Nonostante i molti mutamenti del mercato videoludico, certe categorie sembrano resistere a dispetto di meccaniche rivoluzionate e concept ben più originali. E’ il caso dei picchiaduro in generale e nello specifico di quelli ad incontri in 2D che, quando sembrano ormai un vago ricordo, rispuntano periodicamente andando ad innescare meccanismi e dinamiche che non possono non far provare un po’ di nostalgia per il passato dei videogames, quando tutto poteva ancora essere considerato solo un divertimento e non vi era una corsa verso la strapotenza tecnica fine a sé stessa. A circa due mesi dal rilascio in territorio americano e giapponese, un nuovo capitolo di una delle serie cult degli anni Novanta è pronto a regalare a tutti gli appassionati nuove emozioni, ma The King of Fighters XII sarà ancora in grado di coinvolgere come ai bei tempi? Scopriamo insieme cosa riserverà la prossima produzione SNK Playmore.
Un anniversario da ricordareIn concomitanza con i quindici anni della serie (portati benissimo a nostro parere) vi è più di un cambiamento da segnalare rispetto al passato, che interesserà non soltanto il gioco a livello strutturale ma in primis le basi tecniche attorno a cui l’intera produzione è stata sviluppata, con la ferma intenzione di proporre un’esperienza ludica qualitativamente eccellente nonostante i sistemi che ospiteranno KOF XII non siano certo stati pensati per un ritorno al 2D e non per limiti tecnici. Dopo tanto tempo vi è infatti da segnalare un cambio di rotta relativamente al supporto hardware utilizzato a livello di programmazione del codice originale, in quanto la celebre Atomiswave ha lasciato spazio alla più performante architettura della scheda arcade Taito Type X2 e possiamo assicurarvi che le differenze si notano eccome. Giusto per sottolineare meglio la volontà di sviluppare un gioco in grado di coinvolgere anche gli utenti che potrebbero avere meno dimestichezza con la serie, a livello grafico è stata compiuta la coraggiosa scelta di abbandonare i modelli ammirati nei capitoli del recente passato a favore di sprites ridisegnati, ottimizzati, animati in maniera superba e realizzati con grande cura per i dettagli, in linea con tutte le recenti produzioni che supportano l’alta definizione. Da questo punto di vista le versioni PS3 e Xbox 360 saranno quindi identiche e potranno contare su ambientazioni di grande impatto scenico che pur presentando numerosi dettagli ed animazioni per gli elementi dei fondali, non faranno uso della tecnica di cel-shading. Ciò si è reso necessario per rendere meglio caratterizzato ogni ambiente, quasi a richiamare le origini della serie, facendo ampio utilizzo di livelli interamente disegnati a mano e proprio per questo meritevoli di attenzione. La particolarità di questa produzione sarà però quella di poter essere considerata come un titolo multipiattaforma atipico, in quanto non si tratterà né di un porting diretto da coin-op, né di un’unica stesura a livello di programmazione, in quanto ogni console avrà il proprio gioco sviluppato in maniera indipendente e parallela in termini di tempo, al fine di ridurre al massimo qualsiasi imperfezione tecnica generata dall’utilizzo di un codice unico. Questo è anche il motivo per cui, al fine di ottenere un comparto tecnico di alto livello, non vi saranno altre edizioni se non per i due sistemi menzionati. Per fare un esempio concreto, vi basti sapere che un team di grafici ha impiegato oltre un anno solo per la realizzazione delle movenze dei personaggi, andando ad ottenere animazioni che disporranno in senso assoluto di un numero di frame che potranno oscillare tra i quattrocento e i seicento (con un frame rate di 30 fps), quindi ben superiori alla media del genere, senza contare la possibilità di scegliere tra quattro differenti set di colori per ogni combattente.
Conferme e cambiamentiNon sarà unicamente la parte grafica a subire un netto miglioramento rispetto al passato, in quanto anche la colonna sonora proporrà nuovi temi e ben due brani per ciascuno stage. Per quanto riguarda le modalità che si renderanno a disposizione, nonostante manchino ancora alcune conferme in merito, esse dovrebbero comprendere tutte quelle già ammirate in precedenza quali, ad esempio, l’Arcade e l’Allenamento, con la possibile sorpresa dell’online, che se venisse confermato e supportato a dovere rappresenterebbe la classica ciliegina sulla torta nonché una gradita novità in grado di arricchire il gameplay non poco e al tempo stesso fornire più di un’alternativa a livello di opzioni. Non mancheranno come al solito dei contenuti bonus da sbloccare, legati principalmente ad art work e simili. Rispetto a quanto ci si poteva aspettare, ma assolutamente in linea con quanto è accaduto con altri recenti picchiaduro passati dalla vecchia generazione agli attuali sistemi videoludici, il numero di personaggi selezionabili non ha subito un incremento, ma semmai una diminuzione rispetto al passato. Si parla infatti di circa venti unità più alcuni che si renderanno disponibili unicamente per PS3 e Xbox 360, ma di cui non si conoscono ancora i dettagli. Tra le vecchie conoscenze segnaliamo comunque la presenza di membri storici della serie tra cui spiccano combattenti di assoluto valore come Iori Yagami, Kim Kaphwan, Kyo Kusanagi, Robert Garcia, Ryo Sakazaki eTerry Bogard, che come da tradizione legheranno le proprie vicende con più di un richiamo dal passato. Sarà inoltre interessante constatare se anche a livello non soltanto coreografico ma per quanto riguarda le dinamiche dei combattimenti, il supporto dato da una grafica di alto livello potrà portare nuova linfa ad una meccanica indubbiamente ancorata al passato e che non appare certo proporre molta originalità. La disposizione dei comandi si affiderà ancora una volta a configurazioni già collaudate, abbinando a facilità d’uso anche una certa profondità e senso tattico. Trovare il proprio combattente preferito sarà solo questione di tempo e una volta presa confidenza con il sistema di controllo sarete in grado di eseguire anche le mosse speciali più complesse e combo di notevole portata, a beneficio di combattimenti ce si svolgeranno sempre a gran ritmo e con notevole spettacolarità. Non ci saranno infatti strategie predefinite da attuare per vincere, così come non sarà sufficiente premere i pulsanti a caso, ma dovrete invece applicarvi con molta concentrazione, in quanto l’intelligenza artificiale cui saranno dotati gli avversari richiederà attenzione ed astuzia. Pur non presentando novità particolarmente originali, eccezione fatta per il restyling grafico adottato, il gioco potrebbe rivelarsi un ottimo picchiaduro, dedicato principalmente agli appassionati della serie ma non per questo meno divertente. Con la speranza della conferma di un valido supporto online non ci resta che attendere qualche mese per un’approfondita prova concreta.
A pochi mesi dalla pubblicazione, The King of Fighters XII appare come un progetto ambizioso e interessante, attorno a cui nutriamo però ancora delle perplessità principalmente a causa di un concept che forse ormai ha fatto il suo tempo e potrebbe ottenere meno consensi del previsto soprattutto nei confronti dei giocatori più giovani, anagraficamente meno legati alla serie. Difficile prevedere se Terry Bogard e compagni si candideranno come possibile alternativa all’eccellente Street Fighter IV, tuttavia sarebbe importante trovare in questo nuovo capitolo della serie la stessa giocabilità dei bei tempi, arricchita anche dall’online e da una struttura ben approfondita. Presto ogni dubbio sarà chiarito. Nell’attesa continuate a seguirci per tutti i futuri aggiornamenti.