Anteprima

Forza Horizon

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a cura di Mugo

Londra – Passeggiando per le vie più centrali della capitale britannica può capitare di imbattersi in un Audi R8 GT Spyder che fa capolino da una vetrina. Niente di strano se si tratta dell’Audi Showroom sulla trafficata Piccadilly Street, la raffinata location che ci ha visti partecipare alla presentazione di Forza Horizon, un titolo che promette di riproporre il cuore dell’esperienza della serie Turn 10 virandola però verso uno stile più libero e meno rigoroso. Non è facile mettere le mani su un nome così importante, ma Ralph Fulton, il Design Director dello studio di sviluppo, ha saputo convincerci grazie a più di un’ora di giocato e a un’intervista che trovate qualche riga più in basso. 

Colorado? Why Colorado? 
Potrebbe venire naturale una domanda del genere, del resto la scelta dell’ambientazione è una delle più impegnative che devono compiere gli sviluppatori: vista la struttura ludica di Forza Horizon serve un organico insieme di strade che però non risulti noioso dopo la prima decina di gare e sappia offrire una grande varietà di colori e sfide. Il Colorado è dunque sembrato il posto perfetto, grazie alla sua combinazione di strade sterrate, terreni agricoli, città e montagne: una serie di ambientazioni sufficientemente eterogenea in grado di presentare al giocatore un ampio ventaglio di possibilità.Tutto gira attorno all’Horizon Festival, una kermesse che riunisce i maggiori appassionati di musica e macchine in un unico posto, con gare alle quali tutti possono accedere anche senza essere dei piloti professionisti. O meglio, vi si può accedere a patto di riuscire ad accaparrarsi uno dei dieci biglietti omaggio messi in palio attraverso una trasmissione radiofonica (e credeteci, fallire nella primissima missione è impossibile). Il pretesto narrativo non è poi male, alla fine sappiamo bene tutti che quello che veramente vogliono i giocatori è correre, ma fa piacere vedere l’impegno profuso nella creazione di una situazione credibile e particolarmente coinvolgente. La prima ora del gioco, o poco meno, è infatti guidata, nel senso che ci vengono mostrate le varie possibilità tramite gare o semplicemente invitandoci a esplorare il garage o il negozio di macchine. Non si sente particolarmente il peso di questa scelta, e già dopo le prime vittorie si intravedono i bivii che vengono lasciati aperti. 
C’è sempre una prima volta 
E stiamo parlando di sterrato, perché Forza Horizon sarà il primo titolo del brand a offrire anche la possibilità di sgattaiolare dalle strade asfaltate per lanciarsi sul terreno grezzo apprezzando così la diversa risposta dei veicoli sui diversi materiali. Molto sinceramente noi non ne abbiamo notati la bellezza di sessanta diversi, numero di cui parlano i comunicati stampa, ma va anche detto che durante la nostra prova non abbiamo certo esplorato tutto il mondo di gioco e quindi non è detta l’ultima parola. Anche dalla scelta di inserire più superfici si capisce come la produzione Playground Games sia sensibilmente diversa dai titoli della serie principale, forte di un carattere più spigliato e curioso di scoprire nuove possibilità. Le gare, a confermare la fluidità del gameplay, possono infatti essere iniziate al volo, basta passare di fianco a dei punti prestabiliti e premere un pulsante per trovarsi catapultati dentro la competizione. Anche il solo incontrare un altro partecipante all’Horizon Festival può voler dire guerra, visto che si può sfidarli in tempo reale in una gara di velocità così da ottenere un po’ di crediti extra per comprare nuove vetture o modificare quelle già in nostro possesso. A proposito del parco macchine non abbiamo ancora il numero precisio di quante saranno presenti nel gioco, ma ci sentiamo di aspettarci una grande varietà, dalle supercar più moderne ad alcuni classici del passato. Non saranno le quattro ruote però le uniche protagoniste, ma già dalla seconda gara ci vengono presentati degli eventi speciali che sfidano il giocatore con uno stile decisamente sopra le righe: battere un aereo in velocità non è poi così difficile se le curve sono tante visto il bisogno per il velivolo di maggior spazio per virare, ma ancora ci chiediamo come possa essere lo scontro con un pallone aerostatico… 
Il cuore di Forza 
