Anteprima

Toy Story 3: La Grande Fuga

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a cura di Mugo

E’ difficile parlare di Toy Story senza citare o parafrasare almeno una volta il famoso motto di Buzz Lightyear, dunque lo scriveremo subito in modo da esorcizzarlo e non doverlo rileggere ad ogni paragrafo: “Verso l’infinito ed oltre!”Sbrigate le questioni preliminari possiamo passare alla trattazione vera e propria, come si intuisce dalle prime righe l’oggetto di questo articolo è l’universo di giocattoli animati opera delle geniali menti di Pixar, più nello specifico l’ultima trasposizione videoludica di questo universo, in arrivo in occasione della terza avventura cinematografica di Woody e compagni.Grazie ad un invito in Disney Italia abbiamo dunque potuto mettere le mani sulla build finale di Toy Story 3: La Grande Fuga ed intervistare Jonathan Warner, Senior Producer dello studio di sviluppo incaricato della realizzazione del titolo: gli Avalanche Software.

Lo scatolone dei giocattoliE’ una bella emozione quella che ci accompagna all’apertura dello scatolone dei giocattoli: che stia sotto il letto, sopra uno scaffale o aperto e rovesciato in mezzo alla stanza è sempre come se si spalancasse una finestra su un mondo fantastico, ora più dominato dai ricordi che altro. Sarebbe un peccato perdere tutte queste sensazioni, chiudere definitivamente la porta sul passato e liquidarlo come una bambinata, ma del resto se giochiamo ai videogiochi non è certo il nostro caso e neanche quello degli Avalanche Software, che hanno cercato di trasporre quelle emozioni in un’esperienza ludica virtuale. Una delle due modalità di gioco disponibili si chiama infatti Toy Box, la scatola dei giocattoli, e durante la nostra prova Jonathan Warner ha speso la maggior parte del tempo a rincorrere la vastità delle possibilità inseritevi mostrandoci come ad ogni angolo ci sia qualcosa in grado di strappare un sorriso. La “scatola” è strutturata come un mondo aperto con ambientazione da vecchio west: si parte da una cittadina composta da poche strutture per poi ampliare il mondo disponibile grazie al procedere nelle missioni e nella campagna principale. Una specie di free-roaming giocattoloso dunque, ma non solo: non dimentichiamo che questa è la nostra scatola dei giocattoli, il che vuol dire che possiamo controllarne ogni aspetto, come la disposizione degli edifici o la loro colorazione tramite un editor decisamente accessibile, dal quale fanno capolino alcune personalizzazioni prese in prestito da altre opere Pixar come “Alla Ricerca Di Nemo”, “Monsters & Co.” e “Gli Incredibili”. Alcuni degli edifici che potremo sbloccare e disporre nella nostra cittadina si porteranno dietro nuove missioni e personaggi: la casa infestata farà ad esempio apparire dei fantasmi che potranno essere catturati grazie ad un apposito bastone elettrificato e poi lanciati verso gli NPC trasformandone le fattezze e le animazioni. La cosa interessante è che non c’è un tutorial che spiega: “se fai questo e quello succede quell’altro”, ma viene lasciato il più ampio spazio disponibile alla fantasia del giocatore. Ad esempio il distributore di gelatina che si può portare in città ne produce di due colori, una col potere di rimpicciolire e l’altra con quello di ingrandire: starà poi al giocatore la scelta di cosa o chi colpire, gli effetti a volte sono solo estetici e divertenti, ma altre volte sono in grado di aprire nuove possibilità di gameplay, come nel caso delle gare di velocità in macchina. Tra gli oggetti infatti sarà possibile ottenere delle macchinine giocattolo (anche queste modificabili tramite un editor) per spostarsi più velocemente in città, ma non solo, vi saranno delle apposite gare di velocità o stunts con cui guadagnare denaro e sbloccare altri contenuti. Dove intervengono le gelatine? Semplice, rimpicciolendo la macchina si attiveranno nuove gare pensate apposta per le rinnovate dimensioni del veicolo, e ingrandendola? Non vogliamo dirvi tutto! Il succo è che la sperimentazione e la curiosità proprie del bambino non vanno perse per strada crescendo, la Toy Box cerca un po’ di insegnarci questo.

Non più a rimorchio del cinemaOgni forma espressiva ha le sue particolarità, le sue caratteristiche, bisogna saperle sfruttare per valorizzare i prodotti che si propongono agli utenti. Producendo il videogioco tratto da un film (e per di più un film d’animazione computerizzata) il paragone rischia di essere, come ben sappiamo, impietoso per il videogame. Perché fare male quello che qualcun altro ha già fatto bene? E’ una bella domanda che avremmo voluto sentire più spesso, e che ci da la chiave di lettura per la modalità campagna di Toy Story 3: La Grande Fuga. Gli sviluppatori infatti hanno deciso di non riproporre paro paro le avventure del film, ma solo alcuni momenti salienti di questo (e non solo dell’ultimo capitolo) per far rivivere ai giocatori alcuni eventi chiave: “La narrazione vera e propria l’ha già fatta magistralmente Pixar, noi ci siamo occupati di contribuire al marchio di Toy Story con la forza dei videogiochi: l’interattività.” ci ha detto Warner. Quello che ne viene fuori è un susseguirsi di episodi per una longevità globale prevista di circa quattro ore, alle quali vanno però ovviamente sommate quelle passate a giocare nella scatola dei giocattoli completandovi le missioni, o semplicemente cercando di scoprirne tutti i contenuti. A tutto questo va aggiunto che sarà disponibile una modalità cooperativa offline per due giocatori sia nelle missioni della campagna che nella Toy Box, sempre via split-screen.Sono lontani i tempi in cui i tie-in erano prodotti realizzati con poca cura, questo titolo prodotto da Disney è infatti caratterizzato da un buon livello grafico che ben fa da contorno al divertimento, non è certo questo il titolo il cui aspetto tecnico va spulciato andando a cercare slavature nelle textures, ma anche facendolo si rimarrebbe soddisfatti.

