Abbiamo avuto modo di parlare di Journey durante il nostro coverage E3, in seguito alla nostra prova, avvenuta all’interno dello stand Sony. Con sorpresa in questi giorni è giunta in redazione la versione beta del gioco, contenente i primi tre livelli di questa fantastica esperienza. Quale migliore occasione dunque per andare ad assaporare nuovamente l’ultima creazione dei ragazzi di thatgamecompany?
Il viaggio continuaIl caldo torrido di un luglio monzese ed il silenzio della redazione di Spaziogames sono il setting ideale per continuare il viaggio nel desolato mondo di Journey. Per chi non lo sapesse, l’ultima produzione thatgamecompany è un’avventura piuttosto inusuale, nella quale controllerete un misterioso essere bipede ammantato con una tunica rossastra che gli nasconde il volto, dal quale possiamo scorgere solamente gli occhi perlacei. Tutto quello che… l’eroe? Il viaggiatore? potrà fare è saltare, arrampicarsi su piccole sporgenze, surfare sulle dune ed emettere una sorta di urlo, in grado di ridare vita ai pochi oggetti che non sono stati consumati dal vento e dalla sabbia. Questi due elementi sono il cuore dell’ambientazione. Perennemente in movimento e visibile a perdita d’occhio, la sabbia si incresperà sotto i piedi del protagonista, scivolerà giù dalle dune più elevate e coprirà i resti di una civiltà ormai scomparsa. Il vento invece lambirà il tessuto col quale il vostro alter ego è vestito, lo sosterrà durante lunghi salti e lo respingerà se si dovesse inoltrare in luoghi non raggiungibili. In combinazione col solitario disco solare, la tenue musica di sottofondo e le rovine, questi pochi elementi in una manciata di secondi riescono ad immergervi in una intensa sensazione di malinconia e un senso di abbandono. Similmente a Flower, altro grande progetto del team di Los Angeles, Journey vi metterà nei panni (perlomeno in questo caso) dell’entità in grado di restituire la vita a questa terra fredda e dimenticata, riportando la speranza dove prima non ce n’era. Se in Flower questa operazione si realizzava restituendo colore al mondo, tramite lo sbocciare dei fiori, in Journey dovrete ridare vita a dei pezzi di stoffa fustigati dal vento, che da tempo hanno perso i loro poteri. Questi vi serviranno per raggiungere la figura ammantata di bianco che vi attenderà alla fine del livello, la quale progressivamente vi racconterà, tramite poche immagini stilizzate, la storia di questo mondo e del suo popolo.
VideogiocoDa queste poche parole potete già capire come la formula di gioco, per quanto accennata e velatamente suggerita all’utente tramite immagini e suoni, sia, nei livelli da noi provati, sicuramente più ordinaria e classificabile all’interno delle categorie videoludiche conosciute, rispetto ai lavori precedenti del team di sviluppo.In Journey avremo infatti dei livelli contraddistinti da un inizio ed una fine, oltre che dei limiti all’estensione degli stessi: una volta raggiunto il bordo, un vento o una frana di sabbia vi impediranno di proseguire con l’esplorazione, indirizzandovi magicamente verso la direzione corretta. Oltre ad una maggiore compiutezza dei livelli avremo una crescita progressiva delle capacità del protagonista che acquisirà nuovi poteri con i quali saltare sempre più in alto e sempre per più tempo. Questa sua abilità sarà contraddistinta dalla lunghezza della sciarpa sulla sua schiena, con una serie di simboli sulla stessa che indicheranno quanto potere è ancora a disposizione del giocatore. Per ricaricare questa capacità occorrerà recarsi presso dei vortici di “pezze di tessuto” che andranno a sistemarsi sulla vostra schiena ripristinando la capacità di salto. Per prolungare ulteriormente il balzo dovrete invece esplorare con cura i livelli in modo da trovare alcuni vortici luminosi nascosti, che una volta toccati vi concederanno nuovi poteri. Infine, per poter aprire le porte che consentiranno di raggiungere la meta finale, suggerita da un’immane montagna con un raggio di luce che fuoriesce dalla stessa sempre visibile all’orizzonte, dovrete risolvere alcuni piccoli enigmi, incentrati sulla capacità del protagonista di ridare vita ad alcuni oggetti. Nel primo livello rigenerando quattro piccole stoffe otterrete la spinta per attraversare un profondo avvallamento, mentre facendo comparire i simboli su lapidi di metallo invocherete un antico. Nel secondo livello dovrete cercare degli enormi drappi che una volta rigenerati si scinderanno in decine di pezzi più piccoli, per poi riformarsi in modo da creare una sorta di passaggio sospeso nel vuoto tra parti della città crollata. Nell’ultimo livello disponibile, nel nostro caso in compagnia di un altro misterioso viaggiatore (un altro utente collegato al PSN dall’identità misteriosa), dovrete seguire una sorta di essere volante, rianimato dalla vostra presenza. Terminata la corsa tra dune e rovine, vi ritroverete di fronte ad uno strano edificio immerso nell’oscurità, in cima al quale troverete il passaggio alla sezione successiva di Journey. Qui però si è interrotto il codice in nostro possesso, lasciandoci la voglia di scoprire cosa avverrà dopo.
CooperativaIl terzo livello ci ha dato un assaggio di quella che dovrebbe essere la poco convenzionale modalità cooperativa del gioco. In giro per i livelli potrete infatti incontrare altri viaggiatori in tutto e per tutto uguali a voi, sia esteticamente sia come capacità. Starà alla vostra voglia di collaborare decidere se provare a cooperare per la risoluzione di un problema comune o dividersi per trovare la propria strada. La vicinanza con un vostro simile ricaricherà immediatamente tutti i vostri poteri, facendo splendere la vostra tunica di luce propria, consentendovi dunque di compiere evoluzioni impossibili in solitaria, sempre che il vostro partner sia d’accordo. Oltre ai movimenti possibili nel gioco e alla specie di urlo proprio del protagonista, non avrete altro modo per mettervi in contatto con l’altro viaggiatore: non ci sarà modo di scoprire il suo nome e contattarlo tramite chat, solo un rapporto “professionale”. Questo dovrebbe spingere i giocatori a tentare un approccio diverso e inventare nuovi sistemi di comunicazione immergendoli ancora di più in questa esperienza ai limiti dell’onirico.
– Affascinante viaggio all’interno di un mondo da scoprire
– Interazioni fuori dall’ordinario
– Direzione artistica incredibile
Nonostante abbia molti punti in comune coi “normali” videogiochi, Journey continua ad essere un’esperienza affascinante e controversa, che porterà i giocatori ad esplorare magnifiche terre abbandonate e a collaborare con misteriosi sconosciuti, con i quali provare ad instaurare un dialogo per dimezzare il lavoro e raggiungere posti altrimenti irraggiungibili. Il delicato mix tra esplorazione, piattaforme e puzzle, adornato da un comparto tecnico ed artistico di assoluto spessore, dovrebbero garantire a chiunque qualche ora fuori dall’ordinario. Non vediamo l’ora di sapere quando la versione definitiva verrà rilasciata, chissà che ci incontreremo in uno dei prossimi viaggi, senza sapere di esserci conosciuti.