Anteprima

Need for Speed

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a cura di LoreSka

A Colonia non poteva mancare lui, Need for Speed. Il franchise, in questi anni, ha visto un vero e proprio saliscendi di gloria e vergogna, passando da alcuni capitoli indimenticabili ad alcune iterazioni oltremodo discutibili, fino a culminare – due anni fa – in quel Need for Speed: Rivals che vide l’ingresso nella serie del team Ghost, sviluppatore con base in Svezia e formato da alcuni veterani di serie motoristiche come Forza Horizon e Project Gotham Racing. Rivals fu inoltre l’ultimo titolo della saga a portare il pesante nome dei Criterion Games, che con il titolo di cui stiamo per parlarvi escono definitivamente di scena lasciando campo (e carta bianca) al team di Göteborg.
Alla Gamescom si è colta l’occasione per rivelare alcuni dettagli in più su questo atteso gioco: Curiosamente, EA ha scelto di non rivelare nuovi contenuti di gameplay – limitandosi a ripetere la demo vista all’E3 – e ha utilizzato il palco di Colonia per alcuni importanti annunci.
Il dream team
A quanto pare, la prima importante novità deriva dalla presenza di alcuni personaggi molto importanti nella campagna. Parliamo di Ken Block, Shinichi Morohoshi, Akira Nakai, Magnus Walker e i Risky Devil (Fish, AJ, Cook, Stevo e T2). Ognuno di questi personaggi incarna i cinque pilastri del gioco, rispettivamente Style, Outlaw, Tuning, Speed e Crew. I cinque capisaldi, sono facilmente decifrabili: Outlaw si rifà alla possibilità per il giocatore di diventare un fuorilegge e sfuggire ai poliziotti, Style si focalizza sulla precisione e l’abilità del pilota (e non è un caso che il personaggio scelto sia Ken Block), Tuning fa eco all’enorme libertà di modificare e personalizzare le proprie auto annunciata dagli sviluppatori, Speed non ha certo bisogno di spiegazioni e Crew – aspetto già introdotto ai tempi di Hot Pursuit con Autolog – si riferisce alle grandi possibilità di interazione sociale concesse dal titolo.
Alla Gamescom abbiamo avuto l’opportunità di approfondire alcuni di questi aspetti. Nello specifico, abbiamo potuto conoscere il rapporto tra il pilota e le forze dell’ordine: commettendo infrazioni si fa salire un contatore che indica la taglia sulla nostra testa e, conseguentemente, quanto siamo ricercati. Una volta intercettati dai poliziotti, il giocatore è libero di tentare la fuga o pagare il debito con la giustizia, versando una (spesso) cospicua somma in denaro. Il dislocamento delle forze dell’ordine vari a a seconda del luogo in cui ci si trova: in generale, in città è molto difficile passare inosservati se si commette qualche reato stradale, mentre nelle zone esterne si ha più libertà di movimento. Così facendo, gli sviluppatori dovrebbero consentire al giocatore di dare sfogo alla propria “creatività” nelle zone più tortuose senza scatenare una vera e propria caccia all’uomo. Al contempo, però, le scontatissime corse fra le strade della città di Ventura Bay dovrebbero diventare ancora più emozionanti, con la polizia pronta ad intervenire di continuo e a metterci i bastoni fra le ruote mentre il nostro contagiri sbatte sul limitatore.
La mappa, come intuibile, è variegata e gigantesca. Parliamo di una dimensione doppia a quella di Rivals, con un’ambientazione tuttavia più realistica. Se Rivals passava da aree apparentemente incompatibili tra loro attraverso un passaggio in galleria o qualche cambiamento brusco nel panorama, il titolo presentato quest’anno sembra offrire cambiamenti più graduali e, conseguentemente, più verosimili. Il paesaggio, diviso in sei diversi distretti, si ispira alla costa occidentale degli Stati Uniti, e la presenza di numerosi canyon desertici che culminano in colline e, infine, in un porto sembrano concedere un colpo d’occhio più plausibile e più ispirato del polpettone foresta-deserto-neve-città visto in Rivals.
Dov’è il tuning?
Il fatto che Need for Speed abbia citato il tuning come punto fondamentale dell’esperienza e assegnato a questo aspetto il nome di Akira Nakai, genio della scena tuning giapponese, lascia ben sperare. Confessiamo, però, di avere provato un pizzico di delusione nel constatare che, anche questa volta, EA ha scelto di mostrare l’elevato livello di personalizzazione estetica delle auto dimenticandosi completamente delle modifiche tecniche. Così, anche se oggi sappiamo con certezza che Need for Speed darà al giocatore la possibilità di intervenire sulle singole componenti dell’auto, alla Gamescom non se ne è ancora voluto parlare, limitandosi a confermare la presenza di diversi assetti dell’auto che consentono ad ogni vettura di ottenere prestazioni più orientate alla velocità, al drifting, alla tenuta di strada, eccetera.
Si è invece posta l’attenzione sulla componente online del gioco: il vecchio Autolog ha lasciato il posto a Need for Speed Network, una sorta di piattaforma social interna al gioco che ci consentirà di interagire con i nostri amici, vedere con rapidità gli ultimi contenuti condivisi (incluse le immagini) e partecipare a una serie di sfide giornaliere. Anche questo titolo, dunque, sarà un gioco always online con la continua condivisione dei propri dati, in maniera non dissimile da quanto visto in Forza Horizon.
Notti magiche
L’ambientazione notturna scelta per Need for Speed ha consentito agli sviluppatori di lavorare molto sull’illuminazione. La grafica del gioco, così, offre un colpo d’occhio eccellente e fascinoso, che ancora una volta ci ha sorpresi positivamente. Il breve filmato di gioco mostrato, ovviamente, non ci permette di giungere a conclusioni, ma in generale confermiamo le ottime sensazioni dell’E3. Il gioco vuole offrire un’esperienza gradevole anche dal punto di vista visivo, e l’ottimo Frostbyte 3 – già visto in Rivals e Dragon Age: Inquisition – sembra essere stato spremuto a dovere per questa produzione.

– Mappa grande e variegata

– Ottima grafica

– Buone potenzialità

I Ghost Games sembrano avere compreso quali siano le reali esigenze del brand Need for Speed, e questo capitolo si riconferma essere molto promettente. Al momento restano alcuni dubbi sulla componente tuning del gioco, e ci chiediamo se l’assenza di un ciclo giorno/notte finirà alla lunga per stancare il giocatore. Ciononostante, il senso di velocità offerto e la grande libertà concessa al giocatore potrebbero rivelarsi due punti a favore per questo nuovo capitolo della saga. Mancano pochi mesi all’uscita del gioco, e ci auguriamo di avere un altro assaggio di Need for Speed prima del lancio. Nel frattempo, iniziate a scaldare i motori.