Final Fantasy XV Universe, Hajime Tabata ci racconta il futuro di Noctis

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a cura di Gottlieb

Un anno fa per la prima volta intervistai Hajime Tabata: ci eravamo già incontrati alla Gamescom del 2014, per puro caso, in uno dei corridoi della business area della Koelmesse. Una promessa, quella di non rovinare la mia saga preferita, che, nel mio piccolo, sento sia stata mantenuta: perché la massificazione di Final Fantasy, nel 2016, ha avuto senso, era fisiologica e necessaria. Perché le nicchie, per quanto possano essere supportate dalla community, non faranno mai il bene di una multinazionale come Square-Enix. Quest’anno, dopo esserci visti al Lucca Comics & Games e al Drago d’Oro dello scorso marzo, durante il quale ho scoperto per la prima volta in ventisei anni di vita che anche un giapponese può saperti abbracciare, con Tabata ci siamo rivisti per affrontare ancora una volta il medesimo argomento degli ultimi incontri: il futuro di Final Fantasy XV.

Pescare, che feticismoDella versione PC ho già parlato, ma se ne riparlerà sicuramente meglio quando sarà il momento di provarla su una configurazione molto più performante e che vada oltre quelle che ci sono state proposte alla Gamescom, che a detta dello stesso Tabata non avevano la migliore possibile, per questo abbiamo deciso di confrontarci su ciò che verrà nell’immediato futuro, partendo da Monster of the Deep, l’espansione stand alone di Final Fantasy XV, il videogioco VR che ci permetterà di diventare “uno dei ragazzi”: «Originariamente avevamo mostrato una sessione VR con protagonista Prompto, una sorta di FPS che ci avrebbe permesso di vivere il gioco in prima persona. Poi però ci siamo resi conto che per realizzare qualcosa di completo e di concreto avremmo avuto bisogno di troppe risorse: dopo la demo, quindi, nonostante gli esperimenti, abbiamo deciso di ricrederci e ripiegare su un altro progetto. Ci avremmo messo davvero troppo tempo, d’altronde. Siamo comunque molto contenti di quello che abbiamo realizzato ora in VR, perché sentiamo che andremo a regalare un’esperienza completa e solida alla nostra community: avremo la possibilità di gestire un personaggio che sarà a tutti gli effetti uno dei ragazzi, uno di loro, un amico. Entreremo nell’universo di Final Fantasy XV e diventeremo amici di Noctis e tutti gli altri: è qualcosa che crediamo possa fornire un elemento in più all’esperienza che abbiamo dato col gioco completo». Subito dopo l’ennesima declinazione della pesca (perché, poi, nei jRPG si pesca?), invece, arriverà l’ultimo DLC – o almeno l’ultimo annunciato – che riguarderà Ignis: «A dicembre racconteremo l’ultimo pezzo mancante delle vicende dei protagonisti, ossia il momento in cui Ignis perde la vista. Nel gioco originale viene mostrato solo il mondo dagli occhi di Noctis, come sapete, quindi era necessario dare la versione anche dei suoi companion. C’è da dire che le principali richieste che ci sono arrivate durante l’ultimo sondaggio che abbiamo lanciato riguardano la produzione di due altri DLC: quelli di Lunafreya e di Ardyn. Vorremmo davvero realizzarli per soddisfare queste richieste, ma facciamo parte di una grande compagnia che gestisce molte cose e dobbiamo necessariamente rispettare quelli che sono i nostri compiti. Dobbiamo capire realmente se questa necessità che hanno i giocatori rispecchi quelle di Square-Enix: sarebbe bello, però, arrivare a creare qualcosa del genere»

Combat system switchabileUna volta che avremo tra le mani il gameplay di Ignis, a dicembre, Tabata, insieme con Sakimoto, ci avrà mostrato il batte system di tutti e quattro i componenti del gruppo di Final Fantasy XV. Viste tutte le implementazioni nuove, tra cui anche la Regalia che adesso non è più un treno su binari, potrebbe arrivare il momento di poter switchare personaggio anche nel titolo originale: «Tecnicamente sarebbe una sfida non indifferente, ma al momento ci sono molte cose che ce lo impedirebbero. Proveremo qualcosa del genere, sicuramente, d’altronde è un qualcosa che vorremmo vedere anche noi. Per adesso però abbiamo l’obiettivo di portare Final Fantasy XV su altre piattaforme, per arrivare a quante più persone, poi capiremo in che modo ottimizzare tutti gli aspetti». Proprio a tal proposito, sul portare il titolo su varie piattaforme, arriviamo a parlare di A New Empire, la versione mobile di Noctis, un prodotto che, purtroppo, sembra più una deturpazione che altro di Final Fantasy XV: «Ho avuto modo di incontrare il team di sviluppo (Epic Action, un’azienda cinese) e parlando del titolo ho notato in loro un grande senso di rispetto e di fascino, quindi mi sono fidato. Ho pensato che dar loro la licenza potesse essere un modo per arrivare a dei giocatori che non avevano ancora preso in considerazione il nostro gioco e che avremmo dato loro la possibilità di provare qualcosa di nuovo». Su mobile arriverà, a breve, anche la versione Pocket: «Ho supervisionato il concept e improntato l’idea della divisione in capitoli – spiega Tabata, parlando del suo coinvolgimento – ma c’è un gruppo dedicato al lavoro, che è molto preparato sullo sviluppo per mobile».

Stand by meInevitabilmente l’ultima parte del nostro incontro si è spostato sulla componente multiplayer di Final Fantasy XV: «Il nostro obiettivo è andare a colmare i dieci anni di buio, raccontando quanti più dettagli possibili. Ogni personaggio può ritrovarsi protagonisti di quelle vicende e scoprire cosa è accaduto. Il sistema di creazione del personaggio ci è stato detto che è molto dettagliato e il feedback è stato assolutamente positivo, invece ci è stato indicato che il livello di difficoltà è troppo alto e pertanto dovrà essere rivisto e ribilanciato, ma d’altrone una beta serve prettamente a questo, a capire dove sono gli errori. Il combat system, inoltre, ci è sembrato molto basico e vogliamo implementare qualcosa di nuovo e di più profondo. Non sappiamo ancora quando arriverà la versione finale, perché non abbiamo ancora deciso una release precisa: al momento abbiamo ancora tanti bug da rivedere e risolvere, e soprattutto dobbiamo rendere il tutto molto stabile. Originariamente avevamo pensato di pubblicarla in autunno, ma penso rivedremo i nostri piani».

Final Fantasy XV a novembre compirà un anno e a dicembre, in concomitanza dell’uscita del DLC di Ignis, ne staremo ancora parlando. Checché se ne dica, insomma, il quindicesimo capitolo della saga sta avendo una vita che definire longeva sarebbe riduttivo. Hajime Tabata è riuscito a far parlare di un progetto che sembrava destinato alla morte per un tempo inaspettato. Inoltre le novità riguardanti il Final Fantasy XV Universe sono davvero tante, da Monster of the Deep fino alla componente multiplayer, che se nella versione beta non ha dato grande soddisfazione potrebbe farci cambiare idea al momento della release. Restiamo in attesa, ma soprattutto restiamo in attesa di sapere quale sarà il prossimo punto di incontro con Hajime Tabata.