Nintendo Labo - innovare con semplicità

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Nintendo, da alcuni anni a questa parte, sembra non voler dare molto ascolto al progresso tecnologico. Lo ha ignorato immettendo sul mercato la prima Wii e il suo strano motion controller a forma di telecomando, lo ha rifatto proponendo un 3D senza occhialini su di una console portatile, in un’epoca in cui il futuro sembrava mirare nella direzione opposta, e lo ha rifatto di recente con Switch, una console che mette da parte gli sfarzi di HDR e 4K (e VR) a favore di una duplice (o triplice) portabilità. Nintendo, in poche parole, sembra voler viaggiare sempre in direzione opposta al resto della massa, guardando il mondo che cambia attraverso una finestrella colorata, senza troppi rimpianti. Con Nintendo Labo, il nuovo e assolutamente inaspettato kit di sviluppo annunciato ieri notte e disponibile verso la fine del mese di aprile, la Grande N sembra voler dire a tutti, ancora una volta, che lei “l’innovazione” se la crea da sola. Nel vero senso della parola.

Cos’è, in poche parole, Nintendo Labo?  Sono dei particolari kit di sviluppo, contenenti tutti i mezzi necessari per assemblare forme di cartone che, una volta combinate ai tradizionali Joy-Con di Nintendo Switch, daranno vita a idee uniche e realmente sorprendenti. Idee, chiamate con il nome di Toy-Con, vere e proprie creazioni nate dalla nostra fantasia e immaginazione. Vi sarà infatti modo di dare vita un vero e proprio piccolo pianoforte a tredici tasti, oppure dare luce a un manubrio di una motocicletta o una canna da pesca, o ancora, far si che un robottino prenda vita fra le nostre mani. Le possibilità, virtualmente parlando, sono infinite. E Nintendo questo lo sa bene. Come funziona Nintendo Labo? Come accennato poco sopra, un sistema “fai-da-te” di cartone permetterà di fondere i tradizionali sistemi di controllo Switch con il nuovo concetto messo in pratica da Nintendo, utilizzabile attraverso tutta una serie di mini giochi a tema basati sulle nostre creazioni. Non si tratta di un videogioco in senso stretto, bensì di un vero e proprio nuovo approccio al genere e senza un target ben preciso (sia i genitori che i loro figli più piccoli potranno infatti approcciarsi senza alcun problema a queste nuove figure in cartone componibili). Servirà infatti solo una gran bella dose di inventiva e creatività, senza alcun compromesso o competenza particolare. Perché Labo è proprio questo: dare spazio alla propria immaginazione, senza troppe difficoltà. Il processo creativo si unisce a quello ludico, e il risultato – al netto delle poche informazioni rilasciate sino ad ora dalla Casa di Mario – si sposa alla perfezione a una console versatile come Switch. Una console, sin dal lancio, estremamente “trasformista” e senza voler necessariamente finire a prendere polvere su di una mensola del salotto.

Certo, forse è ancora troppo presto per parlare di “rivoluzione concettuale”, specie in virtù del fatto che Nintendo Labo sembra al momento offrire solo una manciata di possibilità creative preimpostate. Ad ogni modo, è altrettanto giusto sottolineare come le “rivoluzioni” partano sempre da concetti piuttosto semplicisiti, e in questo Labo sembra avere tutte le carte in tavola per avere al suo interno potenzialità realmente incredibili (immaginate infatti il suo utilizzo in giochi come Metroid Prime 4 o il prossimo capitolo della serie Pokémon, non ancora annunciato ufficialmente ma il cui debutto non tarderà ad arrivare). Dopotutto, avete mai pensato che anche gli ormai leggendari e diffusissimi LEGO non sono altro che pezzettini di plastica colorati incastonabili fra loro? E non si dica che una cosa del genere sa di già visto, poiché nel mondo dei videogiochi si tratta di un primo tentativo a tutti gli effetti (i cardboard sono tutta un’altra cosa).Chiaramente, per giudicare in maniera definitiva avremo bisogno di testare con mano (e con la nostra mente) la prima infornata di Nintendo Labo, la quale raggiungerà gli scaffali dei negozi nel corso del prossimo mese di aprile di quest’anno. Solo allora potremo capire se il processo ludico e creativo dei Toy-Con si dimostrerà una mossa vincente – e soprattutto originale – in grado di mettere un ulteriore tassello nella già sorprendere sequela di successi targata Nintendo Switch. Una cosa però è assolutamente certa: le nostre mani, ora come ora, fremono dalla voglia di costruire qualcosa.

Che Nintendo ami sorprendere la propria utenza, è un dato di fatto. Che adori farlo in maniera del tutto inaspettata e sorprendente, è altrettanto palese. Nintendo Labo sembra infatti voler cambiare le regole stesse del videogioco, senza chissà quali proclami o effetti speciali, tornando alla semplicità e alla naturalezza che da sempre contraddistinguono la Casa di Kyoto. Senza dimenticare una giusta dose di divertimento, che non guasta mai. Se i Toy-Con sapranno regalare le soddisfazioni che sia i genitori che i loro figli meritano, lo scopriremo ad aprile. Prima di allora, non ci resta che conservare gelosamente la nostra fantasia: ne faremo buon uso tra appena una manciata di settimane.