Recensione

Happy Feet 2: Il Videogioco

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a cura di andymonza

Rilasciato nelle sale italiane il 25 Novembre, Happy Feet 2 non è riuscito a convincere la critica cinematografica, identificandosi come un sequel non molto riuscito delle avventure del piccolo Mambo. Ironia del destino, il tie in videoludico proposto da KMM Games e Warner Bros. si è invece rivelato un prodotto di sorprendente qualità. Per quanto il target del gioco sia molto giovane, tra i 7 e i 12 anni circa, anche i più grandi scopriranno come accompagnare i propri figli in questa avventura potrebbe riservare molte ore di sincero divertimento.

La danza dei pinguiniHappy Feet 2 si propone come un interessante ibrido: all’apparenza un semplice platform condito con elementi esplorativi, in realtà il titolo si configura come una sorta di rhythm game animato dall’irresistibile ritmica delle musiche, le quali “muovono” tutta l’esperienza di gioco. All’inizio di ogni livello sarà possibile scegliere se giocare nei panni di Ramon o Mambo, entrambi in cerca del piccolo Erik, fuggito tra le lacrime in seguito alla scoperta di non essere un buon ballerino. Il passaggio tra i due personaggi, possibile in qualunque momento alla pressione di un tasto, sarà indispensabile per risolvere alcuni degli enigmi nel caso si giochi in solitaria, mentre, in caso si approfitti della cooperativa in locale, ad ogni giocatore verrà assegnato uno dei due protagonisti. L’esperienza è suddivisa in capitoli, a loro volta ripartiti in episodi: ad ognuno di questi ultimi corrisponde l’ingresso in un piccolo livello, per uscire dal quale sarà necessario farsi seguire da un certo numero di pinguini. Questa meccanica molto semplice si complica grazie alla presenza di piccoli puzzle a base di platforming e alle mosse di danza. Proprio queste ultime saranno infatti la chiave per venire a capo di ogni situazione: nella versione Xbox 360 da noi testata, i tasti frontali del pad permettevano di eseguire alcuni semplici passi. A “B” corrispondeva un classico clap con le mani, a “X” un’elegante scivolata e via discorrendo, tutti sottolineati da una ritmica sonora ben definita. L’esecuzione di questi passi di danza a tempo con la musica di sottofondo porta a diversi benefici: è innanzitutto indispensabile per “liberare” alcuni pinguini incastrati nel ghiaccio e farsi seguire, ma è anche utile a muoversi più velocemente o a superare alcuni ostacoli.Ben consci di questa struttura di gioco legata a doppio filo con la colonna sonora del gioco, i ragazzi di KMM Games hanno deciso di spingere oltre il loro esperimento ritmico: i brani della tracklist saranno infatti da sbloccare uno alla volta raccogliendo le “note musicali” sparse per i livelli (operazione anch’essa resa più semplice quando ci si muove “a tempo di musica”), ma non solo. Una volta sbloccati, i brani potranno essere migliorati con un classico sistema di punti esperienza: per farli “salire di livello” sarà necessario eseguire le mosse di danza a tempo con la musica mentre ci si aggira per le ambientazioni alla ricerca di pinguini da liberare. Una volta raggiunto un numero sufficiente di punti, la canzone aumenterà di livello, arricchendosi nell’arrangiamento.Un sistema molto semplice e soprattutto appagante a livello audio/visivo: accumulato un certo numero di seguaci, muoversi a tempo di musica su e giù per i livelli si rivelerà un’attività molto divertente e gratificante.

