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No Man's Sky

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Avatar di LoreSka

a cura di LoreSka

Pubblicato il 04/03/2016 alle 00:00
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Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome (Genesi 2,19)
Dal principio, l’uomo è sempre stato affascinato dall’ignoto. L’esplorazione e l’amore per la scoperta hanno dato vita alle civiltà e al progresso, e ci hanno trasformato in quello che siamo. L’uomo è figlio del proprio passato e nipote del proprio futuro, e continuare il nostro percorso di ricerca fa parte dell’umanità stessa. Così, non è difficile comprendere l’interesse globale dietro a un gioco come No Man’s Sky, un titolo in cui ci ritroviamo soli in un territorio vergine, pronti a individuare nuovi esseri viventi e a dargli il nome, come fecero Adamo ed Eva. Il punto è che di No Man’s Sky, fino ad oggi, sapevamo davvero poco: il gioco, annunciato nel 2013, non è mai stato provato da una persona esterna al team di sviluppo. Qualche giorno fa e con una grande attesa nel cuore, abbiamo avuto l’opportunità di provare per la prima volta questo gioco in una sessione durata circa 30 minuti, nella quale abbiamo tentato di andare a fondo e scoprire cosa si nasconde dietro questo misterioso titolo dal concept a dir poco fascinoso.
Non siamo soli nello spazio
No Man’s Sky è un gioco in cui si prende controllo di una navicella dedita all’esplorazione e ci si sposta nella galassia. Il giocatore non viene preso sotto braccio e condotto verso una missione: tutto quello che sappiamo è che al centro della galassia c’è una strana luce. La curiosità ci spinge in maniera del tutto naturale a puntare verso questo luogo remoto, ma No Man’s Sky non forza in alcun modo il giocatore a seguire le sue regole: quello che abbiamo di fronte è un universo di gioco di dimensioni impressionanti, impossibile da esplorare nella sua totalità nell’arco di una vita umana, e noi siamo totalmente artefici del nostro destino.
Per giungere al centro della galassia, tuttavia, è necessario avere a disposizione una quantità di carburante sufficiente a compiere dei viaggi interstellari, ed è proprio qui che il gioco inizia a mettere a nudo le proprie meccaniche. In breve, No Man’s Sky è un gioco che vede al suo centro la raccolta di materiali necessari per proseguire il proprio viaggio, un concetto che si combina con un sistema di crafting che consente di intraprendere viaggi sempre più lunghi e in luoghi sempre meno sicuri. Da qui l’idea di introdurre un sistema di combattimento che consente al giocatore di costruire le armi necessarie ad esplorare i pianeti più ostili, o di migliorare la propria navicella per sopravvivere agli attacchi dei pirati che pullulano nella galassia; o – perché no – per diventare noi stessi dei pirati spaziali.
Possiamo dunque intuire come in No Man’s Sky sia presente un sistema economico che consente ai giocatori di acquistare e vendere beni, e di ottenere il credito necessario per migliorare il proprio equipaggiamento e il proprio mezzo di trasporto. Da qui si deduce un aspetto importantissimo: in questa enorme galassia non siamo soli. L’intero universo di No Man’s Sky è pervaso da segni di civiltà avanzate che, spesso, hanno una grossa base spaziale in orbita attorno ai pianeti principali. In altri casi, vi sono degli avamposti a terra che ci consentono di incontrare razze aliene con cui comunicare, commerciare o dare vita a relazioni diplomatiche che si tramutano spesso in vere e proprie quest assegnate dagli NPC. La galassia è attraversata da un complesso sistema di alleanze che ci costringe a pesare bene le nostre scelte, e in molti casi saremo frenati dall’incomunicabilità: gli alieni, infatti, parlano una lingua a noi ignota, il cui significato può essere svelato solo attraverso la lettura di alcuni misteriosi monoliti sparsi per l’universo. Così, eccoci ritornare al punto di partenza: l’esplorazione. Come detto, No Man’s Sky è prima di tutto un gioco guidato dal piacere della scoperta, dalla possibilità di trovare creature ignote e di classificarle secondo un sistema basato sugli studi di Linneo, per poi ribattezzarle a nostro piacere. In No Man’s Sky si scopre per viaggiare e si viaggia per scoprire, ed è proprio da questo punto di partenza che si dirama l’esperienza incredibilmente complessa e stratificata che abbiamo avuto il piacere di provare.
L’armonia del creato
L’aspetto più impressionante del gioco, tuttavia, si riscontra nel fatto che tutto quello che vediamo – ad eccezione delle navicelle spaziali, delle basi e degli edifici – viene generato in maniera procedurale. Ogni pianeta, animale o pianta ha caratteristiche casuali, ma che mantengono una splendida armonia grazie a delle equazioni matematiche utilizzate dagli sviluppatori per mantenere un certo aspetto familiare in ogni luogo che visitiamo. Le buffe o bizzarre creature mantengono alcune caratteristiche che ricordano animali che abitano o hanno abitato il nostro pianeta, e in generale la xenobiologia di No Man’s Sky sembra abbracciare la teoria della panspermia, secondo cui tutti gli esseri della galassia hanno avuto un origine comune. In ogni caso: quanto abbiamo visto in questo gioco – anche nei luoghi potenzialmente meno affascinanti – ci ha sempre lasciato a bocca aperta.
