Anteprima

Warhammer 40,000: Space Wolf

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a cura di Daniele Spelta

Redattore

Prima di iniziare a giocare a Warhammer 40,000: Space Wolf ho voluto fare un esperimento e ho contato i titoli presenti nella mia collezione di Steam basati sulla celebre licenza di Games Workshop. In totale ne ho trovati una quindicina abbondanti e un po’ di tutti i generi, ma fra questi solo una manciata sono riusciti ad affermarsi, come Total War: WARHAMMER ed i vari Dawn of War, qualcuno si è rivelato un buon gioco, ad esempio Warhammer: End Times – Vermintide, ma per la maggior parte sono produzioni del tutto dimenticabili, alcune solo delle tristi appropriazioni indebite dell’universo di Warhammer. Nonostante la triste sorte che accomuna una buona fetta di questi giochi, cresce imperterrito il numero delle software che si tuffano in questo mondo, come Herocraft, il team russo dietro a Warhammer 40,000: Space Wolf, un titolo che reinterpreta i classici strategici a turni, mescolando – letteralmente – le meccaniche classiche del genere con quelle provenienti dai trading card game. Per sapere se questo inedito mix basta a elevare Warhammer 40,000: Space Wolf bisognerà però aspettare parecchi mesi, perché attualmente il titolo si trova ancora in fase di accesso anticipato, ma il codice fornito per la prova è già un indizio più che sufficiente. 
No more money
I giochi che passano per l’Early Access in genere lo fanno per gli scarsi contenuti oppure per i numerosi bug, glitch ed imperfezioni che affliggono il titolo e che vanno eliminati prima della pubblicazione definitiva. Warhammer 40,000: Space Wolf no: per chi non lo sapesse, esiste già un versione del gioco per i dispositivi mobile e la lunga fase di test – l’uscita dall’accesso anticipato è previsto per fine 2017, quindi potete prendervela con calma – più che altro serve al team di sviluppo per convertire il gioco, per adattare ad esempio il precedente sistema di comandi alle periferiche PC o per impreziosire il comparto grafico. Il percorso è lungo e più complesso di quanto possa apparire, ma la partenza è stata senza ombra di dubbio positiva e la prima operazione eseguita da Herocraft è stata l’eliminazione delle fastidiose microtransazioni in game: prima Warhammer 40,000: Space Wolf era un free-to-play, ora costa poco più di dieci euro ed è giusto che per sbloccare nuovi mazzi o armature più resistenti non si debba sborsare altro denaro. Seguendo la roadmap indicata da Herocraft, i prossimi sforzi saranno indirizzati verso il miglioramento dell’interfaccia, visibilmente ancora troppo legata al passato mobile di Warhammer 40,000: Space Wolf, dove i necessari limiti legati alla natura della piattaforma possono tranquillamente essere rimossi nella versione PC. Vi sono poi altri retaggi del passato da lasciarsi alle spalle, primo fra tutti la telecamera: Warhammer 40,000: Space Wolf propone la classica visuale isometrica dall’alto, ma questa è troppo schiacciata verso il basso e impedisce un’adeguata visione d’insieme della mappa. Quello che invece colpisce in modo positivo è la corposità dei contenuti e la robustezza del codice, molto pulito e dove incappare in un crash fatale è un evento più unico che raro. Naturalmente, l’esistenza della versione mobile di Warhammer 40,000: Space Wolf fa si che molti dei contenuti, almeno sulla carta, siano già stati ideati, ma gli sviluppatori hanno dichiarato di non volersi limitare ad una trasposizione 1:1 e hanno promesso una mole maggiore di materiale in questa edizione: a pochi giorni dall’approdo nell’Early Access, sono già disponibili le tre campagne principali ed il multiplayer PvP, le due modalità di gioco principali, capaci di garantire da sole ore ed ore di compagnia insieme ai Lupi Siderali e agli eretici guerrieri del Chaos. Accanto al singleplayer e all’online, Warhammer 40,000: Space Wolf mette a disposizione sin da subito tutto il corollario, fatto di personalizzazione e crescita del personaggio principale – lo Space Wolf Valgard – nonché degli altri membri della squadra con cui affrontare le missioni e le sfide online. Ovviamente, vista la natura anche di trading card game, non poteva mancare la possibilità di personalizzazione del mazzo. Nonostante la già più che sufficiente dose di materiale a disposizione, i ragazzi di Herocraft hanno dichiarato che nei prossimi mesi ci saranno continui apporti, sotto forma di nuove carte, personaggi e modalità di gioco, come le sfide. 
