Ormai i fan della serie non ci credevano più, eppure dopo quasi dieci anni di attesa siamo finalmente arrivati al tanto sperato reveal del nuovo capitolo della serie di Thief, ancora oggi considerata forse la massima espressione del genere stealth videoludico. Il franchise era rimasto in pausa, almeno ai nostri occhi, fin da quel lontano 2004 segnato dal rilascio di Deadly Shadows e dalla consecutiva chiusura dello studio Ion Storm Austin. A questi eventi era quindi seguito l’inizio di uno dei tormenti più grandi della storia videoludica, un continuo susseguirsi di notizie e voci di corridoio che facevano prima temere il troncamento definitivo della serie e garantivano poi l’esistenza di un Thief 4 che avrebbe asfaltato ogni iterazione vista in precedenza. Eppure ad ogni dichiarazione confortante seguiva sempre un periodo di silenzio di tomba che faceva temere di nuovo il peggio del peggio. Il nuovo Thief, in maniera quasi ironica, è stato quindi sviluppato nell’ombra, forgiato lontano da occhi indiscreti e riflettori mediatici, ma pronto a saltare fuori quando meno ce lo saremmo aspettati. Praticamente, adesso.
Il ritorno del ladroContro le aspettative dei più, questo nuovo Thief è stato concepito come un reboot e non un normale seguito. Tuttavia non c’è da preoccuparsi: Eidos Montreal, software house attualmente impegnata nello sviluppo del gioco, assicura che il team sta facendo quanto in suo potere per rendere il titolo vicino quanto più possibile all’originale in termini di atmosfere e di gameplay. Uno stealth puro quindi, fatto di tinte oscure che tendono al gotico e soprattutto di una vibrante e persistente tensione.La trama del gioco vedrà la nostra vecchia conoscenza, Garrett, intenta a far ritorno al posto che gli aveva dato i natali diverso tempo addietro. Questo agglomerato urbano di architettura vittoriana e di corruzione latente è la “Città”, metropoli controllata da un despota dal pugno di ferro che risponde al nome de “Il Barone”. Le strade, ingombrate dai fumi industriali e dai cadaveri di chi si è opposto alla tirannia vigente, gridano nella più oscura disperazione alla ricerca di un eroe che cambi le cose. Ma Garrett non è un eroe, anzi, il nostro amico ha intenzione di approfittare di questo marasma politico e sociale per ricavarne un profitto. Il che, nella lingua di Thief, vuol dire appropriarsi di beni altrui risultando tanto visibile quanto lo è il più cauto dei fantasmi.
Muoversi nell’ombraGarrett si sposterà nella città alla ricerca di un aggancio, di una gallina dalle uova d’oro che possa garantirgli una notte fruttuosa ma anche stimolante. Nel quadro del gioco, infatti, il ladro non è soltanto un mero cercatore di tesori, ma mira anche a rubare ciò che nessun altro riuscirebbe a rubare. Sfida sé stesso e le sue medesime abilità ogni volta che prova un nuovo colpo.Nel primo esempio riportato dagli sviluppatori, Garrett individua la sua “preda” in Theodore Eastwick, celebre architetto della Città nonché occasionale frequentatore di bordelli di classe. Per quanto un bordello possa definirsi “di classe“ s’intende. In ogni caso è proprio nella sequenza in cui il protagonista cerca di introdursi nel casino denominato “House of Blossoms” che gli sviluppatori portano a galla le prime caratteristiche peculiari del gioco. Per distogliere l’attenzione delle guardie del locale Garrett potrà utilizzare oggetti trovati in strada, come ad esempio bottiglie, per lanciarli in direzione opposta e far allontanare le sentinelle. Quindi il giocatore avrà l’opportunità di avvicinarsi alle mura dell’House of Blossoms, ma dovrà sempre farlo accovacciandosi dietro a muretti e cespugli o comunque sfruttando le ombre dell’ambiente circostante. In questo frangente c’è da segnalare una nuova feature implementata dai ragazzi di Eidos Montreal grazie alla quale, ogni volta che Garrett sarà sufficientemente nascosto, i bordi dello schermo si tingeranno di nero. Gli sviluppatori chiamano questo sistema “cloak”.Successivamente, nel tentativo di scalare le pareti esterne del bordello, il giocatore potrà servirsi di un’altra nuova caratteristica di gioco chiamata Focus, una risorsa a tutti gli effetti che, una volta attivata, illumina per bene lo schermo ed evidenzia punti d’interesse. Tra questi ultimi troviamo punti d’appiglio o scalette, ma potranno anche esserci altri oggetti da utilizzare a proprio favore, come le candele accese che andranno spente qualora si vorrà sfruttare l’oscurità a proprio vantaggio. Il Focus potrà essere migliorato via upgrade fino al punto in cui attivandolo sarà possibile visualizzare ogni singola impronta digitale presente in una stanza, così da frugare ad esempio solo nei cassetti che sapremo essere stati utilizzati. La meccanica di Focus al momento è ancora in fase di realizzazione, ma sembra che il team di sviluppo abbia intenzione di far ricaricare la “barra dedicata” man mano che si ruberanno oggetti o si rapineranno NPC. Nello scenario di gioco Garrett non avrà mai una sola possibilità d’agire. Proprio come