Anteprima

Soul Sacrifice

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a cura di AleZampa

Dopo essere stato annunciato, mostrato e addirittura commercializzato nella terra del Sol Levante è arrivato il momento anche per noi occidentali di poter provare Soul Sacrifice, ultima fatica di Japan Studio e Keiji Inafune che proprio domani comparirà su Playstation Network sotto forma di demo per tutti gli utenti PS Vita e darà modo di farsi un idea dell’ultima fatica del creatore di Megaman, Onimusha e Dead Rising. Visto che noi la demo abbiamo già avuto modo di giocarla, vi diamo le nostre impressioni su questo promettente titolo per la portatile di casa Sony.

A tu per tu con la morteCome già anticipatovi nella nostra anteprima, Soul Sacrifice altro non è che il primo titolo di un Inafune uscito dall’ala protettiva di Capcom e accasatosi con Japan Studio di Sony, con i quali ha prodotto un titolo che lui stesso ha definito come vero fantasy. L’incipit narrativo è decisamente oscuro: si parte all’interno di una poco accogliente gabbia piena di resti umani, che ci sembra ancora meno confortevole dopo aver visto il breve prologo, nel quale un potente stregone viene letteralmente spazzato via da Magusar, una sorta di signore del male dal passato oscuro e contraddittorio. Nella nostra gabbia, proprio al di sotto di un mucchietto d’ossa, troviamo Librom, che come suggerisce il nome stesso altro non è che un tomo parlante che funge da mentore, pieno di segreti e memorie scritte da un compagno dello stesso stregone.

La sua promessa è molto chiara e semplice: leggendolo fino alla fine lui sarà in grado, facendoci rivivere le memorie di altri stregoni, di darci la chiave del potere di Magusar, permettendoci di trionfare dove lo stregone del prologo ha fallito. L’unico modo infatti di liberarci dalla nostra cattività e avere una speranza di sopravvivenza è quello di rivivere le avventure all’interno di Librom, divise comodamente in capitoli. A grandi linee, ogni capitolo corrisponde ad una serie di livelli collegati tra loro che condividono ambientazioni e nemici simili, intervallati dagli scontri con gli Arcimmondi, veri e propri boss per i quali è richiesto un impegno superiore alla media.

Collettivo Wu MingPrima di iniziare a farci rivivere i ricordi del suo precedente padrone, Librom ci tiene a precisare che alcune sue pagine sono modificabili e riscrivibili, il che si dovrebbe tradurre, in buona sostanza, in una sorta di sistema morale che questa demo prova solo ad accennare, ma che siamo certi, vista anche la natura del titolo, avrà una parte rilevante nell’economia della narrazione. A poter essere riscritta è ovviamente anche la sezione dedicata al possessore dell’inquietante tomo, che ci permetterà quindi di scegliere uno dei tre possibili outfit e modificare l’aspetto del nostro alter ego in un editor classico già visto in decine di titoli simili. Una volta creato il protagonista verremo gettati nella prima area del gioco, L’Ordalia, che fungerà a livello di gameplay da tutorial mentre dal punto di vista della trama sarà il nostro ingresso nel mondo della magia, una sorta di gara ad eliminazione nella quale solo i più forti potranno sopravvivere ed aspirare a diventare stregoni, mentre gli altri saranno dignitosi sacrifici. Sacrificio, è questa la parola che fa da architrave all’intera esperienza di gioco, visto che ogni nostra abilità si basa fondamentalmente sulla decisione di cosa (o quanto) immolare ai poteri oscuri della magia

Menare con parsimoniaUna volta entrati nel primo dei livelli che compongono l’Ordalia, nel quale saremo accompagnati da Sortiara, un’altra aspirante maga, inizieremo a prendere le misure di un sistema di combattimento vario e profondo, su cui di fatto si basa il successo o l’insuccesso del titolo. Con la classica visuale in tre dimensioni tipica degli action games troveremo nella porzione inferiore destra dello schermo l’elenco delle abilità selezionabili, divise in gruppi di tre. Ad ogni abilità corrisponde ovviamente uno dei tasti frontali della console, mentre con la pressione del dorsale destro potremo cambiare gruppo e accedere così ad altre tre abilità. Alcune di queste avranno un utilizzo istantaneo ed immediato, mentre altre, come ad esempio quelle d’attacco ravvicinato, avranno due tipi diversi di utilizzo, in base alla pressione rapida o prolungata del tasto corrispondente. La selezione di queste abilità, che spaziano da attacchi potenti a corto raggio a pugnali guidati a lunga distanza, potrà essere fatta solo attraverso Librom, e non saranno modificabili una volta entrati in combattimento. Questo dettaglio si rivelerà fondamentale nell’economia degli scontri: le abilità infatti hanno tutte un determinato numero di utilizzi, dipendenti dal loro livello e dagli oggetti che abbiamo deciso di sacrificare per potenziarle. La scelta quindi delle giuste abilità e il loro utilizzo parsimonioso negli scontri si rivelerà cruciale, non potendo abusare di nessuna capacità, nemmeno di quelle di più basso livello.

