Siamo un paese di calciofili. Fin da piccoli veniamo svezzati a pane, latte e dribbling, cresciamo col mito di Paolo Rossi e Roberto Baggio, veniamo addestrati ad ammirare Van Basten, Maradona e Pelé quasi si trattasse di figure leggendarie al pari di Ulisse e Cesare. Poco importa se il nostro campionato negli ultimi anni, tra crisi monetaria e gestione delle squadre poco oculata, è caduto dall’olimpo che lo voleva come culla del calcio più bello del mondo: l’italiano medio il pallone ce l’ha nel dna, e c’è un buon 90% di probabilità che sia un tifoso sfegatato di una qualche squadra.
Che questo amore sia diffusissimo nel bel paese è cosa nota, ed Electronic Arts lo sa bene, considerando il successo che puntualmente ogni anno ottiene la serie FIFA. FIFA 13 ha venduto un numero di copie esagerato per la nostra penisola, e con il 14 l’azienda puntava ovviamente a un boom ancora maggiore nei negozi, forte di un predominio quasi totale sulla concorrenza. L’esplosione è stata tuttavia leggermente inferiore alle aspettative, vuoi per il periodo di transizione, vuoi per il numero comunque limitato di innovazioni alla già affinata formula di gioco, o vuoi per l’attesa della versione next gen del titolo, secondo molti unica portatrice di reali evoluzioni al gameplay.
Considerando la curiosità attorno al nuovo motore Ignite del colosso statunitense, e i soliti pomposi annunci che vogliono il FIFA next gen come culmine del videogame calcistico, siamo andati a Milano nella sede di EA, per scambiare due parole con Nick Channon e testare con mano fino a che punto il titolo è migliorato sulle future console. C’è da aspettarsi una rivoluzione? Non esattamente, ma qualche novità significativa pare esserci. Ecco cosa abbiamo scoperto.
Sudore, tacchetti, muscoli e magliette tirate
Partiamo ovviamente dal motore, quell’Ignite che dalle prime battute sembrava in grado di spaccare il mondo. Dal punto di vista grafico, in realtà, il mondo ci è parso ancora piuttosto integro, visto che FIFA 14 è sì un notevolissimo passo avanti rispetto alla versione current gen, ma è anche ben lontano da quei filmati in cg che si erano visti durante la presentazione all’E3. In generale il titolo che ci siamo trovati davanti ci avrebbe anche potuto stupire graficamente… se non avessimo mai giocato un titolo per computer in vita nostra. Chiaramente i modelli poligonali dei giocatori sono molto più dettagliati, le animazioni sono migliorate sensibilmente, e i tocchi di classe non mancano, eppure la mobilità dei tessuti è limitata, l’iper realismo è piuttosto lontano, e non abbiamo osservato un balzo qualitativo di proporzioni cosmiche, solo un bel miglioramento di tutti gli aspetti del comparto tecnico.
Come influisce però il motore sul gameplay? Presto detto, la fisica è più realistica, e impatta molto di più sulle azioni in gioco. Stando a Channon il team, grazie alla potenza delle nuove console, ha inserito centinaia di animazioni extra per i giocatori, che modificano il controllo palla, permettendo movenze più fluide e naturali, tiri da posizioni prima non favorevoli a un passaggio o a una bordata in rete, e una gestione più approfondita della difesa.
I tocchi, ad esempio, sono mutati e i giocatori sono molto più piantati a terra: hanno un peso, una fisicità netta, un’inerzia percettibile, ed è sparito del tutto il pattinamento durante la corsa. Il maggior rilievo del peso ha influenzato di brutto anche la difesa, dove ora il pulsante del tackle ha perso in parte d’importanza, visto che il posizionamento del difensore, con tutta la sua massa, sarà altrettanto significativo per riconquistare il possesso palla.
A queste chicche si aggiunge un’intelligenza artificiale ritoccata, che sfrutta la potenza dell’hardware per garantire risposte più veloci e istintive dei giocatori della propria squadra e di quella avversaria, e una costruzione delle azioni più intuitiva. Infine, per un ultimo tocco di realismo, il gioco aereo non vedrà più coinvolti solo due giocatori, poiché tre o quattro atleti potrebbero balzare in aria per colpire la sfera di testa.
