Recensione

Resogun

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a cura di LoreSka

Quando ci tolsero Driveclub, ripiegammo su Resogun. Visto il sostanziale obbligo di abbonarsi a un servizio PS Plus per giocare online con PS4, volevamo un titolo gratuito che fosse all’altezza della line-up di lancio. Il racing game firmato Sony era un buon compromesso, ma, con l’annuncio del suo ritardo, lo shooter arcade firmato Housemarque divenne il suo sostituto. Per nostra fortuna, non ci vuole molto a capire che Resogun non è solo un palliativo all’assenza di Driveclub, ma un gioco che merita di essere scaricato al lancio di Playstation 4.
Salva gli umani, ma non solo
L’idea alla base di Resogun è contemporaneamente semplice e complessa. Il genere è quello degli shooter spaziali a scorrimento, ma con l’aggiunta di varie meccaniche che rendono l’offerta decisamente stratificata. Prestate attenzione al discorso che segue, perché è un po’ contorto e cercheremo di renderlo il più chiaro possibile.
Ci sono tre navicelle da scegliere, ognuna con diverse caratteristiche. I livelli sono basati su mappe cilindriche, le quali includono diversi umani stilizzati e chiusi in piccole gabbie. Si può sparare solo in orizzontale, in avanti o indietro. I nemici, di varia tipologia, vengono spawnati in continuazione, spesso in piccole squadriglie che variano da poche unità a mastodontici gruppi con decine di navicelle. Vi sono poi dei nemici speciali, denominati Keeper e identificati da un bordo verde, i quali sono direttamente collegati alla liberazione degli umani. Quando l’intero gruppo di Keeper viene sterminato, un umano viene liberato. I Keeper, però, restano sullo schermo solo per pochi secondi, pertanto è necessario sconfiggerli prima che essi fuggano, pena la morte dell’umano. Anche quando i Keeper vengono sconfitti e l’umano viene liberato, quest’ultimo è ancora in pericolo. Si ha infatti una quantità ridotta di tempo per raggiungere l’umano che vaga per il livello, caricarlo sulla navetta e portarlo in uno dei due punti di recupero, il tutto mentre si subisce il continuo attacco dei nemici.
Gli umani salvati concedono bonus di varia natura, che spaziano dal semplice punteggio fino alle vite extra, ai power up o alle bombe, di cui parleremo tra poco. Alla conclusione del livello, infine, tutti gli umani salvati si aggiungono al bonus finale, con un bonus davvero importante ottenibile salvando tutte e dieci le vite presenti in ogni livello.
Tutto quanto vi abbiamo descritto, sfortunatamente, non viene spiegato dal gioco. Non ci sono tutorial, non c’è alcuna guida (perlomeno, non nel momento in cui ci abbiamo giocato noi) ed è onere del giocatore desumere le regole di Resogun a furia di sonore batoste.
Tre fasi, un delirio totale
Ogni livello è diviso in tre fasi, più una quarta fase boss. Lo stato di avanzamento è direttamente collegato al numero di nemici sconfitti e indicato da una barra nella parte bassa dello schermo, e ciascuna fase è ovviamente di difficoltà maggiore rispetto alla precedente. Quando la barra è carica, viene evocato il boss finale del livello. Ce ne sono 5, tanti quanti sono i livelli inclusi nel gioco. Questo, probabilmente, è l’aspetto che meno ci ha convinti: avremmo davvero gradito qualche livello e classe di navicella in più.
Ma è evidente che la pochezza di contenuti è solo un problema minore, in quanto Resogun è quel genere di titolo pensato per essere giocato, rigiocato e rigiocato ancora. Fino a consumarsi i pollici sul Dual Shock 4, che peraltro fa uso del nuovo speaker integrato per segnalarci la presenza dei Keeper nel livello e l’eventuale sorte degli umani presenti. Insomma, l’esperienza di gioco non si ferma certo al primo playthrough della modalità arcade, in quanto ci si ritroverà ben presto ad attaccare i massimi punteggi dei propri amici o delle classifiche mondiali, sia su tutti i livelli che su ogni livello singolo.