Asso piglia tutto
Warhammer 40,000: Space Wolf è uno di quei piatti da ristorante, quelli dove prima assaggi tutti i contorni, li divori con gusto perché sono davvero ottimi, ma quando mandi giù il primo boccone della portata principale fai una faccia strana perché lo chef ha invertito il sale con lo zucchero. Questa è più o meno la sensazione che si ha quando ci si trova nel bel mezzo di una missione in singolo, la nostra famosa portata principale, elemento sul quale urgono i maggiori interventi perché si notano una dietro l’altra svariate imperfezioni. Warhammer 40,000: Space Wolf è uno strategico a turni dove, su una classica mappa suddivisa in quadrati, si scontrano la squadra dei Lupi Siderali di Valgard e gli Space Marine del Chaos ma, a differenza dei molti altri titoli di questo genere, le mosse sono determinate dalle carte possedute. Il secondo fattore da tenere bene a mente è la difficoltà estremamente elevata, un tasso di sfida che però si sposa male con la fortuna, con la casualità intrinseca al fatto che le scelte sono limitate alle carte che si hanno per le mani. Bastano un paio di scelte azzardate, una raffica di bolter andata a vuoto e subito si finisce con le spalle al muro, ma anche iniziare la missione con delle carte sfavorevoli, cosa che succede spesso e volentieri, è uno svantaggio difficilmente recuperabile ed è piuttosto frustrante sapere che l’esito della partita è già quasi determinato in modo inequivocabile dopo i primissimi turni. Questo mix di difficoltà e fatalismo non sta andando un granché a genio ai giocatori e già sulla pagina Steam del gioco fioccano le prime recensioni negative, ma il tempo agli sviluppatori per bilanciare Warhammer 40,000: Space Wolf di certo non manca e anche l’introduzione di più livelli di difficoltà sarebbe una soluzione ben accolta dalla community. Altri interrogativi sorgono attorno alla mappa di gioco, dove l’interazione ambientale si riduce a qualche barile da far saltare in aria, non è stato previsto alcun sistema di copertura ma soprattutto la cosiddetta fog of war è del tutto assente: utilizzando i tasti WASD la mappa viene esplorata in lungo e in largo, all’inizio della missioni sono presenti giusto una manciata di unità del Chaos ed è dunque scontato che nel prosieguo della battaglia qualche altra insidia verrà allo scoperto. Visto che non c’è alcuna nebbia a nascondere le ulteriori truppe che ostacoleranno Valgard, i ragazzi di Herocraft hanno pensato bene che la soluzione dovesse essere quella di far apparire i nuovi nemici praticamente dal nulla, anche ad un paio di caselle di distanza da una nostra unità, laddove fino al turno precedente non vi era un bel niente. Il secondo vero mistero che sorge durante gli scontri è l’impossibilità di attaccare nel corpo a copro le truppe avversarie in diagonale: anche se uno Space Marine del Chaos sta proprio accanto a Valgard, quest’ultimo dovrà prima spostarsi esattamente di fianco all’avversario per infliggere danni. La cosa più strana è che invece i nemici possono tranquillamente portare la loro offensiva anche lungo la diagonale e questo non fa altro che alimentare una difficoltà già tarata verso l’alto. Per fortuna qualche interessante spunto strategico rimane, come la gestione della fatica: ad ogni turno un’unità ha a disposizione due azioni – ossia due carte da giocare – ognuna delle quali va ad aumentare il suo livello di fatica. Finita la fase, quella successiva verrà iniziata dalla truppa meno con il punteggio di stanchezza più basso. Questa soluzione costringe il giocatore a ponderare ogni mossa e a valutare se sfruttare tutte e due la azioni messe a disposizione oppure se risparmiare del fiato per iniziare prima dei nemici il turno seguente. 
Credo nel cuore delle carte
