Anteprima

Dead or Alive 5

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a cura di Pregianza

Con la nuova età dell’oro dei picchiaduro, titoli 2D dai grandi nomi sono spuntati come funghi, pronti a soddisfare i gusti di ogni amante delle botte virtuali. Il loro ritorno è stato così poderoso da oscurare gli esponenti tridimensionali del genere, mai dimenticati ma rimasti parzialmente in disparte dinnanzi all’avanzata dei vari Street Fighter, Blazblue, Mortal Kombat e King of Fighters. Negli ultimi mesi, tuttavia, le acque hanno ricominciato a girare vorticosamente, e i giocatori hanno potuto ammirare il ritorno in campo di nomi come Namco e Tecmo Koei, pronte a riportare sulla vetta le loro serie di punta. Namco ha dalla sua una certa stabilità, guadagnata con il rinnovamento continuo ma limitato dei sistemi di combattimento di Soul Calibur e Tekken, ancora oggi apprezzatissimi dai fan nonostante non tutte le modifiche abbiano centrato l’obiettivo.  Per il Team Ninja la situazione è più complicata: andato via “tamarroman” Itagaki, gli appassionati di Dead or Alive hanno atteso con impazienza palpabile di scoprire qualcosa sul nuovo capitolo della saga, preoccupati anche dal non brillante esordio della squadra visto con Ninja Gaiden 3. Con Dead or Alive 5 però Hayashi e compagnia bella sembrano aver seguito una strada diversa, sempre votata al cambiamento ma molto più conservativa. Noi abbiamo messo le mani sulla demo di Dead or Alive 5 che era presente all’E3, e oggi finalmente possiamo descrivervi nel dettaglio le modifiche fatte alla struttura di gioco. In guardia, e tenete lo sguardo verso l’alto, che in Dead or Alive ci si distrae facilmente.

Ti sdrumo, ma ora posso farlo con il cervelloCome abbiamo detto in passato, i Dead or Alive si basano sul Triangle System, un intuitivo sistema a sasso-carta-forbice fondato su prese, colpi e contromosse. I suoi meccanismi sono molto semplici da capire e rendono i picchiaduro della saga più accessibili e facili da padroneggiare rispetto a titoli che richiedono un tempismo perfetto e una conoscenza enciclopedica di mosse e opzioni offensive per trionfare. Che la community competitiva tenda a snobbare titoli fortemente semplificati è cosa nota, e infatti i Dead or Alive sono raramente presi in considerazione quando si parla di giochi di alto livello. Non è il suo sistema ad ogni modo a renderlo la pecora nera dei beat em up 3D, bensì una singola parte di questo: le contromosse. Queste particolari tecniche hanno trasformato il gameplay della serie in una sfida a chi si difende meglio, visto che il recupero ridicolo dopo la loro esecuzione, la facilità con cui si piazzano e i danni enormi ottenibili dalla loro riuscita pongono in grave svantaggio i giocatori offensivi (specialmente nel quarto capitolo della serie). Nei circuiti dei professionisti gli ultimi capitoli del marchio Tecmo Koei sono pertanto visti come titoli dove le opzioni tattiche sono relativamente poco, e l’abilità dell’utente non viene premiata a sufficienza. Beh, siamo lieti di dirvi che la situazione è cambiata sostanzialmente. Il Team Ninja ha finalmente messo mano al Triangle System, e deciso di stravolgere un po’ le cose, modificando completamente le odiatissime contromosse. Ora i counter richiedono quattro input direzionali differenti a seconda del tipo di mossa contrastato (nella demo erano ancora tre, ma ce ne sarà uno in più nella versione finale), la finestra temporale per la riuscita della tecnica è nettamente più breve, e il recupero in caso di fallimento è aumentato. L’ultima caratteristica, in particolare, va ad unirsi a un recupero diminuito per gli attacchi che permette quindi di muovere un’offensiva complessa con la certezza di poter confondere e punire l’avversario in vari modi, tra cui finte e misti di combinazioni e prese, precedentemente improponibili o comunque poco utili dinnanzi allo strapotere della meccanica del counter. Stare chiusi a tartaruga in Dead or Alive 5 non paga più, salvo non si abbiano capacità precognitive, e questa è un’ottima cosa per la spettacolarità e la profondità del tutto.Questo importantissimo miglioramento è una mossa notevole per scrollarsi di dosso l’immagine di “gioco per casualoni” affibbiata ai predecessori dai giocatori veterani, ma non è l’unica trasformazione dell’ultimo nato della serie. Tra le meccaniche fa difatti capolino un nuovo tipo di attacco, il power blow, un colpo caricabile in grado di fare moltissimi danni e di scagliare l’avversario verso le zone interattive delle arene. Dopo aver testato un po’ la mossa non è stato difficile trovarne le debolezze, prima fra tutte la grande lentezza, che la rende difficilissima da piazzare. Bisogna però dire che alcuni personaggi (Hayate fra tutti) dispongono di Power Blow “mobili”, in grado di sorprendere l’avversario e garantire enormi danni alla prima disattenzione. Sarà plausibilmente una meccanica dall’utilità situazionale, la cui presenza non sembra snaturare più di tanto il sistema. Ci sono infine parse scarsamente significative le meccaniche legate alle “Danger Zones”, disattivabili durante i match, e ai Momenti Cliffhanger, a tutti gli effetti poco più che scene animate aggiunte agli incontri per renderli più spettacolari. Essendo le zone eliminabili e i Cliffhanger rari, si tratta di sistemi che difficilmente vedremo mai comparire in un match di alto livello. Per chi vuole un po’ di verve e casualità in più nelle sfide con gli amici risultano comunque aggiunte carine.

“Non guardare giù!” “C’è un burrone?” “No, ci sono i monti”Tecnicamente Dead or Alive 5 si difende più che bene. I modelli sono più realistici del solito, notevolmente dettagliati, dotati di animazioni fluide e si sporcano in modo semi-realistico durante le battaglie. Niente ferite, che rovinerebbero la beltà delle donzelle del roster, ma i personaggi sudano dopo scambi di colpi particolarmente duri. Si tratta di una chicca quasi impercettibile, ma fa un certo effetto durante le pose di vittoria, ove l’inquadratura è molto più ravvicinata. Già nella demo erano disponibili vari costumi differenti, ed è lecito aspettarsi che ogni personaggio sarà dotato di un nutrito guardaroba al momento dell’uscita. Molto dettagliati anche gli scenari, seppur ogni tanto gli elementi mobili su schermo siano un tantinello eccessivi, e possano distrarre il giocatore. 

– Meccaniche rinnovate, con counter nettamente più bilanciati e difficili da eseguire

– Molto spettacolare e veloce

– Tecnicamente ottimo

Il Team Ninja ha finalmente applicato nel modo giusto il suo concetto di “rivoluzione” dopo la partenza di Itagaki. Dead or Alive 5 è stato ritoccato dove necessario, e ora pare finalmente avere le carte in regola per conquistare qualche ruvido cuore anche tra i veterani della fighting game community, pur mantenendo quasi intatta l’accessibilità che ha reso la serie un successo. Difficile dire se tutte le meccaniche si sposeranno alla perfezione e se il bilanciamento sia stato fatto a dovere, vista la demo limitata a nostra disposizione, ma ciò che abbiamo osservato è già un passo da gigante rispetto ai predecessori.

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