L’enorme quantità di nemici a schermo rende l’esperienza di Resogun un vero delirio, e nei livelli più avanzati non è certo difficile farsi prendere dal panico. O dalla frenesia, a seconda dei casi. Un moltiplicatore di punteggio sale mano a mano che si sterminano i nemici, ma torna rapidamente al valore di partenza se non si continua la carneficina. Il massimo punteggio, inoltre, si ottiene raccogliendo delle sfere rilasciate dai nemici esplosi. Si è dunque portati a restare costantemente in battaglia e a spingersi nel cuore degli scontri, con una crescita esponenziale del rischio di morire a causa dell’impatto con una navicella avversaria. L’impatto, in effetti, è la causa di morte più comune: Resogun è un gioco nel quale i nemici sparano relativamente poco, ma nonostante ciò riesce a risultare davvero difficile.
Persino i power up sono racchiusi in una sfera che deve essere distrutta. Una volta raccolti, aumentano in maniera graduale la potenza di fuoco. Sono però così rari, che gli sviluppatori hanno pensato bene di non costringere il giocatore a ripartire dall’inizio ogni volta che si perde una vita. Inoltre, sono disponibili due attacchi-bomba che spazzano via tutti i nemici dal campo di battaglia e una modalità Berserk, che si ricarica in ogni fase del livello e consente di attivare un bullet time, una invulnerabilità e un’arma molto potente contemporaneamente, ma solo per pochi secondi.
Infine, il giocatore può scegliere di attivare un breve scatto della propria navicella, che consente di raggiungere in fretta la parte opposta del livello e che si rivela provvidenziale quando si deve raggiungere un umano in pericolo o un Keeper all’assalto. Lo scatto si interrompe ogni volta che ci si scontra con un nemico, e può quindi fungere da arma o da via di fuga nelle situazioni più scottanti.
Un gioco bello e difficile
Resogun non è certo un titolo che spinge in maniera vistosa l’hardware di PS4. Certo, gli effetti particellari sono pressoché costanti dall’inizio alla fine dell’esperienza, tanto che il gioco è una vera e propria festa di esplosioni e detriti, il tutto a una frequenza di aggiornamento stabile. Ciononostante, l’esperienza visiva e sonora di Resogun è positiva. Non è il miglior gioco del genere shooter a scorrimento dal punto di vista strettamente grafico, ma è indubbiamente uno dei giochi di questo tipo con le meccaniche più variegate. Tutto quanto abbiamo descritto nei paragrafi precedenti, infatti, funziona alla perfezione e presenta una profondità che, a scatola chiusa, non avremmo mai immaginato.
Vi sono quattro livelli di difficoltà e, lasciato in disparte l’accessibilissimo livello per principianti, già a livello Esperto si inizia a tremare di fronte alla bolgia di nemici a schermo, e a delle boss fight che si complicano in maniera vistosissima. Crediamo che i livelli più avanzati siano rivolti solo a chi intende giocare in multiplayer online, dove si può unire le forze ad altri giocatori online per completare i livelli con più facilità.

– Meccaniche profonde

– Rigiocabile 10, 100, 1000 volte

– Divertente anche in multiplayer

– Genera allegre scene di panico sul divano

– Solo tre navicelle e cinque livelli

– Musica ripetitiva

8.0

Resogun è un titolo di lancio eccellente. I suoi difetti, imputabili principalmente ai pochi contenuti, non compromettono il risultato finale. Certo, avremmo gradito un maggior numero di navicelle e almeno il doppio dei livelli, ma anche così il gioco è divertentissimo e siamo certi che continueremo a giocarci per i prossimi mesi. Se poi consideriamo che il titolo ha un prezzo inferiore ai venti euro, ed è totalmente gratis per chi ha un abbonamento PS Plus attivo a dicembre, l’offerta diventa ancora più allettante. Tra i titoli di lancio per PS4 è uno dei giochi più interessanti, vi consigliamo di scaricalo al day one e di iniziare a scalare le classifiche.

Voto Recensione di Resogun - Recensione


8