I pianeti alieni spaziano da cloni più o meno lussureggianti della terra a paesaggi aridi e desolati, in cui la vira non ha nemmeno provato ad attecchire. Quando ci lanciamo nell’atmosfera di un pianeta, pur intravedendone la superficie, non sappiamo realmente cosa incontreremo una volta sbarcati: ci siamo tuffati fra le nuvole di un mondo apparentemente verde per scoprire un pianeta ghiacciato e avvolto da una fitta nebbia, e siamo scesi su di un pianeta eccessivamente caldo che ci ha costretto a trovare riparo per ricaricare gli scudi termici della nostra tuta spaziale. La sopravvivenza agli ambienti ostili è un altro pilastro di No Man’s Sky, e alcuni viaggi disperati su pianeti poco ospitali alla ricerca di un materiale raro potrebbero diventare potenzialmente mortali. Siamo rimasti a bocca aperta quando, su di un pianeta con temperature vicine allo zero assoluto, abbiamo scoperto una grotta sparando al terreno, trovando sia riparo che un sistema di cunicoli contenenti materiali rari e bestie feroci. Questo è un gioco pieno di sorprese, e siamo certi che i giocatori più curiosi resteranno costantemente incantati dai misteri che esso nasconde, in particolare quando i primi esploratori giungeranno in prossimità del centro della galassia, dove tutte le regole matematiche che governano il mondo del gioco inizieranno ad essere messe in discussione.
Sarà compreso?
Anche se abbiamo ingaggiato violente battaglie al suolo con dei guardiani a protezione di una centrale elettrica e ci siamo visti costretti a rispondere al fuoco di alcuni pirati, No Man’s Sky non è certo un gioco d’azione. Questa componente – seppur presente e, in alcune missioni, persino fondamentale – non è il centro dell’esperienza. Molto spesso si è cercato di paragonare No Man’s Sky a giochi del calibro di Elite Dangerous o Star Citizen, ma in questo caso ci troviamo di fronte a un’esperienza molto diversa, in cui il giocatore è pressoché forzato ad esplorare, commerciare e mantenere relazioni con chi gli sta attorno. Chi si aspetta un simulatore di battaglie spaziali resterà profondamente deluso, chi attende un’esperienza guidata con missioni da seguire abbandonerà il gioco dopo poche ore, mentre chi cerca il PvP resterà sopraffatto dalla vastità dell’universo in cui incontrare un altro giocatore umano sarà presumibilmente un’esperienza molto difficile.
Ci siamo dunque posti la seguente domanda: No Man’s Sky verrà compreso? Nonostante l’enorme attesa nei confronti di questo gioco e il presumibile boom di vendite al day one, i giocatori hanno realmente idea del titolo che stanno per comprare? Crediamo che questo titolo abbia la capacità di risultare affascinante a un primo sguardo, ma che sia altresì estremamente difficile da comprendere nel lungo periodo. La possibilità che questo gameplay lento fatto di esplorazione, classificazione, commercio e – talvolta – qualche momento più eccitante possa tediare la grande massa è concreta, e temiamo che No Man’s Sky possa risultare una cocente delusione per un buon numero di giocatori. La speranza, dunque, è che la gente comprenda realmente che cosa sia questo gioco e orienti le sue scelte in maniera saggia. No Man’s Sky è un gioco in cui si attraversa l’atmosfera di un pianeta per scoprirvi la vita, in cui si raccolgono oggetti per costruirne altri, si commercia per proseguire e giungere finalmente al centro della galassia, il tutto affrontando di tanto in tanto qualche pericolo: se questa idea vi affascina, probabilmente avrete davanti a voi uno dei giochi più grandiosi degli ultimi dieci anni.

– Affascinante e potenzialmente infinito

– Design eccezionale

– Ricco di sorprese

No Man’s Sky è una delle esperienze più originali che abbiamo avuto il piacere di provare negli ultimi anni. Questo è un gioco che mescola sapientemente l’esplorazione, il commercio, il crafting, la sopravvivenza e l’azione, tramutandosi in un qualcosa che è ben diverso dalla somma delle sue singole parti. Per questa ragione, temiamo che molti giocatori non capirano il gioco, limitandosi a ritenerlo una sorta di simulatore di volo spaziale. Non è così: nessun giocatore potrà esimersi dall’esplorazione, e nessun esploratore potrà ignorare i pericoli incontrati durante i propri viaggi che gli richiederanno di migliorarsi costantemente. Siete avvisati, dunque: No Man’s Sky è un gioco estremamente complesso che potrebbe spiazzarvi dopo poche ore. Sta a voi decidere se intraprendere questa avventura e accettarne tutte le sue peculiarità. Buon viaggio.

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