Anteprima

System Shock

Avatar

a cura di Forla

Correva l’anno 1994 quando, sui PC di tutto il mondo, approdava System Shock; un titolo che voleva essere più di uno sparatutto in prima persona, percorrendo strade mai battute prima e facendosi pioniere nel campo delle ibridazioni. Avventura, gioco di ruolo, shooter, System Shock fu tutto questo e molto di più, trascinando il giocatore in un mondo fantascientifico oscuro e opprimente, dominato dalla spietata IA che risponde al nome di Shodan. Cinque anni dopo, il suo seguito diretto fece la gioia di milioni di videogiocatori, svecchiando la formula del primo capitolo che, seppur coraggiosa e intrigante, era pesante e macchinosa da fruire. Dopo il recente arrivo della Enhanced Edition, i fan della fantascienza più dark possono cominciare a fregarsi le mani, se tutto va per il verso giusto: System Shock potrebbe tornare alla ribalta più in forma di come lo abbiamo mai visto.
Un sogno che si avvera?
Kickstarter, lo sappiamo bene, è fonte inesauribile di grandi gioie e cocenti delusioni. La pagina del titolo in questione però ha raggiunto la ragguardevole cifra di oltre seicentomila dollari nel giro di un paio di giorni e la cosa lascia ben sperare. Il team al lavoro sul progetto può vantare membri dal curriculum notevole e questo è un altro elemento che ci incoraggia ad essere ottimisti. La mano che impugna la penna da cui nascerà l’impianto narrativo è di Chirs Avellone, sceneggiatore di capolavori come Planescape: Torment, Knights of the old Republic e un paio di Fallout. Robb Waters, già concept artist del titolo originale (nonché di Bioshock e Thief) è pronto a rimettere mano al suo lavoro datato ’94, e chi meglio di lui potrebbe dare lustro al capolavoro rispettandone al contempo la tradizione? Gli altri ragazzi di Nightdive Studios sono comunque veterani dell’industria videoludica e siamo certi che sapranno farsi valere, anche se questo reboot porta sulle proprie spalle il peso di aspettative di milioni di fan. 
Una vera chicca è anche il ritorno di Terri Brosius, che darà la voce a Shodan, così come fece nel titolo originale. Insomma, grandi nomi per un grande progetto, ma vediamo insieme in cosa consiste questa operazione nostalgia che cammina sul pericoloso filo del rasoio. Stando a quanto dichiarato dagli sviluppatori, questo nuovo titolo vuole essere un vero e proprio remake, comprendente tutti gli elementi presenti nel titolo originale, riadattati per poter essere apprezzati anche dai palati moderni. Chi ha avuto modo di mettere mano alla Enhanced Edition del titolo originale, uscita a novembre dell’anno scorso, sa bene di cosa stiamo parlando. La visuale di gioco circondata da un’interfaccia super invasiva e la funzione di movimento con switch on/off, sono soluzioni che oggi risulterebbero impraticabili. Per fortuna il progetto sembra lasciarsi alle spalle meccaniche macchinose, abbracciando un sistema più fluido ma tenendosi ben stretti gli elementi che lo hanno reso grande.
Welcome to Citadel Station
Sulla pagina Kickstarter c’è la possibilità di scaricare gratuitamente una demo della versione pre-alpha. Noi non abbiamo esitato a metterci sopra le mani e. quanto segue, è ciò che è emerso dalla nostra breve prova. 
L’avventura comincia con il nostro risveglio dal sonno criogenico, ci alziamo dal lettino e immediatamente siamo nei metallici ed angusti corridoi della stazione. L’interfaccia insolitamente pulita permette di apprezzare un’ambientazione familiare e ben realizzata, subito riconoscibile da chi non è la prima volta che si trova a bordo. Pochi passi e in una stanzetta laterale recuperiamo dei componenti che fanno affiorare in cima allo schermo gli indicatori di salute, mappa e scanner biometrico; funzionali e chiari, sicuramente un grandissimo passo avanti rispetto all’HUD originale. 
Prima di andare, recuperiamo un pezzo di tubatura; ci torna utile solo una porta automatica più in là, dove una vecchia conoscenza ci viene incontro roteando le piccole braccia metalliche intorno al corpo cilindrico. Al primo impatto il combat system risulta legnoso, un sistema che di sicuro piacerà ai giocatori attempati ma molto meno fruibile di tante produzioni più moderne; niente di male, comunque. Tre colpi ben assestati dopo aver schivato le estremità di allumino, e il droide di sorveglianza va giù con un ronzio di protesta. Mentre passiamo da una stanza all’altra capita di perquisire qualche cadavere o svuotare un paio di casse. Si trova parecchia roba in giro, da utile strumentazione come medikit o potenziamenti, a spazzatura come lattine vuote e cartacce, perfino pezzi di corpi mutilati. Stipiamo tutto nell’inventario, a fianco del quale tornano l’archivio delle e-mail e le schermate per la gestione degli impianti hardware e software. La nostra permanenza nella stazione non è durata più di una quindicina di minuti ma quello che abbiamo visto ci incoraggia a credere che i ragazzi di Nightdive Studios possano farcela; indubbiamente la strada che hanno imboccato è quella giusta. Se sapranno mantenere la rotta, il risultato potrebbe non solo fare la felicità dei vecchi fan, ma regalare anche alle nuove generazioni un’esperienza videoludica in una delle migliori ambientazioni mai concepite. In ultima nota comunichiamo che il titolo verrà rilasciato su piattaforme PC, Mac, Linux e Xbox One.

– Atmosfera fedele all’originale

– Sistema rimodernato ma rispettoso delle proprie origini

System Shock è una pietra miliare: decidere di rimetterlo a nuovo, senza rischiare di fare un disastro, potrebbe essere un’impresa molto ardua. Id Software, con DOOM ha fatto il colpaccio, dimostrando che con abilità e competenza si può ridare lustro ad un mito facendogli vivere una seconda giovinezza. I nomi degli addetti ai lavori sono noti e degni di fiducia, e i pochi minuti di giocato che abbiamo avuto modo di testare ci hanno convinto pienamente. Ora si tratta solo di incrociare le dita e aspettare, sperando che quanto di buono visto nella demo sia solo un preludio alla magnificenza del prodotto finale.