Recensione

Yakuza

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a cura di rspecial1

Dopo averci deluso con numerosi titoli di dubbio valore, dopo aver perso la fiducia di molti fan e fatto rimpiangere i bei tempi in cui la chiamavano tutti “Grande S”, la Sega ha voluto dar prova della sua classe, con un titolo che, anche se non perfetto, rispecchia in pieno tutto ciò che desideravamo, un grande titolo dalla casa di Sonic. Ormai abituati a prodotti mediocri, non ci rimaneva che il ricordo delle giornate passate davanti al Dreamcast ad idolatrare Yu Suzuki, Naka e compagni; anche se nascosta dietro a mille problemi finanziari e alla perdita dei suoi migliori uomini, quando la classe c’è prima o poi si vede. Ebbene la nostra speranza di vedere presto Shenmue 3 rimane tale, ma questo Yakuza riprende molti elementi del celebre gioco con protagonista Ryo Hazuki, con una storia che strizza l’occhio a GTA facendo però vedere ai ragazzi della Rockstar cosa sia una vera banda, o meglio… famiglia.

Farsi una famigliaE’ il 1995 quando il giovane e promettente Kazuma si appresta insieme al suo fidato amico a recuperare dei soldi per conto del proprio boss; come sempre il lavoro è pulito e perfetto anche se Kazuma ha la mano pesante e non riesce a non essere molto duro con i malcapitati di turno. Una piccola tiratina di orecchie da parte del capo e poi di corsa verso casa, a vedere la propria ragazza e prepararsi a formare una famiglia tutta sua, una famiglia mafiosa molto importante all’interno della Yakuza. Le cose però non vanno per il meglio. All’arrivo a casa la scena che si presenta di fronte al ragazzo è terribile, con il suo miglior amico che ha appena ucciso il boss più importante della città e la sua ragazza sotto shock… momenti di panico, poi la difficile scelta, sacrificarsi per loro, per salvare un amico con una sorella in difficoltà e la fidanzata da morte certa, perché i clan vorranno vendicarsi; così il povero Kazuma finisce in prigione, solo, abbandonato da tutti, per dieci lunghissimi anni. E la vita in un lasso di tempo così grande cambia per tutti, si evolve e non è facile ambientarsi subito, soprattutto se, anche senza volerlo, ci si ritrova in un pasticcio più grosso di quanto si pensi. Non farete neppure in tempo ad ambientarvi nella città modernizzata che dovrete subito iniziare a capire cosa sta succedendo, tra soldi rubati e tradimenti vari verrete catapultati in una storia di mafia giapponese senza eguali, che vi catturerà dall’inizio alla fine.

Colpisci duro, fino ad infuriarti!Per la realizzazione di Yakuza la Sega ha scelto di utilizzare un po’ il gameplay visto in Shenmue con alcuni nuovi elementi; il nostro personaggio si potrà muovere in una città popolata di personaggi – con alcuni dei quali sarà possibile interagire – piena di negozi da visitare e nei quali effettuare compere. Da notare che non potrete fare del male a nessuno nelle fasi di spostamento in città e che questa è delimitata da molti elementi di contorno o blocchi stradali; le sezioni di combattimento si avvieranno automaticamente, portandoci in una zona delimitata dello stage con totale libertà di movimento e d’azione: potremo infatti usare tutti gli oggetti che troveremo in giro o combattere grazie alla nostra conoscenza delle arti marziali, quindi combo di calci e pugni a cui aggiungere delle prese. Un elemento interessante inserito dai programmatori è la barra della furia: più colpirete i nemici, maggiore sarà l’energia che accumulerete, in questo modo potrete effettuare un super colpo capace di infliggere molti danni al nemico di turno. Non essendo una semplice avventura potremo aumentare le nostre capacità man mano che combatteremo, così riuscendo a fare molti punti durante gli scontri ci verrà concesso l’aumento della barra dell’energia, quella della potenza dei nostri attacchi e dei calci; in questo modo potremo migliorare anche le capacità generali di Kazuma, facendolo aumentare di livello infatti potremo rialzarci velocemente quando verremo atterrati, saremo in grado di compiere delle nuove mosse e combo ecc. Un altro elemento da non sottovalutare è rappresentato dalle armi e dagli oggetti che possiamo acquistare nei negozi, o dagli appositi venditori, che saranno molto utili nei combattimenti con molti nemici su schermo; le armi infatti, unite alla nostra furia, ci permetteranno di fare a pezzi ogni avversario in pochi secondi. Proprio per ovviare ad un inventario molto ridotto a nostra disposizione, sono state disseminate per la città delle casse nelle quali potremo lasciare alcuni oggetti da raccogliere in un secondo momento; ma non avendo una casa come il buon Hazuki, potremmo disporre di un “covo” nel quale depositare o cambiare alcuni budget, salvare le nostre partite (anche se quest’operazione sarà fattibile tramite ogni telefono disponibile nel gioco, e ben visibile sulla mappa) e rivedere i filmati sbloccati durante il completamento dei capitoli che compongono il gioco.