accade nel collega Dishonored, sarà infatti il giocatore a scegliere come sfruttare l’ambiente circostante a proprio vantaggio, decidendo chi mettere fuori combattimento, quali guardie ignorare, quali porte aprire e via discorrendo. Tenete conto che però, a differenza di quanto accade nel titolo di Arkane Studios, Garret non sarà in grado di fare a botte con quattro o cinque nemici uscendone completamente indenne. Thief è stealth fino all’ultima goccia, per cui vi farà stare incollati allo schermo con i nervi a fior di pelle fino a quando non avrete passato l’ultimo gruppo di guardie in sicurezza. In più sembra che queste ultime saranno dotate di un’intelligenza artificiale particolarmente ricercata e conosceranno bene il design dei livelli, quindi ci si aspetta un livello di sfida tarato generalmente verso l’alto. Sia chiaro, sarà ancora possibile aggressivamente, ma non sarà affatto facile. Per quanto ne sappiamo finora Garrett sarà capace di sfruttare l’ambiente circostante per ferire i nemici, ad esempio scoccando una freccia in direzione di un lampadario o una statua per farli crollare su un paio di scocciatori. In rapida successione il ladro potrà poi colpire un nemico e passare alla modalità Focus per rallentare il tempo ed evidenziare punti da attaccare sui corpi delle guardie da eliminare. In termini di ritmo gli scontri corpo a corpo dovrebbero un feeling simile a quanto visto nel film “Sherlock Holmes” di Guy Ritchie, cui il team di sviluppo si è infatti dichiaratamente ispirato.Nella sua ricerca continua ricerca di diamanti, orologi d’oro, posate d’argento e chissà cos’altro, Garrett si aiuterà con strumenti e armi di vario genere. Il Blackjack è l’iconica mazza utilizzata solitamente per stordire le guardie cui si riesce ad arrivare alle spalle. Ad affiancarla ci sarà l’arco, dotato anche di frecce speciali di vario genere in grado ad esempio di creare fumo da usare come diversivo o congelare momentaneamente oggetti dello scenario. Ultimo ma non ultimo sarà il così chiamato “Artiglio”, in sostanza una sorta di rampino veloce che tornerà utile a Garrett per raggiungere punti elevati in un batter d’occhio. Nonostante l’abbondanza di oggettistica, Eidos Montreal sottolinea che l’arma più potente del ladro resteranno comunque le sue mani, veri e propri strumenti utili per muoversi nello scenario e interagire con esso. A mani nude Garrett potrà frugare nelle tasche dei malcapitati e, con l’ausilio di un apposito grimaldello, sarà possibile accedere a un mini-gioco di scassinamento simile a quello visto in Splinter Cell.
Lo stile del ladroPurtroppo il materiale a nostra disposizione è troppo poco per poter fare un’analisi approfondita dello stile visivo adottato dal nuovo Thief. Come anticipato prima, il gioco si ispira chiaramente all’Età Vittoriana e ancora ad atmosfere gotiche che è impossibile non avvertire dando un’occhiata agli artwork e gli screenshot rilasciati finora. Il titolo arriverà su PC, Playstation 4 e console di prossima generazione, quindi è naturale aspettarsi un dettaglio grafico di altissimo livello. Eidos Montreal assicura che quando avranno finito il giocatore sarà in grado di osservare le impronte digitali sui polpastrelli di Garrett con una veloce zoomata. Impressionante anche il livello di dettaglio raggiunto con il vestito del protagonista, la cui realizzazione ha richiesto l’intervento di fashion-designer New-Yorkesi che pare si siano impegnati a farne una versione reale che fosse quanto più silenziosa durante i movimenti. Il volto di Garrett riporta invece una cicatrice che, stando alle parole del game director Nicolas Cantin, simboleggia quanto il passato del ladro sia stato duro e risulti ora impresso per sempre sulla sua persona.Per quanto riguarda la colonna sonora, infine, abbiamo avuto modo di ascoltare finora un solo brano tra quelli previsti e siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla sua capacità di trasmettere l’idea di oscurità e pericolo incombente. Il pezzo, intitolato “Cart Ride Theme” animerà infatti la sequenza d’apertura del gioco.
– Il ritorno dello stealth per eccellenza
– Nuove feature e nuovi strumenti a disposizione
– Grande libertà d’azione
– Visivamente impressionante
Quella del reveal del nuovo capitolo di Thief è stata un’inaspettata e senza dubbio piacevole sorpresa. Il titolo, atteso ormai da quasi dieci anni, si propone di riportare lo stealth alle sue origini e ampliare al contempo le possibilità di azione facendo affidamento sulle potenzialità delle odierne macchine di gioco.
Thief vedrà il giocatore impegnato ad aiutare il protagonista Garrett nei suoi inimitabili furti, guidandolo nella scelta dei percorsi da seguire, selezionando i nemici da stendere, gli oggetti di cui appropriarsi e così via. Dimenticate la possibilità di entrare dalla porta principale schiacciando i nemici come se fossero insetti. Accantonate poteri soprannaturali e forza bruta. Qui ci si confonde nell’ombra, si utilizzano diversivi e si uccide in silenzio. Fino a diventare fantasmi.