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Trine 3

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a cura di Pregianza

Informazioni sul prodotto

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Trine 3
  • Sviluppatore: Frozenbyte
  • Piattaforme: PC , PS4 , SWITCH
  • Generi: Azione , Avventura
  • Data di uscita: 21 aprile 2015 (Early Access) - 20 agosto 2015 - Inverno 2015 (PS4) - 29 luglio 2019 Switch

I Frozenbyte, con i due Trine, hanno raggiunto un tale livello di consapevolezza artistica da esser ormai tirati in ballo automaticamente quando si parla di “immaginario fiabesco nei videogame”. Sul serio, un parente desideroso di far fare dolci sogni al suo pargolo può raccontargli una bella favola con un tono di voce pacato, o mostrargli qualche scena di uno dei giochi della casa: la loro bellezza è tale da rendere l’effetto sulla psiche del piccino più o meno identico.
Cotanta abilità ha portato la software house a guadagnarsi una discreta fanbase, che ha gioito non poco quando è stato annunciato un nuovo capitolo della serie. Trine 3, questo il prevedibile nome del gioco, ha però rimescolato non poco la particolarissima formula congegnata dal team finlandese e l’ha mostrata a tutti in versione early access da qualche giorno a questa parte. 
Potevamo noi forse evitare di esplorare i suoi splendidi livelli? No, certo che no. Ecco qui quindi le nostre prime esperienze con le nuove avventure del più sgangherato trio di eroi in circolazione. 
3 x 3 fa treddì
Trine 3, esattamente come il suo predecessore, riparte dopo la conclusione del precedente capitolo, con l’artefatto del potere noto come Trine (appunto) che va ancora una volta a importunare Zoya la ladra, Pontius il cavaliere e Amadeus il mago durante la loro vita di tutti i giorni, per mettere fine a una non meglio precisata situazione di pericolo. I tre sono ormai diventati degli eroi famosi grazie alle loro gesta, ma questa volta qualcosa va storto e dopo aver fermato un gigantesco golem controllato non si sa bene da chi, la Trine si spezza liberando uno spirito maligno. Starà ancora una volta al simpatico trio salvare capra e cavoli a forza di magia, frecce e fendenti. 
Nulla di particolarmente nuovo a livello narrativo, insomma, ma la storia nella serie è sempre stata un pretesto per introdurre i protagonisti e dare il via a un viaggio quasi psichedelico tra le meraviglie del mondo di gioco. Pur rimanendo vicino al passato nella trama, tuttavia, Trine 3 presenta caratteristiche uniche, e osa addirittura sfruttare la terza dimensione per rivoluzionare il suo gameplay.
Già, poiché alla base Trine 3 rimane sempre un puzzle/platform dove si possono utilizzare a piacere 3 personaggi dotati di abilità differenziate, ma in questo caso non ci si muove solo in una direzione ed è possibile andare anche in profondità, con un secco e conseguente aumento nella complessità del level design. La presenza di interruttori e leve nascosti, passaggi segreti e piattaforme mobili in più direzioni ha avuto una diretta influenza anche sui poteri degli eroi, con Zoya che ora può usare la corda manco fosse Spiderman in certe zone, Amadeus costretto a muovere i suoi cubi magici e gli altri oggetti interattivi un po’ ovunque, e Pontius pronto a parare col suo scudo minacce che arrivano da ogni dove. Funziona benone, sia chiaro, ma tale scelta ha avuto anche un impatto negativo sulla precisione del platforming, poiché aggiungere una dimensione ai livelli mantenendo la telecamera fissa crea difficoltà non indifferenti quando non si hanno indizi visivi che indicano con esattezza il luogo di atterraggio di un personaggio in aria. I numerosi checkpoint aiutano, certo, ma anche una volta abituatisi alla nuova prospettiva non è facile far arrivare Amadeus e compagnia bella dove si vuole se non si zompetta verso una piattaforma direttamente a lato. 
La magia non è l’unica via
Molto meglio invece la gestione delle abilità, che limita lo strapotere del mago rispetto alle altre due classi. Amadeus ora può evocare un singolo cubo magico, che può venir spostato a piacere solo quando non viene toccato direttamente (con qualche trucchetto Amadeus può ancora raggiungere piattaforme molto in alto, ma sarete meno spinti a usare quasi sempre lui in singleplayer), e controllare a piacere altri oggetti utili o casse nella mappa. Pontius resta una forza della natura in combattimento, dotato di scudo per planare e rimandare proiettili al mittente, mentre Zoya fa spesso uso della sua corda, sia per raggiungere piattaforme lontane che per legare porte e meccanismi a molla, collegabili ad anelli di ferro o semplicemente da fissare a dei pali se si calcolano a dovere le distanze. Il ribilanciamento ha portato i tre protagonisti a venir cambiati con costanza nettamente maggiore dunque, un bel mutamento che rafforza il già solido gameplay della saga. Buona anche la gestione della difficoltà, visto che fin dai primi livelli gli sviluppatori hanno inserito nel mix qualche enigma non proprio automatico da risolvere, specialmente se siete perfezionisti desiderosi di trovare tutti i collectibles del gioco. 
Restano da provare per bene la componente multiplayer, che nei Trine ha sempre avuto un forte potenziale, e l’editor, con cui chissà cosa si potrebbe combinare in futuro. Le potenzialità sono notevoli, non c’è che dire.
Come prevedibile, infine, il gioco è ancora una meraviglia da vedere: gronda colore da ogni pixel, vanta ambientazioni incredibilmente varie ed evocative, e personaggi il cui livello di dettaglio è aumentato sensibilmente. Le animazioni, purtroppo, stonano un po’ risultando legnosette, ma con livelli così incantevoli da esplorare è poca cosa. Più preoccupante l’audio, non per la qualità dei doppiaggi, comunque buona, quanto per alcuni bug che inficiano il sonoro e rimescolano i dialoghi in modo strano. Si tratta comunque di una versione ancora incompleta del titolo, e i bug quindi non ci preoccupano.

– Art direction eccezionale

– Uno splendore

– Movimento in 3D che cambia le carte in tavola

Nonostante il suo stato “incompleto” Trine 3 ci ha catturato immediatamente con il suo splendore, persino superiore a quello dei predecessori. I cambiamenti fatti al gameplay sono rischiosi quando si va a vedere la solidità dell’elemento platform, ma ravvivano non poco il level design, permettendo agli sviluppatori di sbizzarrirsi. Chissà cosa saranno riusciti a inventarsi… per ora comunque è sicuramente un titolo da tenere d’occhio, specie se avete amato i primi capitoli.