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Recensione

Tony Hawk's Pro Skater 5

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a cura di Pregianza

Pubblicato il 27/10/2015 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

3

….
 
Uh.
Vi è mai capitato di rimanere senza parole davanti a un gioco di rara bruttezza? Quel silenzio che deriva dal non capire come e perché quel titolo sia arrivato nei negozi, e quali mirabolanti acrobazie possa aver eseguito per superare il controllo qualità?
Forse la risposta è sì, ma credo sia da un po’ che non vi accade, perché il mercato si è un tantinello evoluto e gli obbrobri di questo livello tendono a sparire rapidamente o a venir recuperati solo per farsi due risate su Youtube. E allora come diavolo ho fatto ad entrare in questo stato di morte apparente davanti a  un titolo con un nome importante come “Tony Hawk’s Pro Skater 5” e pubblicato da una casa titanica come Activision? Cosa acciderbolina è successo?
Doveva essere un bel ritorno con i coriandoli e la felicità delle masse, specie dopo la rovinosa caduta di Tony Hawk: Ride. E invece niente… questo capitolo potrebbe aver messo l’ultimo chiodo nella tomba della serie che porta il nome della leggenda vivente dello skate.
Per l’amor di dio, mettetevi il casco, che qua si rischia la pelle.
Basta far partire il gioco per capire che qualcosa non va. Si parla di un progetto a prezzo pieno, eppure l’aspetto grafico è mostruosamente arretrato, con i Robomodo che hanno tentato di attutire il colpo “bordando” gli skater per ottenere una sorta di effetto cel shading. Chiaramente, con modelli ispirati a persone reali, la cosa non funziona. 
Si inizia col tutorial, giustamente, e il primo impatto sembra quello con un videogame tornato alle sue semplici radici, ai tempi in cui ci si divertiva con evoluzioni in aria e spettacolari grind da una barra d’acciaio all’angolo di un marciapiede. E invece crolla tutto immediatamente anche qui, nel gameplay, quello che “in teoria” i Robomodo avevano creato con il consulto di Neversoft. 
Adesso, parliamoci chiaro… se il consiglio dei Neversoft è stato “inserite la meccanica Slam”, forse era il caso di ignorarli e fare tutt’altro. So che i Robomodo non sono un team abile, non hanno praticamente mai sfornato nella loro carriera un gioco degno di nota, ma da lì a svalvolare completamente un sistema con una singola meccanica ce ne vuole. Lo slam è in pratica un atterraggio forzato e velocissimo, che incolla immediatamente lo skate a qualunque superficie angolata per far partire un grind. Sulla carta può sembrare sensato, ma in realtà è utilizzabile in qualunque momento per atterrare dritti anche dopo un salto fallato, rende più difficili i grinding aerei e “rompe” letteralmente il gioco se usata a raffica, mandando a quel paese la fisica (anche perché non ha limitazioni). È già un problema grave, ma le meccaniche di base non fanno molto per aiutare, con trick di rara facilità, incentrati sul riempimento di una barra speciale che permette di fare evoluzioni più complesse se attivata, manovre che possono venir messe in serie senza difficoltà o senso logico, e una generale risposta dei comandi poco soddisfacente.
E poi ci sono i bug del motore fisico, che sono esilaranti e portano il personaggio del giocatore a teletrasportarsi su certi ostacoli in alcuni casi, o a infilarsi nei muri come un proiettile in altri. Alle volte sembra di giocare a un titolo che ha le convulsioni, non scherzo.
Magari il progetto potrebbe salvarsi con le modalità… direte voi. Ho brutte notizie. Non ci sono campagne in Tony Hawk 5, solo un susseguirsi di mappe infilato in una struttura online, che permette ai giocatori di vedersi una volta entrati nelle varie location. Sono 8 le piste da skate e vanno sbloccate pian piano, guadagnando stelle nelle missioni sparse in giro. Missioni che peraltro sono praticamente sempre identiche di mappa in mappa: entra nei cerchi entro un tot, fai un certo punteggio, piglia degli snack e portali nella zona X, cerca di fare costantemente delle evoluzioni o ti scoppierà la testa, e via così. Sono anche un bel numero di missioni eh, non lo nego, ma tediano in fretta, vuoi per il gameplay pessimo, vuoi per le mappe scarsamente ispirate. 
Esiste in verità un editor di livelli nel menu che può aiutare e varie creazioni sono già online, ma è piuttosto limitato e non abbiamo trovato anche così piste in grado di soppiantare quelle base.
La struttura online, non bastasse, crea ulteriori problemi al titolo. Avete appena completato una missione con tre stelle in rete? Basta un errore perché il vostro punteggio vada a quel paese, e con lui le stelle ottenute. Non solo, giocare connessi spesso significa venir buttati fuori dagli instabili server del gioco, una situazione che stranisce ancor di più quando si nota che il giocare in rete non offre alcuna soddisfazione in più del farlo da solo. D’altronde, zero per due fa sempre zero.
Impossibile dunque a dare un senso agli altri elementi del gioco in questo disastro. C’è uno sviluppo del personaggio che permette di aumentare le statistiche degli skater, ma sembra facilitare i bug invece di dare effettivi vantaggi, ci sono delle biografie degli atleti, ma sono così scarne da essere ridicole… è tutto un gigantesco buco nello skatepark.
Tecnicamente, come già precisato, siamo di fronte a un titolo che definire arretrato è dir poco, con enormi problemi tecnici, texture sgranate, framerate ballerino e modelli poco dettagliati. Il sonoro non è molto meglio, ma almeno non mancano le canzoni piacevoli nella tracklist.

– NO

– Disastroso tecnicamente

– Ricco di bug

– Privo di contenuti degni

– Gameplay fallato

3.0

Un disastro, difficile definirlo in un altro modo. Tony Hawk’s Pro Skater 5 non è un ritorno al passato, è un prodotto praticamente inaccettabile, buggato fino al midollo, e con un gameplay dalle meccaniche rotte e incastrate malamente. Come sia uscito dal controllo qualità è un mistero, ed è incomprensibile anche il fatto che sia ancora in questo stato dopo il tempo che è passato dalla release. Non fatevi ingannare dalla nostaglia e dimenticatevelo.

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