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Recensione

Orc: Vengeance

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Avatar di ghigghi

a cura di ghigghi

Pubblicato il 09/09/2012 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

7.5

Dopo la mezza delusione di Dungeon Hunter III, in parte mitigata dal recente aggiornamento che ha introdotto il multiplayer online, l’hack’n’slash su iOS aspetta al varco un successo annunciato come Infinity Blade: Dungeons, mentre i più tradizionalisti potranno presto contare sull’attesissimo Baldur’s Gate: Enhanced Edition. A ingannare l’attesa che ci separa da questi due pesi massimi del genere ci ha pensato intanto Chillingo con Orc: Vengeance, ennesimo emulo di Diablo (e quindi di Dungeon Hunter) sviluppato dai ragazzi di Big Cave Games e disponibile per iPhone e iPad a 2,39 euro.
Nuove frontiere ruolistiche
La prima cosa che si apprezza del gioco una volta installato sul nostro iPad con retina display è l’eccellenza del comparto grafico. Tutto è dettagliatissimo e ricco di particolari, le animazioni sono impeccabili e gli effetti di luce hanno poco da invidiare a titoli per console ben più costosi. Un impatto davvero eccezionale che spazza via tutto quanto visto finora su dispositivi iOS in ambito ruolistico, con le uniche pecche riscontrabili in qualche micro scatto nei filmati di intermezzo e in un level design maestoso e affascinante ma anche un po’ ripetitivo. Gli sviluppatori si sono infatti concentrati esclusivamente su dungeon, cripte, catacombe, antichi templi, prigioni e altre location interne che dopo un po’ tendono a stancare anche a causa di una palette cromatica quasi sempre uguale. Difetti comunque secondari che poco tolgono alla bellezza visiva di un gioco convincente anche sul versante audio, grazie anche a un doppiaggio inglese-orchesco di buon livello e a uno score musicale epico e bellicoso come da tradizione. Se i valori tecnici in campo sono quindi di primissimo piano, Orc: Vengeance non delude nemmeno nella struttura di gioco quanto mai semplice, elementare e immediata. Nessun personaggio, classe o razza da selezionare all’inizio del gioco, solo quattro statistiche da migliorare ad ogni passaggio di livello, upgrade di armi, scudi e abilità eseguibile in qualsiasi momento e soprattutto un livello di difficoltà chiaramente tarato verso il basso per venire incontro al pubblico casual.
Monete d’oro per tutti
Da un lato un simile approccio deluderà gli amanti di Diablo e in generale degli hack’n’slash duri e puri, ma Orc: Vengeance non è rivolto a loro e se non si vogliono avere brutte sorprese sconsigliamo caldamente l’acquisto del gioco a chi si aspetta un titolo longevo, impegnativo e con caratteristiche “hardcore”. Tutto infatti trasuda semplicità e immediatezza; si inizia il gioco con l’unico personaggio disponibile (un orco in missione per uccidere il classico signore del male), si raccolgono monete d’oro, pozioni, armi e scudi dai nemici uccisi o rompendo anfore e barili e, poco prima di terminare un capitolo, si può accedere a un negozio dove vendere il nostro bottino o acquistare nuovi gingilli. Su questo versante gli acquisti in-app per comprare fino a 100.000 monete a 7,99 euro non sono per nulla obbligatori. Anzi anche affidandosi alle monete raccolte in game si può terminare il gioco senza mai spendere un centesimo come nel nostro caso, proprio grazie al modesto livello di difficoltà che non spinge più di tanto a investire denaro vero per spade, asce o mazze fin troppo potenti per i nemici che ci attendono. Da questo punto di vista già i 2,39 euro necessari per l’acquisto permettono un’esperienza di gioco completa e per nulla castrata dagli acquisti in-app, almeno che non si voglia combattere con armi leggendarie (ma alla fine dei conti inutili) quasi impossibili da acquistare con il solo oro raccolto durante il gioco. 
L’hack’n’slash si fa casual
Questo discorso ci riporta alle considerazioni iniziali sulla natura casual del gioco. Già perchè Orc: Vengeance si può finire in poco meno di tre ore, non offre alcuna opzione a livello di difficoltà e, una volta terminato, non si può sbloccare una modalità Nightmare, Hardcore, Inferno o simile. Nel nostro caso siamo addirittura morti solo quattro-cinque volte prima di arrivare alla fine del quarto Atto e basta davvero pochissimo per impratichirsi con la tattica di gioco, che alla fine consiste solo nell’alternare un attacco normale con un’abilità speciale. L’unico consiglio, visto il gran numero di volte in cui saremo letteralmente circondati dai nemici (anche sei o sette alla volta), è quello di optare più per un’arma veloce che non potente ma lenta, ma per il resto le meccaniche da hack’n’slash sono quelle solite e straclassiche. L’unico apporto innovativo è da ricercare nel sistema di controllo. Oltre al movimento affidato a un singolo tocco nel punto che si vuole raggiungere (niente stick virtuali questa volta), abbiamo a disposizione quattro gesture (doppio tocco, sliding, cerchio, zig zag) per eseguire altrettanti attacchi speciali. L’idea non è malvagia, ma la precisione dei movimenti non è delle migliori, il tocco prolungato per correre funziona così così e lo stesso dicasi per le gesture a forma di cerchio e a zig-zag. Insomma ci aspettiamo al più presto un aggiornamento che sistemi queste piccole magagne; non che il gioco ne risenta enormemente, ma così com’è il sistema di controllo non risulta sempre fluido, preciso e funzionale, con l’ulteriore scomodità di dover eseguire una gesture per bere una pozione che quindi occupa per forza uno dei quattro slot disponibili. Nonostante ciò, Orc: Vengeance è un hack’n’slash di buon livello, non privo di una certa profondità narrativa (saranno molti i libri e i diari da leggere), bellissimo da vedere ed estremamente semplice nelle meccaniche di gioco ma al tempo stesso divertente e assolutamente godibile.

– Comparto grafico eccellente

– Godibile dall’inizio alla fine

– Divertente e immediato

– Longevità non eccelsa

– Fin troppo facile per i giocatori esperti

– Sistema di controllo con qualche difetto

7.5

Orc: Vengeance non dura molto, è estremamente semplice, non propone una grande varietà di location e soffre di un sistema di controllo teoricamente originale ma non implementato al meglio. Difetti e limiti da non sottovalutare ma che nel complesso non inficiano più di tanto un’esperienza di gioco divertente, godibile e immediata rivolta soprattutto a un pubblico di giocatori alle prime armi con un hack’n’slash. Se poi aggiungiamo l’ottimo comparto grafico e un sistema di acquisti in-app per nulla invadente e assolutamente opzionale, il risultato non può che essere positivo, anche se lo spazio per miglioramenti e aggiunte (multiplayer, almeno un livello di difficoltà in più) c’è tutto.

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