Recensione

Sorcery! - Parte 4

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a cura di Francesco Ursino

Siamo arrivati al quarto ed ultimo appuntamento con Sorcery!, l’avventura testuale episodica sviluppata da inkle che riprende l’opera omonima proposta su carta da Steven Jackson. Rimandandovi alle recensioni dei primi tre episodi per avere un quadro generale più completo, è ora tempo di rompere ogni indugio, e scoprire di che fattura sia questo ultimo atto, chiamato The Crown of Kings.

Il mio regno per una corona magicaRiprendendo immediatamente il nostro viaggio del terzo episodio, che ci aveva portato fino alle porte di Mampang, abbiamo così finalmente visto tramutarsi sotto ai nostri occhi l’obiettivo del nostro peregrinare, ovvero la fortezza dell’Arcimago. All’interno della struttura è contenuto l’oggetto che abbiamo promesso di recuperare per conto dei buoni cittadini di Analand, ovvero la Corona dei Re. Riuscire a sconfiggere il nostro nemico, questa volta, sarà compito ancora più difficoltoso rispetto alla pur infida sfida superata nel penultimo episodio. In questo ultimo atto, infatti, la mappa è considerevolmente più piccola, e l’azione sembra essere più compatta; ingolositi dalla poca distanza da percorrere, abbiamo approcciato il gioco con l’intento di attraversare immediatamente le zone circostanti alla fortezza, per poi lanciarci alla conquista della corona. La faccenda, in un primo tempo, si è rivelata anche semplice, visto che siamo stati in grado di arrivare alle mura che cingono la tana dell’Arcimago in meno di un’ora, skippando tutte le possibili distrazioni e la maggioranza dei dialoghi. Una volta entrati, però, il titolo ci ha fatto una sorpresa abbastanza maligna; dentro la fortezza di Mampang, infatti, la classica funzione di rewind non era più disponibile, e dunque tutte le nostre decisioni non potevano essere riviste, come invece era stato possibile finora nelle ore di gioco passate in compagnia del titolo inkle. Tutto ciò rappresenta una ulteriore difficoltà che, però, viene mitigata da un espediente narrativo che ovviamente non vi sveleremo; in sostanza, per fare chiarezza, una volta entrati a Mampang l’obiettivo centrale si trasformerà nel tentativo di entrare nella tana dell’Arcimago di modo da sottrargli la corona, ma ciò avrà spesso come risultato dei clamorosi fallimenti. Nel momento in cui troveremo la morte, in verità, il titolo ci consentirà di tornare indietro sui nostri passi, riavvolgendo il tempo però fino al nostro ingresso a Mampang, difatti annullando tutte le azioni compiute, e sottraendoci ogni volta un prezioso punto stamina. Si tratta di un elemento di parziale frustrazione anche perché, è bene rendere chiaro il concetto, in The Crown of Kings probabilmente siamo incappati in un numero di morti superiore a quello registrato nei tre episodi precedenti messi insieme. Ogni ambiente presenta una trappola, ogni strada un ostacolo, e per arrivare alla fine della storia abbiamo veramente dovuto sudare sette camicie.

