2012. Per salvarsi dagli alieni gli umani devono contare…su altri alieni!La trama che fa da sfondo alle vicende è molto particolare. Nel 2012 la Terra è stata invasa dagli Hierarchy, la classica razza aliena che vive solamente di distruzione dei pianeti su cui mette piede. L’umanità non può far nulla contro la loro irruenza e potenza, ma una seconda invasione aliena dona nuova speranza al nostro genere. Arrivano infatti i Novus, una specie da sempre in guerra con gli Hierarchy dal momento che quest’ultimi distrussero il loro pianeta natale. Il combattimento sul globo terrestre è brutale e senza esclusione di colpi ma, con sorpresa di entrambe le fazioni, questa guerra causa il risveglio dei Masari, un’antica civiltà nascosta da milioni di anni sotto le profondità degli oceani marini del nostro pianeta. Si scopre, inoltre, che i Masari collaborarono in passato con gli Hierarchy, salvo poi vedersi traditi e portati quasi all’estinzione.
Tre razze realmente differentiObiettivo dei Petroglyph Games è quello di dare al giocatore la sensazione che con ogni razza usata si possa ottenere un’esperienza di gioco sempre differente. Spesso infatti capita di vedere in molti strategici che le differenze fra le specie presenti sono minime e a volte limitate solamente allo stile degli edifici e qualche costruzione speciale diversa. Jeff Jirsa ha cercato di trasmetterci chiaramente questo concetto, mostrando le differenze fra le varie fazioni presenti nel gioco. La prima su cui si è focalizzato è stata quella dei Novus. Abbiamo potuto notare che richiede uno stile di gioco che non si allontana dai classici canoni di un RTS. Ci sarà, infatti, una costruzione principale che servirà a donare energia a tutti gli edifici che si trovano nel suo raggio d’azione. Nessuna costruzione può essere eretta senza l’energia portata da questo elemento o da un ripetitore di energia che allarga il raggio d’azione dell’energia disponibile. Inoltre le unità possono usare alcuni edifici per spostarsi velocemente da un punto all’altro della mappa, senza dover per forza fare lunghi viaggi nel caso di ambientazioni particolarmente complesse. Per ogni razza ci saranno diversi elementi che serviranno al giocatore per scegliere la sua personale tattica di attacco o difesa. Ad esempio, nel caso dei Novus, sono presenti dodici patch da installare. Ammesso che prima le abbiate sbloccate tutte attraverso i centri di ricerca, ne potrete attivare solo due alla volta. Questo significa che dovrete scoprire quella più adatta al contesto in cui vi trovate. Sarà possibile inoltre sbloccare tre eroi differenti per ogni razza, sempre utilizzando i centri di ricerca di cui vi parlavamo prima. Questi vi permetteranno anche di accedere a dodici poteri speciali.
Dopo aver analizzato i Novus, Jirsa ci presenta gli Hierarchy. Lo stile scelto per le costruzioni di questa fazione aliena è completamente azzeccato. Ritrae infatti perfettamente l’animo duro e da conquistatori che li distinguono con un’unica, imponente, struttura principale accompagnate da tre giganteschi camminatori. Quest’ultimi hanno molteplici funzioni; oltre a costruire le unità d’attacco, hanno anche la possibilità di muoversi (seppur molto lentamente per via delle loro dimensioni) e sferrare attacchi micidiali. Inoltre avranno il compito di porre sul terreno strani segnali che consentiranno alla astronave principale, in orbita sopra la Terra, di spedire nuove unità come rinforzo.
In fine abbiamo visto in azione la razza sicuramente più affascinante ed interessante dell’intero gioco: I Masari. Questi hanno uno stile degli edifici molto mitologico e particolare. I Masari hanno un’importante caratteristica: la possibilità di scegliere una configurazione di luce o una di oscurità. Nel primo caso si ha il potere di avere un raggio visivo più ampio di quello normale, nell’altro invece questo sarà ridotto in favore di una maggiore potenza delle unità in attacco e difesa. Passare da uno stato all’altro richiede diversi secondi ed anche la consapevolezza, da parte del giocatore, che certi edifici non potranno essere costruiti e determinate unità avranno delle sostanziali modifiche. Ad esempio quelle volanti, in caso di configurazione oscura, saranno costrette a diventare unità di terra per la ridotta visibilità. Per tutte e tre le razze ci sarà una sola risorsa da raccogliere. Per i Novus la raccolta sarà abbastanza classica a quanto visto negli altri RTS, mentre per gli Hierarchy dovremo utilizzare i camminatori; i Masari invece, non ne hanno bisogno, basta costruire edifici che hanno la capacità di trasformare l’aria in energia per costruire nuove unità o strutture.
Comparto tecnico e modalità di giocoIl comparto grafico è soddisfacente. Lo stile delle razze è molto diversificato fra loro e soprattutto particolare ed originale. La realizzazione del terreno è abbastanza curata e realistica, come lo è la sua conformazione. Ottimi gli effetti di luce che risultano spettacolari e ben realizzati, mentre gli effetti particellari avrebbero bisogno di alcuni ritocchi. Per quel poco che abbiamo potuto sentire anche il sonoro non si può certo trascurare. Le musiche sono adatte al contesto tragico del nostro pianeta, in alcuni casi di dimostrano inoltre molto affascinanti, così come gli effetti sonori, seppur abbastanza nelle norma.
La campagna single player si aprirà con due missioni che fungeranno da tutorial. Dovremo guidare gli umani nella resistenza (invana) contro gli Hierarchy, per poi iniziare le missioni vere e proprie che andranno a svelare gli intrecci della trama. Di queste ne troveremo venticinque per un totale di almeno trenta ore di gioco. Ma la campagna, secondo quanto ci ha detto Jirsa, è solo un ottimo allenamento per prendere familiarità con le tre razze da utilizzare in multiplayer, considerato dal team il vero e proprio cuore del gioco.Nella modalità online potranno affrontarsi fino ad otto giocatori, e seppur ci saranno per forza di cose player con fazioni uguali, ognuna sarà comunque diversa dall’altra per via delle differenti ramificazione che possono caratterizzare lo sviluppo delle razze. E’ stato confermato che sarà possibile giocare online fra utenti PC e utenti Xbox 360, seppur l’uscita per console è prevista solo per i primi mesi del prossimo anno, mentre quella PC sarà già disponibile questo Ottobre. A proposito di questo, il team sta lavorando con molta attenzione su come bilanciare il gioco su PC e Xbox 360 dato che l’utenza mouse e tastiera avrà sicuramente dei vantaggi per via del sistema di controllo più comodo per il genere. Jeff ci assicura però che si sta facendo di tutto per rendere la situazione equilibrata.
Conclusioni:Universe at War: Earth Assault è senza dubbio un RTS interessante che aspira a portare una ventata di aria fresca ad un genere un po’ troppo restio a rinnovarsi. Una buona campagna single player, unita ad un comparto online soddisfacente, con tanto di interoperabilità fra utenti PC e Xbox 360, potrebbero renderlo un must per gli amanti del genere.L’uscita PC è prevista per questo ottobre, mentre su Xbox 360 lo vedremo solamente verso febbraio-marzo del prossimo anno. Difficile che Petroglyph possa rovinare il buon lavoro effettuato fino ad ora per cui non ci resta che attendere l’uscita del gioco con ottimismo.