Ora, alla prova del nove, noi possiamo dire che queste modifiche effettivamente mettono il giocatore davanti a un gameplay diverso, ma i mutamenti sono meno stratosferici di quanto traspare dalla spiegazione base. Bene o male, un giocatore di FIFA 14 su current gen si troverà istantaneamente a suo agio con la versione next gen del titolo, e noi, durante le sfide affrontate, abbiamo notato principalmente l’apporto del peso e della fisica su attacco e difesa, venendo influenzati ben poco dalle nuove animazioni nei tocchi o dal gioco aereo di gruppo. Certo, si è trattato di una prova limitata, ma almeno possiamo dirvi con certezza che il gioco difensivo è più tattico e posizionale rispetto a prima, la responsività degli attaccanti è in effetti aumentata, e costruire azioni non è mai stato così fluido nella versione current gen di FIFA.
Abbiamo anche avuto modo di osservare il comportamento dell’IA, e se da una parte siamo soddisfatti del comportamento dei difensori e degli attaccanti, con i primi che lasciano meno buchi e i secondi che sembrano spostarsi meglio in base alle movenze di chi porta palla, ci ha lasciato qualche dubbio l’IA dei portieri, che paiono passare senza troppo preavviso da “saracinesca” a “manichino lobotomizzato” (con la seconda opzione, per fortuna, molto più rara della prima).
I cambiamenti arrivati dopo la patch sembrano esser stati mantenuti nella versione next gen, considerando che segnare da cross è molto più complicato su Xbox One di quanto non sia su Ps3 e Xbox 360, e la maggior parte delle volte si butta la palla in rete solo dopo aver costruito un’azione degna di questo nome. Il team comunque tiene sempre d’occhio i dati delle partite online e ascolta il feedback dei giocatori, quindi cambiamenti graduali al bilanciamento in caso di tattiche preponderanti non sono assolutamente da escludere.
Nel campo delle modifiche meno interessanti, ma che comunque fa sempre piacere udire, Channon ha anche precisato che FIFA 14 avrà finalmente un pubblico fatto come si deve. Tutti gli spettatori hanno infatti un modello tridimensionale nel gioco, sono animati, e donano un’effetto ben più realistico allo stadio nell’insieme. Ad aiutare nell’immersione contribuiscono inoltre un’erba molto curata, con fili che si staccano dal terreno di gioco dopo un tiro o un intervento, nuove inquadrature del campo durante la partita, e un sistema di replay potenziato da telecamere aggiuntive.
Alla fatidica domanda “FIFA è meglio su Xbox One o Ps4?”, Channon ha risposto che le versioni sono identiche, escluso un singolo fattore: FUT Legends, un’esclusiva legata a Ultimate Team che si vedrà solo sulle console di casa Microsoft. Non ci siamo addentrati in FUT Legends, ma voi sappiate comunque che le leggende saranno ben 42, conteranno giocatori come Gullit e Zola, e saranno estremamente rare. Gli account, come confermato tempo fa, manterranno tutti i dati e gli oggetti dalla versione current gen.
Come già anticipato, terminata la prova abbiamo parlottato un po’ con Nick Channon, per vedere di tirargli fuori qualche info in più (non sul momentum, ormai ci siamo stancati di fare quella domanda, tanto non si cava un ragno dal buco e lo sapete benissimo nd. Pregianza). Da bravo producer esperto ha schivato con grazia più di una palla mirata al volto, ma tant’è.
Spaziogames: pare ci siano stati subito problemi di bilanciamento con FIFA 14 sulla current gen. Cosa farete con le patch rilasciate in base al feedback iniziale dei giocatori? Le vedremo anche nella versione next gen del gioco?
Nick Channon: beh ovviamente stiamo bilanciando con costanza il gioco per la gen 4, e in base al feedback tenteremo di cambiare quanto possiamo se si tratta di modifiche rilevanti. I cambiamenti importanti verranno mantenuti.
SG: cosa puoi dirci di FIFA Ultimate Team Legends? Non pensate che ci potrebbe esser qualche problema legato all’economia della modalità? Peraltro secondo certi giocatori la situazione è già un po’ sballata al momento.
NC: si tratta ovviamente di una patch che uscirà per Xbox One e Xbox 360, aggiungerà 42 leggende ma si tratta di oggetti estremamente rari poiché sono atleti dal rating altissimo. Promuoveremo i migliori atleti ogni settimana in modo simile a come facciamo ora. Siamo molto eccitati per l’iniziativa perché ci sono nomi davvero incredibili nel gruppo.