La magia è ha sempre un prezzoNei tre episodi precedenti, forti della grande libertà concessa dal gioco, avevamo evitato quando possibile di usare la magia: lanciare incantesimi, infatti, costa spesso preziosi punti stamina, ed il più delle volte le stregonerie sono utilizzabili solo a patto di possedere determinati oggetti, non sempre così facili da trovare. Ci eravamo concentrati dunque maggiormente sui combattimenti, ma soprattutto sull’esplorazione della mappa. In The Crown of Kings questo quadro cambia quasi totalmente, presentando una situazione capovolta; il titolo, in sostanza, obbliga il giocatore ad utilizzare più volte la magia, diminuendo però la fase di esplorazione, considerato che la mappa di gioco pare essere più piccola rispetto alle precedenti. Tutto ciò ha un suo senso: il giocatore, infatti, dovrà passare parecchie ore e spendere numerosi tentativi nel cercare di apprendere gli incantesimi necessari a sconfiggere l’Arcimago, che appare naturalmente come l’avversario più sfuggente e gagliardo di tutto il gioco. Nostro malgrado, dunque, siamo stati costretti a lanciare molti incantesimi, e in qualche modo abbiamo rivalutato questo approccio che, guardando indietro, sarebbe stato possibile attuare anche nei capitoli precedenti. È pur giusto dire però che, così, l’avventura offre un po’ meno libertà al giocatore, anche se le alternative non mancheranno nemmeno in questo ultimo atto. L’elemento che ci ha convinto leggermente di meno rispetto agli altri, allora, è la difficoltà. Se i primi tre episodi si erano dimostrati tutto sommato impegnativi ma coerenti, in questo ultimo atto la sensazione di frustrazione ha fatto capolino più volte. Questo perché le trappole di Mampang sono state veramente subdole e difficili da superare, e soprattutto perché la nostra morte ci riportava ogni volta all’inizio del cammino, e non all’attimo immediatamente precedente al game over, come di consueto. Comprendiamo come si tratti dell’ultimo episodio di un’avventura testuale ardua e senza dubbio eccellente, ma forse si sarebbe potuto fare qualcosa in più per rendere l’esperienza più dinamica. La sensazione infatti è che mentre i primi tre atti siano piacevoli da giocare anche per i non amanti del genere, questo ultimo capitolo sia dedicato quasi esclusivamente agli appassionati di avventure testuali. Ripetiamo: tutto ciò non è di per sé un male evidente, ma solo una caratteristica che spunta tra le altre ottime feature che Sorcery! ha proposto nel complesso. Tra queste vanno annoverate una libertà di approccio pressoché totale, che si riverbera nei vari episodi tramite le conseguenze determinate dalle nostre azioni; tutti elementi questi, che vanno tranquillamente a compensare la difficoltà volutamente maliziosa di questo ultimo atto.

HARDWARE

Requisiti minimi:Sistema operativo: Windows Vista Processore: 1.4 GHz Memoria: 1 GB di RAM Scheda video: Requires OpenGL 2.1 DirectX: Versione 9.0 Memoria: 500 MB di spazio disponibile

Requisiti consigliati:Memoria: 2 GB di RAM DirectX: Versione 10 Memoria: 500 MB di spazio disponibile

– Livello di sfida veramente elevato…

– Consueta libertà di azione

– Si giunge alla fine di una storia avvincente

– …ma che risulta un po’ più frustrante del solito

– Si è praticamente obbligati ad utilizzare molte volte magie ed incantesimi

8.0

Questo ultimo episodio di Sorcery! ci ha messo veramente in difficoltà: per arrivare alla fine della storia proposta da inkle, infatti, abbiamo dovuto intraprendere un viaggio costellato di fallimenti e tentativi andati a vuoto. Il cambiamento nella struttura del gameplay, che per buona parte per del capitolo non presenterà il consueto sistema di rewind visto in passato, renderà le cose estremamente più complicate; in queste ultime ore di gioco, peraltro, il giocatore sarà chiamato ad utilizzare molto di più magie e incantesimi, e a pensare in maniera creativa. Tirando le somme, in ogni caso, The Crowd of Kings conclude quella che è considerabile senza particolari problemi l’avventura testuale più avvincente ed entusiasmante degli ultimi tempi, che riesce a proporre un’esperienza totalmente libera e approcciabile nei modi più disparati. Nel complesso, dunque, il viaggio nell’universo di Steven Jackson ci ha lasciato veramente soddisfatti, e incuriositi da quella che potrà essere la nuova creazione dello studio inglese. Dopo 80 Days e Sorcery!, infatti, non aspettiamo altro che un nuovo classico da vivere in maniera interattiva.

Voto Recensione di Sorcery! - Parte 4 - Recensione


8