Anteprima

Silent Hill: Downpour

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a cura di rspecial1

Mancano ormai poche settimane al rilascio del tanto atteso seguito della serie Konami che ha segnato le notti e gli incubi dei milioni di fan sparsi per il mondo, Silent Hill. Per allietare la vostra attesa in questi ultimi giorni che separano il titolo dagli scaffali dei negozi e prima di poter leggere la nostra recensione completa, abbiamo giocato al titolo e ci apprestiamo a condividere con voi le nostre impressioni iniziali.

Nebbia, buio e terrore a ogni passo…ma anche noPer chi non volesse rovinarsi la sorpresa consigliamo di evitare la lettura della breve descrizione della build da noi testata e di passare direttamente al capitolo dei commenti.La nostra avventura inizia in prigione, con il protagonista Murphy dietro le sbarre sbeffeggiato da un secondino che si appresta a portarlo via per un trasferimento. Con un’introduzione tipicamente cinematografica, inizierà il nostro viaggio attraverso i corridoi, con le sequenze d’intermezzo che ci accompagneranno nella descrizione di ciò che sta succedendo e del perché stiamo per essere portati in un altro centro di detenzione. Le cose però non potevano andare bene e così il pullman che trasporta l’ignaro Murphy finisce fuori strada a causa di un incidente. Qui inizia Silent Hill: Downpour, con la prima fase di gioco che ci permetterà di prendere dimestichezza con i comandi mentre vagheremo per una foresta nebbiosa ma non certo in grado di incuterci timore. Mentre attraverseremo la foresta, che ha un percorso ben limitato e lineare, ci ritroveremo con l’accompagnatrice della polizia che ci faceva da scorta nel corso del nostro viaggio e qui dovremo compiere la nostra prima scelta. Nonostante l’incidente e la situazione problematica, la ragazza decide di puntarci contro una pistola piuttosto che collaborare. Nel tentativo di tenerci fermi, ella cadrà rovinosamente in un precipizio e noi dovremo optare su cosa fare, se cercare di salvarla o meno. Purtroppo, a prescindere dalla nostra scelta, la ragazza precipiterà nel vuoto, dando poca importanza, quantomeno in questo frangente, all’aspetto decisionale. Passato questo brutto quarto d’ora riusciremo a risalire scalando una parete rocciosa, ritrovandoci sulla strada che ci porterà a Silent Hill. Qui iniziano i misteri e le visioni che accompagneranno il protagonista. Potremo liberamente girare per la zona guardando il dettaglio e il gran numero di particolari inseriti dai programmatori, sebbene la nostra meta finale sia il distributore di carburante visibile all’orizzonte. Anche in questa occasione, non appena ci avvicineremo alla zona prestabilità, partirà una nuova cut-scene, che in questo caso vedrà l’apparizione improvvisa di un misterioso uomo, il quale, dopo averci parlato, sparirà nuovamente nel nulla come per magia, instillando così nel giocatore incuriosito i primi dubbi e le prime domande. Murphy avrà la possibilità di interagire con qualunque oggetto nel gioco permettendoci di prendere in mano per esempio con sedie, spranghe o chiavi inglesi. Ogni oggetto è una potenziale arma, non soltanto per offendere, ma da sfruttare anche per rompere vari lucchetti che ci impediscono di entrare in particolari edifici o stanze. Ci teniamo a sottolineare inoltre come nel corso della prima mezz’ora abbondante di gioco non sia presente la sensazione di ritrovarsi di fronte a un titolo della serie, data la forte presenza di ambientazioni sempre illuminate e in generale poco “spettrali”. La prima vera fase di azione la si vivrà poco dopo, quando le pareti intorno a noi si inizieranno ad animare. Tramite Quick Time Event dovremo tentare di respingere l’assalto, ribaltando tutta una serie di oggetti nel tentativo di non venir afferrati. In sintesi la nostra prima prova con Silent Hill Downpour ci ha regalato un’ora di gioco circa, nella quale ci siamo ritrovati a gironzolare esplorando livelli troppo illuminati ed incapaci di farci sobbalzare sulla sedia, con una trama che sembra davvero iniziare in maniera molto lenta e con i pochi nemici avvistati uccisi facilmente grazie alla micidiale ed efficacissima chiave inglese.

L’attesa delle tenebreLa cosa che più ci ha lasciati perplessi è la mancanza quasi completa di tensione provata durante le nostri sessioni di gioco, il che ci porta a due possibili conclusioni: o il gioco sarà destinato a pochi e saltuari momenti di pura “paura” o, più verosimilmente, gli sviluppatori di Vatra Games hanno rilasciato apposta una build di questo genere per non svelarci troppo sul loro nuovo lavoro. Gli unici mostri affrontati infatti sono andati giù abbastanza facilmente sotto i colpi del protagonista, ci auguriamo che il livello di sfida, essenziale nei survival-horror, sia diverso nella versione completa, altrimenti sarebbe un punto a sfavore del titolo.Attenendoci alla versione da noi testata nel momento in cui scriviamo, possiamo dire che ci sono ancora dei problemi per ciò che riguarda il comparto tecnico. Pur facendo leva sull’Unreal Engine 3 infatti i mostri risultano poco curati e i loro movimenti uniti a quelli del protagonista sono ancora lenti e sottotono; la telecamera rende difficile esplorare bene tutti gli ambienti ma potrebbe rivelarsi una cosa positiva se servisse decentemente a mantenere vivo lo stato di ansia e inquietudine che si vuole creare. I combattimenti non sono ancora il massimo, pur avendo un’infinità di armi rudimentali da utilizzare, mentre la gestione dei danni e la fisicità dell’impatto necessitano ancora di diverse migliorie. Buone notizie invece sul comparto audio. Pur abbandonando le stupende terrificanti note di Akira Yamaoka in favore di quelle di Daniel Licht (autore della colonna sonora di Dexter) la qualità rimane su standard elevati, inoltre il main-theme è stato affidato nientemeno che ai Korn.L’atmosfera in ogni caso sembra resa abbastanza bene anche se, tornando a parlare dei combattimenti, notiamo a tratti un ritmo più frenetico con i nemici che ci corrono addosso e schivano i colpi. Queste scelte “action” saranno da valutare approfonditamente in sede di recensione, viste le esigenze dei fan e soprattutto dopo le dichiarazioni di Konami tramite le quali la compagnia ha più volte affermato di voler tornare alla giocabilità classica di Silent Hill, ben lontana dunque dalla frenesia dei combattimenti presente in Downpour.

– Trama e storia avvincenti

– Si torna a Silent Hill

– Introduzione di nuove meccaniche

In conclusione è difficile determinare cosa ci si può aspettare, il gioco e le varie sezioni provate mostrano un ritmo lento e ambienti stretti contrapporsi ad altri invece che vedono Murphy correre per le strade lanciando sedie addosso a zombie urlanti in preda a crisi di schizofrenia. Molto della valutazione finale dipenderà da quanto saranno dosate le due anime di Downpour. A questo aggiungiamo il fatto che, stando alla build, se il gioco uscisse oggi tecnicamente forse raggiungerebbe a stento la sufficienza a causa dell’imprecisa esecuzione delle animazioni dei personaggi, protagonista incluso; speriamo che questa sia una versione vecchia del gioco altrimenti sarebbe dura per gli sviluppatori sistemare il tutto entro la data di uscita così vicina. Insomma pare che molti dei dubbi ce li toglieremo solamente dopo la recensione finale di questo Silent Hill: Downpour che vi ricordiamo essere atteso per il 13 marzo 2012.