Ogni volta che uccideremo uno dei mostri che ci si parerà davanti questi tornerà al suo aspetto originario (gli orchi ad esempio sono dei teneri gattini) e noi, avvicinandoci ai resti, potremo decidere se salvare o sacrificare le loro anime. Cosa comporta questo? E’ molto semplice: salvandole avremo un incremento del nostro indicatore di salute, mentre sacrificandole aumenteremo il nostro pool magico. Le abilità da scegliere in combattimento sono decisamente tante e variegate, e appartengono tutte a elementi specifici. Alcune di queste sono combinabili tra di loro e potenziabili in diversi livelli, e si dividono in abilità d’attacco (che varieranno dal braccio trasformato in una spada alla creazione di un’ascia, dal lancio di pugnali ad attacchi a base ghiaccio), di supporto, e speciali. Le potenzialità di questo sistema sono appena accennate nella demo da noi provata, ma è evidente che tutta l’infrastruttura si base su questa componente ruolistica e sulle sue ripercussioni in combattimento. Tutte da scoprire invece le meccaniche del Rito di Morte: quando perdiamo tutti i punti vita infatti potremo scegliere se morire e ricominciare, farci resuscitare, magari da un amico (perché il titolo è pensato per una modalità cooperativa a quattro giocatori), oppure avviare uno speciale rito che infliggerà al nemico danni devastanti, ma che lascerà noi debilitati anche nei livelli e negli scontri successivi. L’unico modo per rimetterci completamente sarà usare le lacrime di Librom, che lui stesso ci darà in maniera automatica ogni tot di tempo.

Let the Hunger Games beginsDal punto di vista del gameplay, come dicevamo, il titolo non si discosta da una lunga tradizione di action nipponici, che hanno in Monster Hunter il loro più recente esponente. Tramite il grilletto sinistro potremo attivare un lock-on sui nemici, mentre con i già citati tasti frontali avremo accesso alle tre abilità da noi mappate e alla più classica delle capriole per evitare il colpo. A ravvivare la situazione ci pensano delle arene decisamente ampie con le quali sarà necessario interagire per avere una possibilità di sopravvivenza: tramite la croce direzionale potremo infatti attivare una sorta di modalità speciale chiamata Occhio della mente, che ci permetterà di vedere alcuni oggetti con cui potremo interagire (oltre che i punti deboli dei nemici). Si tratterà perlopiù di recuperare alcune abilità consumate, ma non mancheranno armi o armature temporanee, scudi speciali o fontane per il recupero dei punti vita. Dal punto di vista tecnico il titolo è appagante alla vista e disturbante (a livello ovviamente di concept e art direction) quanto basta, con personaggi ben modellati e animazioni fluide, ma l’effetto blur è forse troppo evidente, così come un aliasing eccessivo su alcuni elementi dei personaggi. Ottimi invece gli effetti speciali dedicati alle nostre abilità.

– Concept di base accattivante

– Enorme numero di abilità e magie

– Più tattico di quello che si possa immaginare

– Atmosfera riuscita

Soul Sacrifice e Keiji Inafune fanno il loro esordio su PS Vita con un action che si preannuncia tanto solido nelle basi quanto innovativo nel suo particolare concept. Dover valutare cosa sacrificare e cosa salvare per plasmare il nostro futuro stregone, così come il non poter abusare delle abilità acquisite, saranno componenti fondamentali dell’intera esperienza di gioco, che ci saprà regalare, almeno da quello visto finora, anche una trama avvincente e un’ambientazione cupa da vero fantasy. La demo sarà disponibile da domani su PlayStation Network, e non possiamo che consigliarvi di scaricarla per farvi un’idea più precisa delle particolari meccaniche del gioco.

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