Anteprima

X Rebirth

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a cura di AleZampa

Colonia – Se c’è una cosa che manca nell’attuale panorama videoludico internazionale è il caro vecchio gioco di navi spaziali. E se c’è una piattaforma sulla quale questo genere di giochi può trovare una nuova luce quella è il PC. A questo deve aver pensato Egosoft tirando fuori dalle camere criogeniche la sua serie simbolo, quel X che tante soddisfazioni ha già dato al pubblico PC dal lontano ’99 e che si appresta a fare lo stesso con questo nuovo X Rebirth. Avevamo già avuto l’occasione di vedere il primo trailer e parlare in esclusiva con Bernd Lehahn in occasione del reveal del titolo alla scorsa FedCon, e ora che siamo tornati in Germania abbiamo ancora la possibilità con parlare con il CEO della compagnia, che ci ha aggiornato sullo stato dei lavori e sugli ambiziosi obiettivi che il titolo si è prefisso.

Una nave di LegoLa nostra presentazione si apre con un video celebrativo della serie, che parte dal lontano 1999, anno della prima uscita, e ripercorre tutta la storia del brand, arrivando fino a X3 Terran Conflict, ultimo titolo uscito, che gode ancora del supporto della casa sviluppatrice (l’ultimo update risale infatti a due mesi fa) e dell’attiva community. Ed è proprio per avere più libertà di movimento, sia in termini di comparto narrativo sia di game design, che la compagnia tedesca ha deciso di dare un nuovo inizio alla serie, ambientandola diverse decine di anni dopo gli eventi di X3, espediente che gli ha permesso di slegare le storyline, dando modo ai neofiti di approcciarsi senza problemi al titolo, e di introdurre nuove tecnologie.Ciò su cui il team di sviluppo si è concentrato particolarmente, e su cui è ruotato di fatto l’intero materiale mostratoci in anteprima, è la maniacale attenzione ai dettagli, riversata di fatto su ogni aspetto del gioco. Ogni navetta, ogni drone, ogni nave madre non è un semplice oggetto poligonale, ma è la risultante di diversi elementi che uniti formano una nave dalle mille sfaccettature, un ecosistema fatto per sopravvivere nello spazio.Per fare un esempio: ogni vascello di una certa dimensione, e nello specifico le navi madri, sono difese da un numero davvero importante di torrette di difesa, ognuna delle quali ha un suo scudo e un suo generatore di scudi. Ognuna di queste torrette è a sua volta posizionabile singolarmente, ed è ovviamente ampiamente dettagliata ed animata, oltre che adatta a specifici compiti. In quest’ottica gli scontri tra astronavi rivali guadagnano tutta un’altra dimensione: non dovremo più considerare, infatti, il nostro nemico come un solo gigantesco obiettivo, ma anzi come un’infinità di piccole zone sensibili, ognuna delle quali dotata di specifiche difese. Quando pianificheremo un attacco sarà necessario studiarlo nei minimi dettagli, scegliendo gli obiettivi con cura e non indiscriminatamente, perché ogni nostra azione avrà una inevitabile conseguenza: mirare al motore potrebbe essere il modo più veloce per abbattere il nostro avversario, ma non disarmare le sue torrette difensive prima potrebbe costarci carissimo in termini di danni. Andare all’assalto di una nave madre avversaria diventa così un’operazione imbastita su più livelli, ognuno dei quali è strettamente collegato a quello precedente. Non si vive ovviamente di sole conquiste: caratteristica trainante della serie è infatti l’assoluta libertà data al giocatore, che ha infatti un universo sterminato nel quale lasciare la sua impronta, sia essa di guerrafondaio o di abile commerciante, piuttosto che di magnate dell’industria mineraria. Da sempre infatti in X l’estrazione mineraria ha fatto la parte del leone, insieme al commercio vero e proprio, nell’arricchimento del giocatore, che ora potrà contare anche su altri elementi da recuperare su sperduti asteroidi oltre ai due presenti da sempre nell’universo Egosoft. Per rimarcare l’importanza dell’attività ci sono state mostrate inoltre alcune immagini (ed un breve video) di moduli da implementare nelle varie astronavi in grado di raffinare i metalli, in modo da poterli poi commerciare facilmente. Oltre all’impressionante dettaglio grafico, anche le animazioni sono parse fluide e varie, anche se ovviamente andrà poi contestualizzata all’interno della nostra nave. Saranno inoltre presenti dei piccoli droni minatori che potremo guidare noi stessi, con i quali addentrarci negli spazi più bui e reperire da noi il tipo di roccia più utile ai nostri scopi.

