I ritmi della natura sono diversi da quelli dell’uomo: le piante, gli animali, i fiori, seguono regole e cicli da cui la razza umana discende, e da cui per forza di cose si è allontanata nel corso dei secoli.Anche i videogiochi hanno seguito una sorta di percorso simile: se pensiamo al primo Pong, e alle prime avventure testuali, ci accorgiamo di quanta differenza di ritmo e velocità ci sia rispetto a una normale produzione contemporanea, specie se mainstream.Gli sviluppatori di Might and Delight (già creatori del grazioso Pid), con il loro titolo in fase di lavorazione, Shelter, propongono invece un’avventura dal ritmo lento e compassato, tutta immersa nella natura. Scopriamo allora i punti di maggiore interesse di questo lavoro, in arrivo ad agosto su PC e Mac, e che recentemente ha ricevuto “luce verde” per la pubblicazione su Steam.
Cuccioletti da salvareCominciamo col dire che la build mandataci dagli sviluppatori non rappresenta che un assaggio di quello che proporrà la versione finale del titolo: in effetti mancano ancora alcune feature (non è stato possibile salvare la nostra partita, ad esempio), cosi come tutto quel lavoro di pulizia finale che di norma avviene proprio nelle ultime fasi di sviluppo.In ogni caso, in Shelter il giocatore impersonerà una mamma tasso, intenta a garantire la propria sopravvivenza e soprattutto quella dei suoi cinque cuccioli; l’inizio dell’avventura ha un che di traumatico: siamo dentro la nostra tana, e dovremo affrontare subito il problema principale di tutta la produzione Might and Delight: trovare cibo per i nostri piccoletti. Una volta risolto il problema, si potrà uscire all’aria aperta, nella foresta selvaggia. Si tratta, dunque, di una sorta di survival nel vero e proprio senso del termine.Il primo impatto con l’ambiente esterno, complice anche il bell’accompagnamento musicale a opera di Retro Family, è sicuramente interessante. In particolare, il titolo sembra riuscire a regalare subito quel senso di “maternità” che, in teoria, dovrebbe rappresentare il cardine dell’intera esperienza. In qualche modo ci si sentirà subito responsabile dei cinque piccoletti, delle loro vite, e il fatto di poter controllare solo la madre non farà altro che responsabilizzare il giocatore.Cercare di procurare del cibo per i propri figlioletti è un’attività complessa, che prevede la raccolta di mele dagli alberi e la caccia di volpi e altri animali; vincere la lotta con un’altra creatura della foresta, però, sarà spesso complicato, e sarà di frequente necessario nascondersi tra l’erba alta, per poi scattare al momento opportuno.Nella foresta, però, non si passa tutto il tempo a cacciare: quando non si recita il ruolo di carnefice, infatti, si diventa subito preda, e proprio in questi frangenti Shelter riesce a far risaltare il rapporto tra mamma e figli. Nella foresta buia, nel bel mezzo di un incendio, oppure nelle grinfie di qualche volatile minaccioso, il nostro compito sarà quello di salvare la pelle e proteggere i cuccioli.Insomma, è tutta una questione di sopravvivenza.
Piano piano, lento lentoDicevamo che una delle caratteristiche di questo prossimo Shelter risiederà proprio nella lentezza e nella sensazione di essere immersi nella natura. E’ possibile vedere ciò anche nell’impostazione data al gameplay, almeno in questa fase di sviluppo: nessuna interfaccia di gioco, istruzioni ridotte al minimo. Il giocatore dunque sarà solo, insieme ai suoi cinque cuccioli, alla mercé della foresta.Dal punto di vista del sistema di controllo tutto questo si traduce in una grande semplicità: col tasto sinistro del mouse si interagirà con gli oggetti (più che altro per addentare animali, piante o frutta), con la classica combinazione WASD ci si potrà muovere, mentre il tasto shift verrà usato per scattare. Questa impostazione ricorda, magari anche solo a livello concettuale, le soluzioni già viste in titoli come Machinarium o Unmechanical: il gioco, infatti, interverrà con spiegazioni, sotto forma di disegni, solo nel momento in cui sarà strettamente necessario.Andare in giro per la foresta alla ricerca di cibo si rivela essere una lunga esperienza fatta di esplorazione e brevi momenti d’azione. L’ambiente è totalmente dominato dalla natura, dunque, sia a livello concettuale che pratico: così come non vi è traccia alcuna di interfaccia e HUD, nella foresta di Shelter non si ritrova alcun segno di passaggio umano, nessun diboscamento, nessun cacciatore. Il giocatore è totalmente immerso nella natura selvaggia.
Born to be wildIl titolo Might and Delight utilizza il sempre più versatile motore grafico Unity: proprio l’aspetto visivo risulta essere molto caratteristico, dominato da tinte pastello e modelli dalle linee semplici.In alcuni frangenti, in verità, specie quando si è vicini a qualche corso d’acqua, sembra di esplorare un disegno nato dalle manine paciose di un bambino. E’ una scelta che può piacere o meno, a seconda dei gusti personali, ma si tratta comunque di una feature che dà al titolo una connotazione singolare e immediatamente riconoscibile; è da considerare ancora una volta, poi, che il gioco allo stato attuale delle cose non è ancora ultimato, e quindi è molto probabile che le nostre riflessioni debbano essere riviste quando avremo la possibilità di provare la versione finale della produzione.Passando al sonoro, l’apporto di Retro Family si segnala per la realizzazione di effetti sonori rilassanti e intonati all’atmosfera: alzando il volume delle proprie casse, rimanendo fermi per un po’, si potranno apprezzare tutti i piccoli rumori della foresta e ci si sentirà, ancora una volta, parte nella natura più profonda.
– Concept originale
– Aspetto emotivo palpabile
Secondo quanto affermato dagli sviluppatori, non dovrebbe mancare molto all’uscita di Shelter; la produzione Might and Delight, in ogni caso, già da ora propone un’esperienza originale e dal ritmo lento e compassato. La versione provata, infatti, mancava ancora di alcune feature e della pulizia finale dal punto di vista tecnico, ma ci ha fatto intendere le potenzialità del titolo.
Se impersonare una mamma tasso alle prese con il difficile compito di far crescere i propri cinque figlioletti è un qualcosa che stuzzica la vostra curiosità, il consiglio è quello di rimanere su queste pagine, per la futura recensione del titolo.