoni interattivi d’intermezzo tra uno scontro a fuoco epico e l’altro. Un esempio lampante è stata una delle fasi iniziali mostrate ai giornalisti, che vede il protagonista con Anya a bordo di un treno pieno di nazisti e fermato da una strana fraulein tedesca di nome Engel, desiderosa di vedere se il suo nuovo interlocutore è un vero ariano oppure no. 
La cura nella caratterizzazione dei cattivi pare notevole, e gli sviluppatori affermano di aver lavorato molto per creare antagonisti degni, perché è importante che i giocatori abbiano ottime motivazioni per volerli sconfiggere. Engel ad esempio è una figura angosciante e, accompagnata da un sottomesso boy toy di nome Bubi, vi sottoporrà a un test a base di tarocchi con tanto di minacciosa pistola sul tavolo ed enorme robot di guardia alla porta. Scene di questo tipo, capaci di settare al meglio l’atmosfera e stranire il giocatore, sono sempre ben accette.
Akimbomb!
Chiaramente a poco servirebbe tutto l’ambaradan descritto sopra senza un gameplay all’altezza. I Machinegames hanno pertanto deciso di puntare sulla strada del “classico con qualche innovazione”, abbandonando la solita struttura con limitazione a due armi e scudi rigeneranti. In The New Order le armi resteranno nell’inventario come nei vecchi Wolfenstein e Doom e non ci sarà un cover system “appiccicoso”, mentre per recuperare i punti vita persi sarà necessario raccogliere i medikit sparsi per i livelli. 
Le novità alla formula base sono rappresentate principalmente dalla possibilità di mirare zoomando tipica degli shooter militari e dalla distruttibilità delle cover, oltre che dall’elevata mobilità del protagonista. B.J. scatta infatti molto velocemente, e può scivolare durante la corsa per raggiungere una nuova copertura quando il gioco si fa troppo duro. La velocità degli spostamenti è importantissima perché gli avversari sono molto aggressivi, le mappe estremamente estese e su più livelli, e il giocatore è costretto a mantenersi continuamente in moto per evitare esplosivi e proiettili.
Si sono già visti parecchi tipi di nazisti nel gioco: guardie, principalmente, ma anche soldati armati di esoscheletro dalla resistenza potenziata, colossi robotici  pericolosissimi, droni volanti, cani meccanici la cui testa sembra presa paro paro da quella di uno xenomorfo, e tanti altri simpaticoni. La ciliegina sulla torta è però il dual wield che sembra permettere di usare qualunque arma in coppia contemporaneamente, anche i cannoni più poderosi. Le bocche da fuoco, dal canto loro, hanno un look molto industriale e sembrano vantare una potenza davvero notevole, senza contare la presenza di chicche quali railgun, fucili a canne mozze che autoproducono i proiettili, torrette scardinabili, lance termiche e lanciarazzi. 
Interessante anche la conferma della presenza di sezioni stealth (e di una meccanica simile a quella vista in Dishonored che permette di sbirciare dagli angoli), oltre che di veicoli utilizzabili. Se sperate di poter guidare un enorme mech corazzato… sorridete, i Machinegames si sono già fatti scappare la sorpresa.
Brandizzato swastika
Tecnicamente Wolfenstein: The New Order sembra più che lodevole. Il motore è l’Id Tech 5, e il titolo sarà crossgen, quindi il livello di dettaglio è molto elevato. L’ambientazione in particolare è molto evocativa, e osserverete capitali europee riempite da bandiere e simboli nazisti, intere regioni rimodellate secondo gli ideali del fuhrer e locazioni tecnologicamente avanzatissime. Da notare come l’avanzamento tecnologico dei soldati tedeschi nel gioco sia molto innaturale, considerando che si tratta degli anni 60. Chiaro che gli sviluppatori abbiano voluto sbizzarrirsi, ma ci potrebbe essere qualcosa di più losco sotto, magari da ricollegare alla strana amnesia del protagonista.
La grafica, seppur ottima e ricca di personalità, non fa gridare al miracolo per via di texture ed effetti ancora migliorabili, ma c’è ancora tempo per ritoccare il gioco.

– Gameplay classico ma non privo di meccaniche moderne

– Ambientazione molto ispirata

– Tante armi poderose e utilizzabili in dual wield

– Elementi adventure e notevole varietà di situazioni

The New Order sembra poter offrire tutto ciò che un fan del marchio Wolfenstein possa desiderare. Una struttura parzialmente adventure con missioni variegate e ispirate, sparatorie impegnative e frenetiche con armi potentissime in dual wield in mappe estese, e un gameplay old style ritoccato con le giuste innovazioni. Che sia il caso di aspettarsi uno shooter capace di distinguersi dalla massa e di ridare lustro a questo marchio leggendario? Speriamo bene.

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