Milano – Sono passate solo poche settimane da quando Square–Enix e United Front hanno annunciato il loro ultimo titolo. Questa volta tuttavia non si tratta di una produzione completamente nuova, quanto di un totale rimaneggiamento del vecchio True Crime: Hong Kong ed ovviamente non potevamo farci sfuggire la possibilità di provarlo in prima persona. L’occasione era di quelle ghiotte: un ristorante cino-giapponese nel cuore di Milano: location perfetta insomma per entrare da subito in sintonia con Sleeping Dogs.
Dalla cucina alle stradeNon appena le immagini hanno iniziato a correre sullo schermo il taglio cinematografico del titolo si è palesato all’istante. La narrazione ha preso vita in una delle tante cucine di Hong Kong, dove colori, sapori e profumi (questa volta forse provenienti dalla cucina del ristorante dove eravamo) ci hanno gettato con prepotenza nel cuore dell’azione. Un comparto tecnico molto curato ed ambientazioni particolarmente dettagliate, ci hanno accompagnato fino alla soglia del locale, lasciando successivamente spazio ad una stradina affollatissima. Decine e decine di persone vivevano la quotidianità ignare della nostra presenza; festosi acrobati si muovevano all’interno di un dragone cinese e fuochi d’artificio illuminavano la serata. Nei panni di Wei Shen, un poliziotto sotto copertura infiltratosi nella triade, avevamo il compito di acciuffare Johnny Rat-Face ed una freccia sulla mini mappa ci indicava la direzione da seguire per raggiungerlo. Durante il percorso ci siamo fermati diverse volte ad origliare le discussioni della popolazione, incomprensibili ovviamente per i non avvezzi alla lingua orientale, ma capaci comunque di avvolgere il giocatore in un mondo assolutamente vivo e credibile. I negozianti a loro volta urlavano dalle loro striminzite bancarelle e tutt’intorno era un fiorire di grida festanti. Mentre ormai eravamo completamente rapiti dal “contorno”, proprio al centro di una piazza, abbiamo scorto il bersaglio della nostra missione ed in men che non si dica ci siamo lanciati al suo inseguimento. In questa sessione di gioco tutto quello che dovevamo fare era seguire da vicino il fuggiasco, saltando cassonetti sparsi per la strada, scavalcando cancelli in corsa e lanciandoci da un tetto ad un altro nel classico stile delle produzioni orientali. Proprio quando pensavamo di averlo in pugno tuttavia, il maledetto Johnny si è fatto scudo con i suoi scagnozzi, coinvolgendoci in un combattimento mortale. Le fasi di lotta ricordano molto da vicino il modello di free fight utilizzato in Batman Arkham City e poi riproposto in molti dei titoli di questo genere, con la possibilità di effettuare combo di pungi e calci, rispondere con una contromossa sfruttando un breve quick time event ed effettuare prese utilizzando le pareti come elemento esterno per causare ancora più danni. I muri tuttavia non saranno gli unici elementi con i quali interagire; si potranno sfruttare infatti tantissimi elementi dello scenario e volgerli a nostro favore, eliminando i nemici in fretta e con un alto tasso di spettacolarità. Potremo così abbassare una serranda sullo stomaco di un avversario a terra, impalarlo su uno dei tanti tubi che fuoriescono dai cantieri, chiudergli la testa in un refrigeratore o ancora bruciargli la faccia su un fornello acceso e vederlo morire tra atroci sofferenze proprio ai nostri piedi. Ovviamente questi sono alcuni esempi di strumenti utilizzabili e la nostra speranza è che si presentino in grande quantità nel prodotto completo, in modo da garantire una buona varietà e scongiurare quell’effetto di già visto che spesso interviene in questi casi dopo poche ore di gioco.Terminata la nostra missione ed acciuffato faccia di topo, una schermata riassuntiva ci ha poi ricompensato con punti fama in base alla prestazione. Tre i fattori da tenere in considerazione: il rapporto con la popolazione, quello con la polizia e quello con la mafia cinese. I punti così accumulati potranno poi essere spesi i un negozio particolare per acquisire capi di abbigliamento ed equipaggiamenti.