Accanto al singleplayer, Warhammer 40,000: Space Wolf mette già a disposizione gli scontri online in PvP, modalità di gioco che riesce a limare alcuni dei difetti sopra citati, su tutti le battaglie sbilanciate in favore dell’IA e l’assenza della nebbia che dovrebbe avvolgere la mappa e simulare il campo visivo. Proprio sfidando gli altri giocatori in carne ed ossa mi sono tolto le maggiori soddisfazioni e, cosa che mi ha colpito in modo positivo, la community è a pochi giorni dal lancio ben numerosa e dunque l’attesa per un match si limita quasi sempre ad una manciata di secondi. Terminata la battaglia, a seconda dell’esito, si ottengono dei punti esperienza per avanzare di livello e per migliorare il team di Lupi Siderali, così come dei nuovi crediti da spendere per potenziare il proprio deck. La gestione del mazzo è sicuramente uno degli aspetti meglio riusciti di Warhammer 40,000: Space Wolf, uno dei quei contorni che riesce a valorizzare anche il piatto principale meno saporito. Innanzitutto bisogna fare i complimenti a Herocraft per la varietà delle carte presenti in questo accesso anticipato, ognuna delle quali rappresenta le varie armi e abilità tipiche del mondo di Warhammer 40,000 e, tra Chainsaw, Bolter e lanciafiamme, i modi per purgare gli eretici non mancano di certo. Ogni mazzo è composto da 30 carte, è assemblabile in modo libero e può essere impostato in base alla classe scelta per i propri personaggi, ma ammetto che la maggior parte del tempo l’ho passato in “officina” a forgiare delle nuove carte. Queste sono divise in varie classi, dalle più comuni fino alle leggendarie e, spendendo i crediti accumulati in battaglia, se ne possono sempre creare delle nuove, nella speranza che la sorte vi sorrida e che dal processo esca fuori un bel fucile da cecchino per il vostro tiratore scelto. Come se non bastasse, le carte dello stesso tipo possono inoltre essere fuse assieme per dar vita ad una nuova di classe superiore, oppure essere separate per averne un numero maggiore: insomma, se a questo aggiungiamo l’assenza delle microtransazioni presenti nella versione free-to-play ed un grinding appena accennato, Warhammer 40,000: Space Wolf risulta un trading card game di tutto rispetto. 
Dal mobile al 4k
Da un prodotto che nasce su dispositivi mobile ci si aspetta una grafica leggera, semplice e con pochi dettagli, anche nel momento successivo al fatidico passaggio verso mondo del PC. Warhammer 40,000: Space Wolf è da questo punto di vista una piacevole sorpresa, come già accennato le mappe sono piccole e gli scenari non sono ricche di particolari, ma gli effetti ambientali garantiscono un bel colpo d’occhio e le numerose opzioni grafiche, come la risoluzione fino a 4k, i riflessi per l’acqua, l’anti-aliasing ed il bloom, denotano il lavoro svolto da Herocraft per rendere il loro titolo adeguato anche ai gusti della gloriosa PC master race. La grafica è inoltre impreziosita da alcune animazioni in stile X-Com, ma Il tocco di classe è senza ombra di dubbio la kill cam, nel suo piccolo del tutto simile a quanto proposto di recente da Sniper Elite 4, con delle radiografie cruenti di crani che finiscono in mille pezzi colpiti da una scarica di piombo. Nulla da segnalare invece per quel che riguarda l’audio, come le musiche e gli effetti sonori che diventano ben presto dei sottofondi musicali. Si segnala invece la presenza dei testi in italiano, una vera rarità per queste produzioni indipendenti.

– Tanti contenuti

– Sparite microtransazioni della versione f-2-p

– Ricca gestione del mazzo

– Multiplayer solido e divertente

Warhammer 40,000: Space Wolf uscirà dall’accesso anticipato solo nell’ultimo trimestre del 2017 ed una valutazione fatta con così tanti mesi di anticipi, rischia di mutare e cambiare in modo netto con il passare delle settimane. Nonostante la pubblicazione della versione 1.0 sia ancora così lontana all’orizzonte, il titolo di Herocraft mette già a disposizione una massiccia dose di contenuti, non tutti di qualità sempre sopraffina: la campagna in singleplayer dovrà necessariamente essere ritoccata e bilanciata, perché gli scontri strategici contro l’IA sono spesso frustranti oltremodo, mentre il multiplayer riesce a regalare non poche soddisfazioni, le partite si trovano con facilità, durano al massimo una manciata di minuti e garantiscono quei crediti necessari per sbizzarrirsi con il proprio mazzo, dove le carte abbondano e possono essere generate in vari modi.