Anteprima

Alien vs. Predator

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a cura di Mugo

Può capitare di trovarsi di fronte a titoli che, a tutti i costi, forzando quindi la storia, cercano di dare agli utenti un gameplay il più diversificato possibile, fornendo diversi livelli dal sapore completamente eterogeneo. Non è questo il caso di Alien vs Predator, titolo visto nella business lounge di SEGA a Colonia, che, proprio grazie alla storia, è in grado di proporre ai giocatori tre stili di gioco completamente diversi, ma legati dal filo conduttore della trama. Abbiamo visto nel dettaglio l’azione dal punto di vista degli appartenenti alla nostra specie e, soprattutto, da quello degli Alien potendo constatare con i nostri occhi come l’ultima razza rivelata goda di diverse unicità dal sicuro interesse.

Prede e cacciatoriE’ facile da intuire, tra le tre razze presenti nel titolo SEGA gli esseri umani giocheranno ovviamente la parte delle prede: infatti, la totale assenza di particolari capacità fisiche e l’intrinseca fragilità delle parti del corpo, trasformeranno i nostri simili in creature in balia dei potenti esseri extraterrestri. Queste caratteristiche si tradurranno in un gameplay che non abbiamo fatica a definire come action horror: ci si aggirerà in ambienti spesso privi di fonti di luci con il solo ausilio della nostra torcia e delle armi da fuoco. Gli Alien, dal canto loro, saranno in grado di sfruttare tutte le caratteristiche delle ambientazioni (come, per esempio, l’utilizzo delle condutture d’areazione e la capacità di sfidare la forza di gravità correndo sui soffitti) accerchiando gli umani e dimostrando così una buona intelligenza artificiale singola e di gruppo, dando vita ad azioni in tempo reale così come ad eventi scriptati utili per immergere il giocatore in un’atmosfera molto fedele a quella dei film. Proprio la campagna dedicata agli alien è la novità di questa fiera tedesca, risultando, quindi, il fulcro della presentazione e rivelandosi carica di caratteristiche interessanti. Prima fra tutte la particolare palette cromatica scelta per rendere l’impressione di percepire solo alcuni colori (tra cui soprattutto diverse tonalità di verde) che, unita alla deformazione dello schermo (si ha la sensazione di vedere il mondo dall’interno di una palla di vetro), sembra riuscire nel suo intento di immedesimare il giocatore nel predatore extraterrestre. Un altro importante elemento diversificante è la possibilità per gli alieni di correre su muri e pareti: questa capacità avrebbe potuto dare qualche problema di orientamento agli utenti se usata negli angusti corridoi tipici della serie ma, ad ovviare questo rischio, accorre un mirino particolare posto sempre al centro dello schermo che indicherà sia la posizione delle pareti inferiori sia, illuminandosi, gli oggetti con cui interagire. E’ possibile quindi semplicemente puntare contro tubature, soffitti, scaffali e quant’altro per poi raggiungerli con un balzo grazie alla pressione di un tasto. Proprio come nei capitoli cinematografici, gli alien utilizzeranno questa tecnica per attacchi lampo verso i terrestri individuati come preda: la componente stealth del gameplay risulta quindi dal sapiente mix di silenzioso avvicinamento e fulmineo attacco anche se, a meno di non dover affrontare un pericoloso marine armato di lanciafiamme, anche gruppi mediamente nutriti di nemici potranno essere annientati con i violenti colpi a disposizione, sapendo scegliere sapientemente il momento giusto per una ritirata strategica. Un’altra meccanica tipicamente stealth consiste nel creare un diversivo con cui attirare i nemici in trappole mortali e sarà possibile farlo, per esempio, rompendo una centralina elettrica guidando gli umani verso l’oscurità dalla quale li si attende. La distruzione fine a sè stessa non è certo negli obbiettivi di una specie che mira alla sopravvivenza: come i fan ricorderanno, infatti, gli alien utilizzavano i corpi degli umani come incubatrici per la loro progenie. Questo particolare metodo di sviluppo della prole è introdotto anche nel titolo Rebellion come uno degli obbiettivi dei livelli: bisognerà eliminare tutti i marines impegnati nella protezione di inermi civili da utilizzare per la fase finale dello sviluppo della prole, facendo però attenzione che questi non decidano di scegliere una morte rapida tentando di suicidarsi vanificando così tutti i nostri sforzi.

Luci ad impreziosire gli ambientiIl comparto tecnico di Alien vs. Predator ci è parso, fin da subito, di buona fattura ed a colpirci soprattutto sono stati gli effetti di illuminazione nelle fasi in cui si controlla un marine: le luci dinamiche prodotte dalla torcia posizionata sul fucile automatico contribuiscono perfettamente a creare l’atmosfera di tensione illuminando, a sprazzi, l’oscurità nella quale si muovono rapidi gli alien. I modelli poligonali sono decisamente ben realizzati così come sono ben fatte ed ispirate le mosse finali degli xenomorfi. Quando li si controlla è possibile infliggere il colpo mortale agli umani in alcune maniere decisamente violente e spettacolari: infilzarli con la coda e trafiggerli guardando la loro espressione che cambia con un primo piano sul volto oppure, e questa farà la gioia di tutti i fans, finirli con la seconda bocca estraibile vedendo il tutto direttamente in prima persona. Un appunto può essere fatto per quanto riguarda la realizzazione del sangue che scorre a fiumi durante gli scontri, questo sembra più che altro una sostanza melmosa di colore rosso opaco e dunque molto poco realistica. Per quanto riguarda le fasi di gioco in cui si impersona un alien, poi, va anche detto che il filtro cromatico potrebbe dare l’impressione di ambienti poco curati o tutti simili tra loro, ma del resto la scelta è guidata da necessità di gamedesign e la velocità dei movimenti compensa l’effetto monotonia.

– Gameplay molto diversificato

– Fedele allo spirito della serie

– Tecnicamente curato

Non capita tutti i giorni di avere a disposizione una storia insieme di richiamo e in grado di permettere agli sviluppatori di diversificare il gameplay in ben tre modi diversi ognuno ben caratterizzato. Non c’è alcun dubbio quindi che i fans di Aliens o di Predator possano trovare nel titolo sviluppato da Rebellion di che gioire dato che alcuni elementi, su tutti la mossa finale della bocca estraibile al limite del fan-service, sembrano studiati apposta per loro. Tutti gli altri giocatori potrebbero comunque essere interessati al gioco dato che troveranno una buona varietà di gameplay unita ad un comparto tecnico di tutto rispetto.

L’uscita è prevista per febbraio 2010 e Spaziogames vi terrà aggiornati con tutte le novità che si renderanno disponibili.

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