Recensione

InFamous: Second Son

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a cura di FireZdragon

Nonostante le vendite più che eccellenti di Playstation 4 e la netta superiorità della console rispetto alla concorrenza, c’era ancora qualcosa che non quadrava nel dipinto perfetto di Sony, mancava quel colore che solo i titoli di rilievo e spessore riescono a regalare. Killzone non è certamente riuscito a sostenere da solo il vuoto visto negli ultimi mesi e il piccolo Resogun non poteva certo fare da tappabuchi a lungo. Quello che serviva, insomma, era un’esclusiva di quelle importanti, capace di riaccendere la luce negli occhi di tutti i fan, e inFamous Second Son sembrava proprio poter fare al caso nostro. Seppur con qualche piccolo dubbio, il titolo si trascinava dietro un hype mostruoso e ora che finalmente l’abbiamo sviscerato a dovere possiamo dirvi se le sue pennellate potranno ridare vita ad un panorama che, allo stato attuale delle cose, non riesce certo a brillare di vita propria.

Bye Bye ColeAbbiamo abbandonato il buon Cole al suo destino, un destino che lo allontana dalla serie, lasciando spazio in inFamous Second Son ad un protagonista nuovo di zecca. Molto differente nell’aspetto e nell’atteggiamento rispetto al suo predecessore, Delsin è un ragazzo ribelle che si troverà suo malgrado invischiato in avvenimenti molto più grandi di lui.Sette anni dopo inFamous 2 troviamo un mondo ancora soggiogato dalle forze speciali DUP e che vede i Conduit, persone dotate di poteri speciali, cacciati e rinchiusi come bestie.Delsin è estraneo a questo mondo e le sue origini indiane regalano al giocatore un ambiente familiare molto presente, con un grande legame alla tribù di appartenenza e un fratello maggiore dalla testa sulle spalle, un poliziotto ligio al dovere e forte sostenitore della giustizia.Quando però un convoglio carico di prigionieri si schianta proprio nei pressi della casa di Delsin le cose prendono una piega imprevista, poiché durante il soccorso di un fuggitivo il nostro nuovo protagonista ne assorbe i poteri, diventando un conduit in tutto e per tutto.Sucker Punch dipinge in questi primi attimi di narrazione un personaggio estremamente spaventato da quanto sta accadendo, timoroso di un potere che non può e non sa come controllare, ma che da li a breve suo malgrado lo cambierà per sempre.Lentamente Delsin impara a controllare e indirizzare il potere del fumo, e la possibilità di attraversare i cancelli, spostarsi per le condutture in un istante e sbalzare persino le auto inizia a fargli acquisire una certa sicurezza e spavalderia, mutandolo e facendo emergere il suo lato più spavaldo e incosciente.La narrazione ci guiderà quindi verso un’evoluzione del personaggio chiara, lasciandoci inoltre la possibilità di prendere decisioni fondamentali nella vita di Delsin che cambieranno non solo la storia, ma ci porteranno alla fine dei giochi a poter vivere un doppio finale.

Il bene e il male esistono davvero?InFamous Second Son presenta due momenti di crescita caratteriale ben distinti: il primo matura lentamente durante il gioco e si basa sulle nostre azioni, laddove uccidere un musicista per strada darà dei punti negativi al karma ad esempio, mentre curare e salvare innocenti dalle grinfie della DUP porterà benifici al nostro animo. Il secondo segnerà invece un netto cambiamento nel nostro status al verificarsi di scelte ben precise durante alcuni avvenimenti narrativi.I bivi purtroppo non offrono sfumature di diversa intensità e tentare di dare a Delsin una personalità neutra, non porterà alcun beneficio in termini di gameplay. Tutti i nostri poteri infatti potranno essere gradualmente migliorati attraverso uno schema predefinito e le scelte morali influenzeranno principalmente quali bonus andremo a sbloccare. Continuate a compiere azioni malvagie e a massacrare civili e il vostro karma precipiterà velocemente verso lo status di infame così da regalarvi doppi balzi, poteri ancor più distruttivi e in generale la chance di gestire i combattimenti fregandovene di tutto e tutti , facendo esplodere veicoli e strutture senza badare alle conseguenze. La scelta opposta richiederà ovviamente di mirare con precisione alle forze DUP e tentare di portare gli scontri lontano dai luoghi più popolati proprio per ridurre al minimo le perdite. La crescita del personaggio influenza sensibilmente il metodo di approccio alle missioni favorendo inoltre la rigiocabilità del titolo, così da potervi offrire una seconda run e allungare la longevità, che si attesta intorno alle 12 ore per finire la campagna principale. Per completare tutto al 100% vi servirà invece molto più tempo, anche se, purtroppo, Infamous mostra una ripetitività piuttosto pesante delle meccaniche di gioco, riproponendole pedissequamente per tutta la sua durata.