Piattaforme a suon di musicaLa semplice meccanica musicale di cui sopra si mescola a un più tradizionale platforming esplorativo, che consiste nell’attraversare le ambientazioni ghiacciate nel tentativo di liberare quanti più pinguini possibile e raggiungere l’uscita dal livello: per aprire quest’ultima sarà necessario avere appresso un certo numero di seguaci, i quali andranno a sommarsi ad un totale indispensabile per sbloccare i successivi capitoli della storia.Nell’attraversare i livelli si incontreranno diversi tipi di ostacoli basati su un semplicissimo platforming, i quali spesso richiederanno un certo numero di seguaci, oppure determinate tipologie di pinguini. E’ ad esempio il caso dei temibili Condor, che andranno spaventati grazie all’intervento di compagni particolarmente forti, in grado di generare un’onda d’urto pestando a terra le zampe. Altri puzzle consistono invece nel rompere spuntoni di ghiaccio o pietra, oppure attivare specifiche piattaforme con la pressione di lastre di ghiaccio staccatesi dalla superficie, operazione molto semplice sia in solitaria sia quando si gioca in due. Pur senza raggiungere vette eccessive per il giovane target d’utenza cui il titolo si rivolge, Happy Feet riuscirà a tenervi impegnati con qualche enigma più complesso via via che la storia procederà, costringendovi a lavorare di meningi mentre attraverserete i livelli danzando a suon di musica.Ad arricchire l’offerta ludica ci penseranno alcune divertenti variazioni sul tema: in alcuni livelli, Ramon e Mambo dovranno scivolare pancia a terra giù per ripide discese, affrontando rampe ed ostacoli naturali, altre volte invece il gioco vi metterà di fronte a delle semplici boss fight a base di danza, da completare con piccole sessioni dove sarà necessario premere a tempo i tasti mostrati a schermo.Il buon quantitativo di ore richiesto per il completamento (i livelli sono complessivamente oltre 50) cederà solo di rado il fianco alla noia: sebbene la seconda metà dell’avventura sia più avara di sorprese, le originali meccaniche di gameplay ritmico contribuiranno a mantenere alta la motivazione ed il divertimento.

Comparto tecnicoSin dalle prime cut scene presentate in stile fumetto e continuando con l’ingresso nei livelli tridimensionali, Happy Feet 2 è una vera gioia per gli occhi. Partendo da una buona base poligonale e condendo il tutto con texture di buon livello, i ragazzi di KMM Games sono riusciti a conferire al loro Polo Sud un look di tutto rispetto. Va altresì detto che, livello dopo livello, si nota il continuo riciclaggio delle medesime soluzioni di design: per quanto si sia cercato di conferire al mix una varietà cromatica, ad esempio modificando l’ora del giorno e di conseguenza le sfumature di colore, la seconda metà dell’esperienza si rivela meno ricca di sorprese anche dal punto di vista visivo.Davvero notevole il lavoro svolto sulle musiche: quasi 20 i brani firmati dalla band californiana Ozomatli, che con la loro fusion a base di reggae, hip hop e ritmi latinoamericani renderanno impossibile non farsi trascinare.Per chi fosse dotato di un televisore compatibile, sia su Xbox 360 che su Playstation 3 il titolo è godibile anche in 3D: per quanto questo non aggiunga nulla alla godibilità del prodotto né alle meccaniche di gameplay, l’effetto della stereoscopia è comunque piacevole, soprattutto durante le inquadrature più ampie.

– Meccaniche di gameplay semplici ed originali

– Graficamente piacevole

– Integrazione delle musiche nell’esperienza di gioco

– Seconda metà meno sorprendente

7.7

Happy Feet 2 rappresenta uno di quei rarissimi casi in cui un team di sviluppo dimostra vero amore per un tie in. I ragazzi di KMM Games non si sono limitati a ricalcare le imprese di Mambo e compagni oppure a proporre un classico gameplay a base di Move e Kinect, ma hanno preso ispirazione dalla pellicola per proporre una formula di gameplay inedita, semplice e interessante, condendola con un’ottima quantità di contenuti.

Nonostante un’esperienza meno brillante e un po’ ripetitiva nella seconda metà, il titolo rappresenta il regalo di Natale perfetto per tutti i giovani fan del film, e non deluderà nemmeno i genitori disposti a farsi trascinare nell’avventura con i propri figli.

Voto Recensione di Happy Feet 2: Il Videogioco - Recensione


7.7