SG: abbiamo notato che la fisica è nettamente migliorata. Su cosa avete lavorato principalmente e quali sono a tuo parere i cambiamenti più importanti?
NC: è qualcosa che abbiamo potuto fare solo grazie al potere dell’Ignite Engine. In particolare è importante ciò che chiamiamo “intelligenza umana”, il modo di processare le azioni dei giocatori e il fatto che ora sono più istintivi, più svegli e previdenti.
Prima, con l’Impact Engine, quando i giocatori si scontravano il look dello scontro era fantastico, ma non avevamo il potere di donare agli atleti la capacità di anticipare l’urto o di rendersi conto di ciò che stava accadendo. Ora possono prepararsi all’impatto, reagire in modo molto più realistico. Tutto è davvero molto più reale e ha un feeling differente. Puoi usare con efficacia il posizionamento di un giocatore per bloccare un avversario, ed è qualcosa che si poteva fare anche prima, ma non con la stessa efficacia e sicurezza. La differenza è enorme e cambia completamente la percezione del gioco.
SG: parliamo di fan feedback. Quali consigli avete ascoltato, quali avete ignorato, e come hanno cambiato il vostro titolo?
NC: beh, una delle domande più pressanti era “come possiamo rendere migliore il pubblico?”. E’ una cosa che abbiamo preso molto sul serio, anche perché non avevamo i “cavalli” per un pubblico tridimensionale sulle console attuali. Fa una gran differenza. Il look, l’atmosfera del gioco, è tutto migliorato grazie al pubblico. Molto del feedback riguardava anche le telecamere del replay, quindi ci siamo basati sulle reali trasmissioni delle partite e sul loro modo di presentare i replay, per riproporre quelle visuali sulle nuove console. Siamo molto contenti del lavoro svolto.
SG: cosa pensate di fare dopo FIFA 14. Cosa volete perfezionare nelle iterazioni future, quali margini di miglioramento ci sono ancora secondo voi?
NC: è il primo anno sulle nuove console, siamo appena partiti. Questa è la cosa eccitante. La nostra filosofia non cambierà mai: “creare il miglior gioco di calcio, quello più autentico e divertente che possiamo sviluppare”, ma ora abbiamo molta più potenza con cui lavorare e tante nuove cose da fare.
SG: come avete lavorato sulla fedeltà degli stadi e dei giocatori? Ve lo chiediamo specialmente per l’Italia e le sue squadre.
NC: come hai visto abbiamo un’ottima riproduzione di San Siro, e con l’aumento di potenza delle console tutto è molto più fedele. Abbiamo semplicemente potuto rendere tutto in modi precedentemente impossibili.
SG: Dobbiamo aspettarci ulteriori modalità o miglioramenti online per il futuro?
NC: vedremo, dopotutto stiamo portando tutte le modalità e i contenuti della versione current gen su quella next gen senza mancanze né sbalzi. Siamo molto felici per la cosa, perché non è sempre accaduta in passato, mentre stavolta il trasferimento è completo. Tutte le features principali sono lì, insieme alle tante innovazioni al gameplay.
SG: ok, chiudiamo con una domanda di rito: “squadra preferita in FIFA?”
NC: ah, squadra preferita… la mia è il Liverpool, con cui ho ovviamente giocato in FIFA e che al momento è uno dei miei “team su cui fare affidamento”, quindi…
– Impatto della fisica nettamente maggiore, che rende il controllo più preciso e affidabile
– Tutti i contenuti mantenuti senza perdite
– FUT Legends su XBox One e Xbox 360
– Sensibile miglioramento grafico
Abbiamo finalmente provato FIFA 14 su Xbox One, e possiamo dirvi senza troppo timore di essere smentiti che il titolo effettivamente ha un feeling molto differente rispetto alla versione attuale. La fisica ora impatta tutto come non mai: movimento, tocchi, gioco aereo, contrasti. Nulla è lasciato al caso e il controllo sui giocatori ci è sembrato più preciso e affinato che mai. L’Ignite quindi ha passato il test del gameplay, ma non ci ha lasciato a bocca aperta dal punto di vista grafico. Il lavoro di EA è sì più realistico, bello da vedere e fedele ai campi da gioco reali, ma non aspettatevi meraviglie. O meglio, aspettatevele in futuro, perché a quanto pare il team ha ancora molto margine di miglioramento dopo il passaggio alla next gen.