Come dicevamo è chiaro l’intento di dare una visione fresca di un comparto ludico ormai affermato come quello della serie Turn 10, anche se però non si può fare a meno di apprezzare il fatto che i piloni portanti dell’architettura di gioco siano evidentemente quelli dei titoli principali, con tutta la loro solidità. La guida è divertente ed il sistema d’aiuti e scalabile a seconda delle preferenze del singolo utente, mentre il tutto si muove stabilmente a trenta fotogrammi al secondo. Qualcuno potrebbe storcere il naso per il fatto che il traguardo ideale dei sessanta fotogrammi al secondo non sia stato preso in considerazione, ma l’altro lato della medaglia è l’ottimo livello tecnico che è stato così possibile raggiungere: i paesaggi ampi e dettagliati sono illuminati con molta cura, e si apprezza particolarmente il ciclo giorno-notte. Sul fronte musicale non possono mancare gli elogi per la collaborazione con il DJ Rob de Bank, che ha selezionato una tracklist composta da ben sessantasei brani differenti divisi in tre stazioni radio, il cui ascolto potrà anche svelare la posizione di oggetti collezionabili o scorciatoie. 
Intervista a Ralph Fulton, Design Director 
Spaziogames: Guardando la mappa abbiamo notato la possibilità di comprare delle carte del tesoro, di cosa si tratta? 
Ralph Fulton: Siccome abbiamo un sacco di contenuti in Forza Horizon e vogliamo che tutti i giocatori, anche quelli con poco tempo a disposizione, possano goderne, diamo la possibilità di comprare queste mappe che indicano l’ubicazione di alcuni segreti. 
SG: Com’è nata l’idea di creare un festival che unisse la musica al mondo dell’automobilismo? 
RF: Tutto è cominciato quando abbiamo incontrato i ragazzi di Turn 10, l’idea era di creare un’esperienza inedita sulle macchine, volevamo che i giocatori si appassionassero al mondo delle gare in ogni suo aspetto. La musica ci da subito sembrata una delle parti integranti di questo mondo, e da qui l’idea di creare l’Horizon Festival! 
SG: Prima ci hai detto che avete già un piano per i DLC, alcuni utenti potrebbero pensare che abbiate deliberatamente tenuto da parte del materiale per ricavarci di più tramite la vendita successiva all’uscita del gioco. Cosa mi dici a riguardo? 
RF: E’ una paura che hanno in molti utenti e la capisco, quello che penso io è che derivi dal fatto che ci sono fasi dello sviluppo ancora sconosciute ai non addetti ai lavori. L’idea comune è che una volta pronto il gioco questo venga messo sul disco e direttamente venduto, in realtà abbiamo smesso di aggiungere nuovi contenuti circa tre mesi fa, e da allora abbiamo dovuto passare tutto il tempo a sistemare i bug e passare le certificazioni. E’un processo più lungo di quanto si creda! Ti chiederai allora come facciamo ad avere già dei piani per i mesi a venire, semplice, noi abbiamo una squadra che si occupa esclusivamente di cercare e creare nuove macchine, lavorano senza sosta, indipendentemente dalla fase in cui siamo. Così facendo abbiamo un continuo flusso di materiale che distribuiamo nella prima finestra utile possibile. 
SG: Durante la prova abbiamo visto le Sponsor Challenges, delle sfide dove apparivano diversi marchi di società, di cosa si tratta? 
RF: L’Horizon Festival ha ovviamente degli sponsor, e questi creano delle sfide per il giocatore. C’è un sistema che traccia le statistiche di gioco e premia ogni volta che viene raggiunto un obiettivo come un certo numero di derapate per esempio. 
SG: Cosa pensi del product placement nei videogiochi [l’inserimento di marchi e loghi di aziende dentro un titolo ndr]? 
RF: Se vai a vedere un concerto o una gara sicuramente vedrai una vera marea di sponsor da tutte le parti. Il nostro obiettivo è quello di ricreare quell’esperienza, ci è sembrato naturale dunque collaborare con altre compagnie e altri marchi per farli apparire in Forza Horizon. 
SG: Quali macchine italiane possiamo aspettarci di vedere oltre alle “solite” Ferrari e Lamborghini? 
RF: “Le solite Ferrari!” [ride ndr] Oltre a quelle supercar abbiamo anche l’Alfa Romeo 8C, e poi la 500 Abarth e la Lancia Delta, voi italiani fate veramente delle ottime macchine! Ero in Corea recentemente e mi hanno fatto la stessa domanda, ma non è stato così facile accontentare le loro richieste visto che di loro produzione abbiamo solo la Hyundai!

– Mondo di gioco vasto e pieno di contenuti

– Tecnicamente molto gradevole

– Sistema di guida solido e divertente

Abbiamo giocato al codice definitivo di Forza Horizon per circa novanta minuti e, dopo averne spulciato le possibilità, possiamo dire di trovarci davanti ad un prodotto curato e ricco di contenuti. Il gameplay solido preso di peso dalla serie getta le basi per un’esperienza divertente, resa ancora più fluida dall’inedita ambientazione e dalla struttura ludica in generale. Da quanto abbiamo visto ci sentiamo dunque di consigliarlo sia agli amanti dell’arcade che a chi volesse un esperienza un po’ più profonda, anche se certo non bisogna aspettarsi niente di particolarmente simulativo.