Anteprima

War of the Roses

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a cura di Ctekcop

Alla GDC di San Francisco Paradox ha rivelato succosi dettagli riguardanti il suo nuovo titolo di punta in arrivo nel terzo quadrimestre del 2012, sul finire dell’estate, per PC e poco dopo anche su MAC. War of the Roses è infatti un titolo che esula dai canoni degli strategici dei quali il publisher svedese è un vero e proprio specialista. Tanto per dare un idea, il team di sviluppo Fatshark ha in passato dato alla luce Lead & Gold, Bionic Commando Rearmed 2 e Hamilton’s Great adventure. Tra i nomi importanti che partecipano al progetto impossibile non citare il producer ossia proprio quel Gordon Van Dyke ex DICE specializzato nel multiplayer

War of the Roses può infatti essere descritto in breve come una sorta di Mount & Blade, pubblicato sempre dalla stessa Paradox, più piccolo e concentrato.
Lancastaer vs York ovvero reds vs whites
Il setting proposto dal titolo è l’affascinante, e poco sfruttata in campo videoludico, Guerra delle Rose, così chiamata per via dei simboli delle due casate, che infervò tra il 1455 e il 1485. Una sanguinosa lotta dinastica che ha visto un colossale sterminio della nobiltà britannica dove tra i due litiganti alla fine il terzo riuscì a godere, ossia la dinastia dei Tudor. Al riguardo sarà disponibile una campagna in singolo giocatore tutta da scoprire, dato che gli sviluppatori hanno voluto mantenere quasi il totale riserbo su questo aspetto. Nonostante la grande storia che farà da sfondo al titolo tuttavia, con buona probabilità il tutto si ridurrà ad un lungo tutorial per introdurre dolcemente i videogiocatori al vero fulcro del gioco: il multiplayer.
Melee combat experience
L’idea è quella di proporre un multiplayer di grande scala, sebbene nettamente inferiore al già citato Mount & Blade, con 32 giocatori sul campo di battaglia a darsi sonore mazzate. Forse addirittura 64 ma è ancora tutto da decidere. Inoltre per garantire che tutto possa funzionare egregiamente senza lag è da segnalare che i Fatshark stanno collaborando con una società specializzata in netcode. Oltre al team deathmatch sarà disponibile una modalità  chiamata siege con obiettivi da conquistare; altre modalità arriveranno in un secondo tempo in maniera gratuita a seconda delle richieste dell’utenza.
All’inizio della partita si sceglie la propria classe tra sette disponibili come ad esempio fante, cavaliere, arciere o balestriere, ognuno con la proprie armi principali e secondarie e caratteristiche uniche. Ci si può riunire in sottosquadre per meglio organizzarsi con i propri compagni proprio come avviene nei più recenti FPS e si può spawnare nei punti fissi della propria base oppure vicino a un proprio commilitone tuffandosi nel vivo dell’azione.
Muovendo il mouse si caricano i propri attacchi che variano a seconda della direzione scelta; allo stesso modo si deve fare per parare. Nel caso di armi a distanza nel momento in cui si sta per sparare la visuale passa in prima persona con un forte zoom sull’arma che ci consente di prendere con precisione la mira. 
Spettacolari e gratificanti la sequenze di esecuzione durante le quali si può essere colpiti: spesso un compagno può giungere in nostro soccorso e capovolgere la situazione per poi curarci.
Molto importante il ruolo della fisica: la nostra spada può impattare contro altri oggetti prima di raggiungere il nostro bersaglio richiedendo grossa attenzione nel brandire le armi più grandi e imponenti e dando un senso ai molto più rapidi e precisi pugnali. Nonostante la generale pesantezza e tatticità del gameplay non viene sostanzialmente inventato nulla che non si sia già visto da qualche parte; l’idea di base è di non rendere il tutto troppo intimidatorio nè poco intuitivo, proponendo un saggio mix di elementi in grado di accontentare tutti senza comunque scadere in eccessive semplificazioni. Il risultato è sembrato fin qui estremamente positivo con un gioco divertente, stimolante e sfaccettato.
Bitsquid engine
Tecnicamente parlando, nonostante si trattasse ancora di una build pre-alpha, War of the Roses si è rivelato solidissimo e a dir poco convincente seppur ovviamente ci sia ancora molto da fare.
Innanzitutto l’ambientazione medievale è fascinosa e affascinante. La mappa mostrata si è rivelata ricca di piacevoli dettagli e minuzie utili a definirne i contorni medievaleggianti. I colori accesi, le relative ombre e l’orizzonte piuttosto ampio regalano spesso inquadrature gradevoli e bucolicamente suggestive. A dirla tutta le animazioni e le tanto decantate collisioni non fanno proprio gridare al miracolo ma si tratta pur sempre di una versione work in progress per cui non si può dare una sentenza definitiva. Nel complesso si prospetta comunque un gioco graficamente d’impatto; speriamo in una dovuta ottimizzazione.

– Prezzo budget

– Tecnicamente sembra convicnere

– Gameplay alla Mount & Blade

Riassumendo in breve quest’anteprima non possiamo che ammettere le grandi potenzialità di War of the Roses che si prefigura come il gioco definitivo per chi ha apprezzato la sorpresa turca di Mount & Blade.

Un gameplay diverso dal solito, una più che buona tecnica e, speriamo, un’esperienza in singolo non solo aggiuntiva rispetto al multiplayer, lo rendono un titolo da tenere assolutamente sotto controllo, sperando nella conferma del prezzo ridotto, cioè 20 dollari, anche sul mercato europeo.