Ora di menare le maniIl primo potere che sbloccherete, quello del fumo, vi permetterà di colpire con una sorta di frusta infuocata, lanciare proiettili esplosivi o scaricare colpi incendiari in rapida successione sui nemici. Questi tre elementi con sommo rammarico si ritrovano in tutti e quattro i poteri a disposizione di Delsin, appiattendo estremamente il gameplay e riducendo la scelta su quale abilità usare ad un mero gusto personale. La cosa che meno ci è piaciuta di tutto il combat system, oltre ovviamente all’assenza di qualsivoglia combo o strategia da utilizzare durante gli scontri con i DUP, è infatti proprio la mancanza di fluidità nel cambio del potere selezionato. Superata la metà del gioco, quando a fumo e neon andrà ad aggiungersi anche il potere video, Delsin dovrà comunque trovare le fonti energetiche adatte per cambiare potere, fermarsi qualche secondo e assorbirlo. Una meccanica che spezza terribilmente il ritmo di gioco e che porterà chiunque a scegliere con buona probabilità un solo potere e legarsi a quello per tutta la partita. Gli sviluppatori devono averlo capito ed è probabilmente per questo che imbrigliano spesso il giocatore attraverso una trama che lo costringe ad usarli singolarmente, forzando il raggiungimento di un traguardo che non appartiene però al sistema di gioco. Pensiamo che poter cambiare al volo potere, magari inanellandolo con colpi e combinazioni derivati dalle altre abilità, avrebbe dato ad Infamous quella profondità che attualmente manca. Ci troviamo con un sistema di gioco vecchio, se vogliamo addirittura più arretrato rispetto a quello visto su Prototype 2 e sicuramente meno divertente della produzione Activision. Anche le animazioni di arrampicata di Delsin non convincono, risultando spesso goffe, poco fluide e terribilmente lente. Il potere al neon ci viene sicuramente incontro, permettendoci di scavalcare palazzi e strutture semplicemente correndo sopra di essi, ma la sensazione che il tutto non funzioni al meglio è davvero forte.La ripetitività la si riscontra poi anche nelle missioni, dove l’unico obiettivo sarà quello di cercare il punto di controllo DUP di turno, ammazzare tutti quelli che lo proteggono e poi sfondarlo di pugni. Fatto questo sulla mappa vi verranno rivelati tutti i collezionabili sparsi per il mondo, indispensabili per accrescere ulteriormente i vostri poteri e farvi avanzare in scioltezza nella storia.

Una seattle d’altri tempiDelsin si muoverà in una Seattle egregiamente ricostruita, capace di stupire il giocatore con colori accesi, tramonti sul mare eccezionali da vedere e soprattutto ottimi panorami. Seattle è viva, con i suoi pedoni che camminano incuranti del pericolo e auto che si trascinano lente sulle strade affollate, ed è un piacere vedere il nostro Conduit sfrecciare a velocità supersonica per la città o sorvolarla grazie al potere video. Peccato quindi che la distruttibilità sia ridotta ai minimi termini e si possano fare a pezzi esclusivamente specifiche strutture dei DUP e ben poco altro. È un cambio di direzione artistica che va comunque premiato e la cura riposta dai ragazzi di Sucker Punch in questa operazione è davvero certosina. Se New Marais ed Empire city infatti potevano prendersi diverse libertà in termini di planimetria, ora ogni palazzo sarà posizionato esattamente come nella realtà. Il comparto tecnico di inFamous è senza alcun dubbio eccezionale, ma ci sentiamo comunque di muovere alcune critiche sull’integrazione del personaggio con l’ambiente. Delsin sembra un corpo estraneo in Seattle, quasi fosse appoggiato allo schermo e non parte integrante dell’ambientazione.Non vi è alcuna interazione infatti tra il protagonista e le pozzanghere, le auto che lo urtano semplicemente lo spostano senza badare minimamente a lui e l’IA in generale non reagisce realisticamente alla presenza di un folle assassino. Al contrario il modello del protagonista è davvero eccezionale, così come quello di tutti i personaggi secondari, e anche le texture sono ottimamente realizzate. Numericamente parlando si tratta di 60 mila triangoli solo per Delsin con oltre 7500 dedicati al berretto.A lasciare a bocca aperta anche le mosse finali di ogni potere, attivabili al raggiungimento di sei uccisioni consecutive, in grado di spazzare via ogni singola cosa si muova sullo schermo, civili e nemici inclusi. Ultima nota dolente risiede nella varietà effettiva dei nemici, troppo impegnati a spararci dalle loro postazioni designate e troppo poco intelligenti per offrire scontri dinamici e stimolanti. InFamous Second Son è insomma un prodotto carico di alti e di bassi, una delusione per chi si aspettava un gioco che potesse davvero segnare l’inizio della next gen su ps4, fermo restando che la produzione Sucker Punch rappresenta comunque un buon esponente del genere, semplicemente non il migliore per chi cerca qualcosa in più oltre che a qualche luce accecante e qualche riflesso ben piazzato. Chiudiamo infine spendendo due parole sull’utilizzo del controller, il pad PS4 ha due funzioni principali: la prima quella di simulare una bomboletta spray in alcune missioni secondarie specifiche e l’altra permettere attraverso il touch di interagire con alcuni oggetti posti sullo scenario. L’altoparlante trasmetterà invece alcuni file audio per un utilizzo piuttosto basilare della periferica.

– Ottimo comparto tecnico

– Buona longevità con finali multipli e bivi narrativi

– Poteri esaltanti da utilizzare

– Seattle è uno spettacolo

– Sviluppo dei poteri curato

– Sistema di gioco ripetitivo

– Combattimento sin troppo superficiale

– Animazioni non al top

8.0

Delsin non ci rimarrà nel cuore a lungo, questo è certo. Il personaggio che ci siamo trovati per le mani è il classico ragazzino presuntuoso e un po’ testone, una macchietta di tanti eroi già visti in passato. InFamous soffre, insomma, di un problema comune a tantissimi giochi next gen laddove a una parte tecnica davvero di prim’ordine si rispecchia un gameplay tutt’altro che fresco e originale, capace si di divertire ma non di stupire. Un buon gioco indubbiamente, non il capolavoro che ci aspettavamo.

Voto Recensione di InFamous: Second Son - Recensione


8