Crudeltà e violenza a gogoLa seconda missione ci vedeva invece legati ad una sedia con un gruppo di aguzzini intenti a torturarci. Approfittando di un momento di distrazione dei rapitori, grazie alla fruizione di tutta una serie di QTE ad accompagnare le scene filmate realizzate con il motore del gioco, ci siamo liberati della corda che impossibilitava i nostri movimenti, preparandoci successivamente a far assaggiare un po’ del nostro dolore ai nemici. Durante la fuga sui tetti abbiamo potuto sperimentare alcune fasi di platforming ben riuscite, arricchite dagli ormai consueti script atti ad aumentare la spettacolarità dell’azione. In Sleeping Dogs, tuttavia, non saranno solo calci e pugni a farla da padrone ma si potranno utilizzare anche diverse armi da taglio e bocche da fuoco. Se per le prime il combattimento resta pressoché invariato rispetto a quanto sperimentato con le mani nude, impugnando le seconde invece si potrà utilizzare un sistema di coperture funzionale, esattamente come nei più classici TPS: una commistione di generi comune ma indubbiamente ben riuscita.Come in ogni free roaming che si rispetti ovviamente non potrà mancare la possibilità di impadronirsi dei vari veicoli, a partire dalle più leggere due ruote –con una fisica degli incidenti ancora completamente da sistemare-, passando da decine di autovetture, fino a poter guidare pullman e camion con i quali portare distruzione per le vie di Hong Kong. A tal proposito saranno presenti diverse missioni a bordo dei mezzi, alcune delle quali ci richiederanno di sparare ad un obiettivo in corsa od ancora avvicinarci abbastanza da poter saltare sul tetto del fuggiasco per poi intraprendere un combattimento attraverso il finestrino. Un’ultima missione contestuale ci ha messo così alla guida di un bolide “tunato” a puntino, pronto a gareggiare nel classico quarto di miglio di fuoco tanto caro agli amanti della serie di Fast & Furious. Capaci e baldanzosi ci siamo allineati sulla griglia di partenza con due ragazze dai facili costumi sedute al nostro fianco, consci che la nostra abilità di piloti avrebbe compensato abbondantemente al peso in eccesso sulla vettura. Mentre le luci e l’asfalto sfrecciavano veloci, non potevamo fare a meno di notare la cura riposta nella riproduzione della città, in grado di regalare un colpo d’occhio davvero eccezionale. Il modello di guida, prettamente arcade, è risultato immediato anche se la sensazione che si ha è quella di avere in mano una vettura troppo leggera e sensibile in maniera eccessiva ai sobbalzi, nulla di trascendentale comunque. L’unica nota negativa che ha permeato un po’ tutta la nostra prova è da ricercarsi invece nell’intelligenza artificiale, non sempre reattiva e, anche in ambito corsistico, poco aggressiva.
– Ambientazione curata
– Possibilità di utilizzare oggetti dello scenario come finisher
– Spettacolare
L’esperienza di gioco regalata da queste prime ore in compagnia di Sleeping Dogs è indubbiamente di buona fattura ed ha lasciato intravedere un prodotto sopra la media, tenendo in considerazione comunque la buona quantità di tempo che gli sviluppatori hanno a disposizione per sistemare l’intelligenza artificiale prima dell’uscita finale. Punto di forza della produzione è senza ombra di dubbio da ricercarsi nell’ambientazione, poco sfruttata in ambito video ludico e capace di far distinguere il gioco dagli altri competitor diretti. Avremmo gradito una maggior spettacolarità durante combattimenti, attingendo magari a mosse scenografiche alla Jet Li, piuttosto che appoggiarsi, come di fatto accade, al classico combattimento da “rissa da strada”, sempre funzionale ma già visto in altre occasioni. Un prodotto insomma da seguire con attenzione e del quale sicuramente torneremo a parlare non appena potremo mettere le mani su una build più completa.