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Medal of Honor: Airborne

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a cura di Spetz

Medal of Honor è ormai un franchise molto conosciuto e navigato, che ha attraversato le ultime generazioni di videogiochi con alti e bassi, alternando ottimi titoli ad altri meno buoni. Il centro degli eventi è sempre stato rappresentato dalla Seconda Guerra Mondiale, prendendo le mosse dagli avvenimenti storici e mettendoci nei panni di coloro che hanno vissuto il fronte in prima persona. In questo, il gioco di EA, si è sempre contrapposto all’altra saga di guerra per eccellenza: Call of Duty. Tuttavia ora che con Modern Warfare il rivale numero uno sposterà il suo mirino sui conflitti contemporanei nella polveriera mediorientale, sembra che MoH: Airborne possa avere la strada spianata.Speriamo che l’assenza di concorrenza non si riveli un fattore negativo per la qualità del gioco. Peraltro da quello che sappiamo le basi non mancano, quindi c’è materiale sufficiente per essere fiduciosi.

Dal cielo alla battaglia il passo è breveIn Airborne si vuole analizzare un aspetto specifico della Seconda Guerra Mondiale, cioè le incursioni oltre le linee nemiche dei soldati paracadutisti americani, con lo scopo di liberare aree soggette ai nazisti, sulla via che porterà poi alla vittoria Yankee e alla caduta del regime hitleriano. Si passeranno in rassegna molte missioni chiave come l’Operazione Husky durante la quale le truppe irruppero dal cielo sul territorio siciliano: nottetempo le squadre recuperarono nuovi avamposti, dando inizio alla risalita della penisola italiana. Le altre missioni riguarderanno l’Operazione Overlord, nell’ambito dello sbarco in Normandia, l’Operazione Market-Garden, attacco fallito per impadronirsi di un’area importante nella zona industriale tedesca ed infine l’Operazione Varsity, concentrata sull’invasione della stessa Germania nazista.Ma l’oggetto delle nostre battaglie non sarà il punto focale, poiché la volontà degli sviluppatori è quella di innovare in maniera decisa un genere ormai abbastanza saturo, che necessità di nuovi spunti ed originalità. Importante è la strutturazione delle incursioni, in particolare il modo in cui farle iniziare: non ci si limita ad essere paracadutati in aree specifiche, ma è lasciata libertà di azione e strategia al giocatore, attraverso la scelta del luogo di atterraggio più adatto. L’esito delle fasi seguenti sarà determinato dalla posizione scelta e dai luoghi di copertura che troverete nelle vicinanze. Insomma ogni lancio nel medesimo livello potrà essere gestito in maniera differente.Paracadutarsi richiederà un po’ di pratica, dal momento che si dovranno utilizzare entrambi gli stick analogici sul controller per tracciare la rotta verso il terreno. Ci sono vari aspetti da tenere in considerazione come la velocità, la rapidità di discesa e anche l’oscillamento. Giungendo in un’area esposta al fuoco nazista il vostro compito non farà che complicarsi già fin dalle prime battute: basta pochissimo, infatti, per sbagliare ed essere freddati non appena toccate terra. Per questo motivo sono previste zone specifiche, contrassegnate da un denso fumo verde, che segnaleranno le parti più sicure, in cui i soldati riceveranno anche i rifornimenti. La fase di atterraggio vera e propria è stata ideata per rispondere nel modo più realistico possibile, andando ad incidere sul rendimento e la reattività del personaggio. Atterrando quindi con la velocità adeguata si arriverà direttamente in piedi, pronti per attaccare e difendersi, mentre invece scendendo ad un regime eccessivo ci saranno inevitabili problemi nelle prime fasi a terra, che potrebbero esporvi al fuoco nemico.

Occhi aperti! Non ci vorrà molto per giungere nelle fasi di battaglia vere e proprie. Pur trattandosi di ambienti cronologicamente familiari ai precedenti episodi, la realizzazione dal punto di vista tecnico appare già ottima. I soldati nazisti sono curati nei particolari, muovendosi anche in maniera realistica e sfruttando le coperture adeguate in base a dove vi trovate mentre gli state sparando contro. I programmatori in questo caso hanno dovuto compiere un gran lavoro predisponendo un codice che adattasse ogni volta l’IA a situazioni differenziate ed imprevedibili.Sul campo di battaglia non vi sentirete mai soli, ma i compagni che vi supporteranno non potranno essere indirizzati manualmente, occupandosene direttamente l’IA. Saranno da verificare pertanto i loro movimenti oltre all’efficacia nel supportarvi e nel coprirvi, mentre passate da una protezione a quella successiva.Essendo molto importante la tattica non potrete aspettarvi alta velocità nelle fasi di gioco e vi dovrete muovere celermente da un riparo all’altro per non finire sotto il fuoco avversario. Sarà possibile planare direttamente addosso ad un soldato nemico colpendolo con gli stivali e sfruttando di conseguenza il fattore sorpresa. E ancora se opterete per una discesa su una zona rialzata rispetto al resto degli edifici riuscirete senza troppa fatica a sbarazzarvi di tutte le truppe sottostanti per mezzo del vostro fucile di precisione.Le armi sono adeguate per l’epoca, ma possono essere potenziate più volte. Il criterio è basato sull’esperienza nell’utilizzo di ogni arma che vi consentirà, dopo un certo tempo, di accedere al livello successivo. Da questo punto di vista il realismo viene un po’ meno, poiché tale caratteristica si adatta meglio ad un FPS futuristico che non ad uno ambientato negli anni ’40. Non guasterebbe probabilmente l’implementazione di armi già allo stadio definitivo, rendendo magari distribuita la loro acquisizione in base ai rifornimenti raggiunti sul campo. Le granate giocano un ruolo molto importante e verranno controllate tramite i grilletti posizionati sul retro del Sixaxis. Il lancio avverrà in modo graduato: premendo con forza le lancerete lontano mentre se lo schiacciate in modo più morbido la granata rimarrà nelle vicinanze. Sarà sufficiente raggiungere un discreto grado di pratica per sfruttarle appieno e trasformarle in micidiali alternative alle armi da fuoco. Alla semplice pressione del grilletto verrà tolta la sicura dall’ordigno e sullo schermo comparirà il tempo prima che esploda. Visivamente l’impatto è superbo con effetti volumetrici del fumo e della terra sollevata veramente notevoli.

Il MultiplayerLa nuova concezione di gioco finisce per arricchire anche la componente multiplayer in quanto ci si dovrà difendere a tutto campo. Anche in questo caso la pratica non farà che migliorare la conoscenza dei luoghi più favorevoli per l’atterraggio.Le modalità previste saranno Team Deathmatch, Team Deathmatch Airborne ed infine Objective Airborne. Quest’ultimo vedrà voi ed i vostri compagni di squadra cercare di catturare e conservare tre bandiere neutrali disseminate nelle mappe di ogni livello. Si conquisterà un punto ogni volta che tutte e tre saranno in vostro possesso.

ConclusioniNon c’è che dire, Airborne desta un’ottima impressione sia per l’impatto grafico con effetti incredibilmente realistici che come non mai riescono a trasmettere l’intensità e la drammaticità delle azioni, che per l’aspetto tecnico con novità pesanti nel gameplay e nella filosofia stessa dei FPS di guerra. Bisognerà verificare la qualità dell’IA che non sempre ha convinto, lasciando in certi casi i soldati fermi in una posizione scoperta troppo a lungo. Anche il multiplayer non deluderà i fan della serie, garantendo ore di divertimento extra rispetto alla modalità in single-player.

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