Intervista a Jonathan Warner, Senior Producer degli Avalanche Software

Spaziogames: Ci puoi raccontare com’è lavorare con Pixar?Jonathan Warner: E’ stato fantastico, i ragazzi di Pixar sono semplicemente grandiosi. Lavorare a stretto contatto con loro ha voluto dire avere sempre il loro controllo sulla nostra sceneggiatura, sulle animazioni (abbiamo mandato i nostri grafici nei loro studi per assimilare alcune delle loro tecniche), ma non solo: questa collaborazione è stata anche una possibilità di imparare una nuova filosofia creativa. Una cosa che dicono sempre è che bisogna lasciarsi andare al cambiamento e bisogna farlo in maniera fluida. Finché non crei qualcosa non puoi sapere se risulterà effettivamente valida, un po’ come è successo a noi ed alla prima versione della Toy Box che semplicemente non era giocabile! Così abbiamo dovuto cambiare e ritentare finché non abbiamo trovato l’alchimia giusta, pianificare va bene, ma sperimentare lascia più spazio all’immaginazione.

Spaziogames: Durante il gioco in cooperativa nella Toy Box si attivano missioni speciali?Jonathan Warner: In realtà il nostro obbiettivo è stato quello di dare a due giocatori la sensazione di rovesciare la scatola dei giocattoli e sperimentare, quindi non ci sarà nessuna missione da fare in due. Si potrà ovviamente interagire con tutti gli oggetti, giocare insieme, ma la progressione sarà limitata ad un giocatore.

Spaziogames: Abbiamo visto durante la presentazione che ci sono molti mini obbiettivi in gioco, come si traduce questo in achievements o trofei?Jonathan Warner: Noi sappiamo bene che molti giocatori prendono i tie-in dei film per ragazzi immaginandosi di trovare mille punti facili, ma ti assicuro che questo non sarà il caso di Toy Story 3! Penso che i giocatori rimarranno sorpresi dalla particolarità delle azioni che gli verranno richieste, praticamente per prendere tutti i punti sarà necessario sbloccare ogni cosa nel gioco e provare tutte le combinazioni tra gli oggetti, non sarà facile!

Spaziogames: Cosa dobbiamo aspettarci dalla versione Wii del gioco?Jonathan Warner: Quando abbiamo pensato la versione Wii abbiamo cercato di rendere il gioco adatto alla console Nintendo, ovviamente quindi troverai dei controlli diversi e che sfruttano le possibilità del Wiimote. Abbiamo dovuto ridimensionare la Toy Box per andare in contro alle diverse capacità del Wii rispetto alle altre console, ma l’esperienza globale è praticamente identica.

Spaziogames: C’è qualcosa che avreste voluto inserire nel gioco, ma che non siete riusciti a fare?Jonathan Warner: Sì certo, c’è sempre qualcosa che rimane fuori! Una in particolare mi viene in mente: hai presente quando, da bambini, si costruiscono tante belle cose e poi inevitabilmente le si distrugge un po’ come se si fosse un mostro gigante? Ecco, volevamo inserire questa possibilità, ma è scaduto il tempo!

Spaziogames: Il film Toy Story 3 sarà in 3D, cosa pensi della possibilità che le tre dimensioni arrivino nel mondo dei videogiochi? Sarà la prossima frontiera?Jonathan Warner: Potrebbe essere, penso che il 3D nei videogiochi sia più o meno come nel cinema, è necessario che sia nelle menti degli sviluppatori fin dal principio, purtroppo ci sono dei casi in cui viene semplicemente appiccicato sopra e questo si vede molto chiaramente.

– Modalità Toy Box divertente

– Tecnicamente ben fatto

– Licenza di sicuro appeal

Toy Story 3: La Grande Fuga ha come obbiettivo quello di proporre un’esperienza ludica divertente ed in grado di non vivere solo del riflesso della fama del film da cui è tratta. L’impressione è che le qualità della realizzazione facciano ben presagire in questo senso e che si vada verso un buon prodotto, e magari anche oltre, con l’unico neo di una longevità un po’ ridotta. Per scoprirlo rimanete con noi, l’appuntamento con la recensione completa è fissato a ridosso dell’uscita del titolo prevista per il 25 giugno prossimo.

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