Insegna il rispetto ad i tuoi ragazziYakuza presenta un gameplay lineare, con una libertà d’azione ridottissima per il giocatore, e con numerose sequenze che ci narreranno la storia tra una scazzottata e l’altra; in poche parole assisterete ad una sequenza, dopodichè verrete chiamati a portare Kazuma da un punto A ad un punto B, in alcuni casi nel tragitto fare a botte con qualche idiota che oserà sfidarvi, e così fino alla fine del gioco seguendo la storia… detta così sembra una brutta cosa, ma vi assicuriamo che verrete catturati dall’affascinante storia ideata dai ragazzi della Sega, senza riuscire a staccarvi finchè non avrete scoperto la verità sui mille intrecci e colpi di scena a cui assisterete. Il gioco cattura per la sua magia e le emozioni che riesce a trasmettere, mentre le fasi di combattimento riescono a far capire la violenza che vi è in ogni singolo colpo sferrato… un gioco unico. Il punto debole però è la longevità: purtroppo infatti non solo i capitoli che compongono il prodotto Sega sono pochi ma si svolgono molto velocemente, con il risultato che in un paio di pomeriggi porterete a termine il tutto a livello normale, per poi non rigiocarci più vista la limitatissima rigiocabilità.

Tecnicamente… limitato!Purtroppo ad una bella storia non corrisponde una grafica adeguata: sebbene i modelli poligonali dei personaggi siano ottimi e molto dettagliati, le movenze non sono sempre perfette, anzi basterà mettersi a correre per verificare come diventi ridicolo Kazuma muovendosi in slow motion. Altri problemi si hanno con le barriere invisibili, già ci ritroveremo su un percorso lineare e limitato, ma metterci anche questi… Più che sufficienti gli effetti coreografici come l’energia della propria furia e la sensazione di dolore che si può carpire guardando un oggetto frantumarsi su un nemico. Purtroppo anche il sonoro non brilla, a caus un parlato scialbo e dialoghi soporiferi in inglese, mentre gli effetti sonori sono più che buoni e le musiche ottime.

– Ottima Storia

– Combattimenti esaltanti

– Non dura che poche ore

– Lineare e facile

– Libertà di movimento pari a zero

8.0

Il nuovo titolo Sega cerca di racchiudere alcuni degli elementi migliori dei titoli di azione più recenti, riuscendo a donarci una grande storia ed un buon gameplay; non tutto è andato perfettamente però, ed anche se rimane un titolo consigliatissimo per gli appassionati, la limitatissima libertà di movimento unità all’estrema brevità dell’avventura non lo lasciano entrare nell’Olimpo dei Capolavori, ma lo relegano a semplice “ottimo gioco”, che con un livello di difficoltà maggiore e qualche accorgimento alla struttura dei livelli potrebbe con il sequel rendere tutti più felici. Per il momento ci compiacciamo di questo prodotto che ha lanciato un nuovo franchise nel panorama ludico mondiale.

Voto Recensione di Yakuza - Recensione


8