Una nuova interfacciaUna cosa su cui gli sviluppatori si sono molto concentrati, e su cui Bernd Lehahn, pone giustamente l’accento, è la decisione da parte di EgoSoft di ridisegnare da zero un aspetto così complesso e controverso come l’interfaccia grafica. Se da una parte è vero che avere tutti i comandi e le interazioni possibili a portata di menù è comodo, è altrettanto indiscutibile che potrebbe scoraggiare i neofiti della serie e, che alla lunga, l’eccessiva presenza di menù testuali potrebbe diventare fin troppo invasiva. Interfaccia ridisegnata dicevamo: le cose utili da sapere saranno ora sempre a portata di occhio nell’abitacolo della nostra nave, tramite i monitor della plancia, dandoci così un colpo d’occhio immediato sullo stato della nostra astronave. Per dare invece ordini al resto della nostra flotta ci basterà comunicare con i nostri sotto ufficiali e operai, rendendo così l’esperienza di gioco coerente e fluida, e aumentando non di poco l’immedesimazione nel nostro ruolo. La nostra astronave di partenza, che avrà oltretutto un importante ruolo non specificato all’interno della storia, sarà l’unica che potremmo effettivamente abitare, ad eccezione ovviamente dei droni per minare e di quelli spia, utili a scoprire le caratteristiche dei propri avversari.

Economicamente e viaggi spazialiUn altro pezzo forte del gameplay della serie è sempre stata il sistema macroeconomico dell’universo conosciuto. Imparare le complesse leggi di mercato e variarle a proprio piacimento, è sempre stato uno dei modi preferiti degli utenti per arricchirsi, e anche in questa nuova iterazione della serie non mancherà certo l’attenzione alle conseguenze economiche di ogni nostro gesto. Se tra loro infatti le altre navi e razze commerceranno per cercare di arricchirsi il più possibile, sarà ancora possibile attaccare ripetutamente le spedizione di una determinata merce per diminuirne la presenza sul mercato, magari al fine di alzarne il prezzo e venderla poi noi. L’universo che vivremo altro non è che una gigantesca infrastruttura creata dagli sviluppatori con regole e comportamenti predefiniti, che daranno vita ad un mondo dinamico e in costante mutamento.Oltre all’interfaccia e alla costruzione delle navi c’è anche un altro aspetto che ha subito un notevole restyling: i viaggi spaziali. In un universo così grande come quello di Terran Conflict i viaggi erano diventati un problema, e l’escamotage della variazione delle leggi temporali durante i viaggi ha mostrato il fianco sopratutto a livello di performance. Partendo da queste basi Egosoft di cambiare proprio la struttura dell’universo, trasformandolo da una serie di settori collegati l’uno all’altro da particolari vie ad un unico sterminato spazio, nel quale saranno ovviamente ancora presenti i jumpgate, motore della storia, ma saranno affiancati dai Tube, una sorta di autostrada stellare nella quale la velocità sarà esponenzialmente aumentata, permettendoci così di coprire distanze enormi in brevissimo tempo. L’ingresso in queste autostrade sarà totalmente libero, potremo infatti entrare e uscire a piacimento, e, grazie ad una sorta di pilota automatico, fungeranno da punto di aggregazione per eventuali new entry nella nostra squadra.

– Incredibile dettaglio grafico

– Nuova interfaccia

– Sistema di viaggi spaziali ben studiato

Non lo nasconderemo, dopo aver dato una prima occhiata a X Rebirth a Dusseldorf, la chiacchierata con Bernd Lehahn e il materiale mostrato ci ha lasciato particolarmente colpiti. La decisione di Egosoft di dare un nuovo inizio alla saga, mantenendo comunque dei solidi collegamenti con quanto già narrato si dimostrerà a nostro avviso vincente, così come i cambiamenti all’interfaccia e al sistema di upgrade delle navi. Se tutte le promesse verranno mantenute il titolo ha tutte le carte in regola per dare nuova linfa ad un filone in via di estinzione, forte anche di un comparto tecnico di assoluto spessore. Non ci è stata ancora comunicata una data di uscita, ma dopo questo incontro l’attesa è sicuramente aumentata di intensità.