Final Fantasy XIV: A Realm Reborn

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Nemmeno Square Enix si aspettava che la rinascita di Final Fantasy XIV: A Realm Reborn potesse essere così florida e ospitare all’interno del suo ecosistema così tanti utenti. Non lo credeva possibile in virtù del clamoroso fallimento della prima, disastrosa versione del gioco e della fiducia persa da parte di parecchi affezionati, che però, al contrario delle basse stime della casa del Chocobo, hanno risposto alla grande, scegliendo di dare una seconda possibilità a questo travagliato titolo. La mancanza di autostima di Square Enix ha però inizialmente causato qualche problema di troppo e ha ridotto i server a un livello di congestione tale da negare l’accesso a fin troppe persone, che hanno dovuto temporaneamente ripiegare su quelli americani per poter finalmente provare tutta la bontà (davvero tanta) di questa versione 2.0. La situazione sta via via tornando alla normalità, anche se a onor del vero, a distanza di diverse settimane dall’uscita del gioco sono ancora da segnalare dei saltuari problemi legati al caricamento dei propri personaggi prima di continuare la partita o alle code che bloccano di fatto l’accesso al gioco per lassi di tempo variabili.
Si gioca, finalmente
Siamo costretti a dividere in due la recensione di questo gioco perché la mole di contenuti offerta da Final Fantasy XIV è davvero pachidermica, e parecchi elementi meritano di essere approfonditi a dovere e offrono dei punti di riflessioni utili a capire se si poteva fare meglio in alcuni frangenti. Abbiamo giocato una buona fase iniziale del titolo e lo stiamo ancora facendo, pertanto adesso, in questa prima parte, ci soffermeremo sui punti salienti che vanno dal momento in cui metterete piede a Eorzea fino al momento antecedente alla formazione del party e allo sviluppo dei dungeon, di cui parleremo nella seconda parte. 
Il colpo d’occhio è senz’altro molto buono: tecnicamente sono stati fatti dei passi avanti rispetto alla spoglia e per certi versi imbarazzante versione iniziale e adesso il mondo di gioco è più vario, popolato e ricco di avventure da intraprendere. A differenza della buona caratterizzazione dei personaggi e del monster design, sempre ispirato e convincente, bisogna però dire che il frame rate non è dei migliori. Il gioco non va a scatti, tranquilli, ma dimenticatevi pure la grande fluidità presente in altri titoli online. In questo senso, la situazione è rimasta inalterata rispetto alla beta privata che abbiamo provato un paio di mesi prima dell’uscita. Poco male, perché vi abituerete abbastanza in fretta ai ritmi di gioco e al suo modo di svilupparsi, con un sistema di quest ben strutturato, ampio e che introduce il giocatore alle innumerevoli possibilità presenti con una curva di apprendimento dolce, ordinata e capace di dispensare gradualmente le informazioni senza creare confusione. Si tratta di un’ottima scelta, questa, perché riesce ad accalappiare anche i neofiti del genere senza lasciarli smarriti e con troppi punti interrogativi in testa. A seconda della classe che sceglierete, vi troverete in un punto diverso della mastodontica mappa di Eorzea e dovrete affrontare le prime mansioni praticamente da soli, livellando a sufficienza e acquisendo l’esperienza necessaria prima di avere accesso ad alcune aree e cimentarvi in missioni più complesse che richiedono l’aiuto di altri utenti, soprattutto per via della spropositata potenza di alcuni boss alla fine dei dungeon (e non solo). Il cosiddetto Armoury System ha la grande flessibilità di lasciarvi cambiare la vostra classe nel momento opportuno, dandovi così la possibilità di non restare vincolati alle scelte iniziali se doveste scoprirvi improvvisamente più inclini a un ruolo piuttosto che a un altro. A un certo punto del gioco, una volta completate alcune delle missioni appartenenti alla vostra gilda, vi verrà data la chance di richiedere delle quest parlando col responsabile delle altre gilde. Ovviamente, è consigliabile focalizzarsi sul potenziamento della propria classe, prima di passare alle altre. Il Gear Set vi permette poi di salvare diverse combinazioni dell’equipaggiamento, da cambiare dalla finestra del personaggio; questo, è conveniente per i giocatori che devono continuamente cambiare classe per via delle missioni e del PvP.
Sempre dalla stessa finestra potrete distribuire gli attribute points che vengono sbloccati raggiungendo il livello 10 di una qualunque classe. Questi punti possono essere allocati su ogni attributo, permettendo così un’ulteriore personalizzazione della classe di appartenenza. Ad esempio, aumentando il parametro della forza crescerà il potere d’attacco, mind rafforzerà l’efficacia degli incantesimi curativi e così via. Vista inoltre la complessità e il gran numero dei comandi avanzati per le magie e gli oggetti da dover usare con grande rapidità, è apprezzabile l’inserimento di una mappatura dei comandi personalizzata, che facilita il compito del giocatore grazie a un’intelligente selezione delle shortcut per gli input immediati. Va specificato tra l’altro che ci sono alcune azioni che possono essere imparate solo completando delle quest di una determinata classe. Per esempio, la skill “Piercing Talon” del lanciere si acquisisce completando la missione della gilda disponibile al livello 15, solo per dirne una. Queste e altre azioni sbloccano degli Achievements per aver raggiunto degli obiettivi durante le avventure a Eorzea, che sono presenti quasi per tutto: dal livellamento delle classi, alla scoperta di nuove location, al guadagno di gil. Sono previste delle utili ricompense una volta sbloccati questi Achievements, come armature e armi rare: si tratta insomma di un ulteriore incentivo per fare le cose per bene e non prendere sotto gamba nessuna caratteristica del gioco. E questo, per un MMO, è un fattore decisamente apprezzabile.
Have faith in FATE
Tra una partita e l’altra, a ogni log-in avrete accesso alle Recommendations, ossia a una lista di quest e compiti disponibili nella vostra area. Vengono mostrati automaticamente nel momento dell’entrata nel mondo di gioco e, se non siete sicuri di cosa fare prossimamente, grazie a questa feature diverrà più semplice localizzare le attività da portare a termine per la classe e il livello del momento. Tra queste, tra una missione importante e l’altra, si distinguono quelle dedicate alla caccia, che chiedono al giocatore di sbarazzarsi di uno sparuto gruppetto di mostri in delle determinate zone. Naturalmente anche loro avranno dei livelli variabili da categoria a categoria, quindi è sempre consigliabile non azzardarsi a vestire i panni dei cacciatori della domenica e provare ad avere la meglio su mostri chiaramente non ancora alla portata delle proprie capacità. 
Di zona in zona ci si può muovere, come da tradizione, coi Chocobo. I Chocobo Porters sono simili a quelli da poter affittare, ma si distinguono da quest’ultimi poiché non sono direttamente controllabili e vi porteranno a destinazione seguendo la via più sicura ed evitando incontri coi nemici: in sostanza, non si fermeranno fin quando non saranno giunti alla destinazione indicata. Proseguendo nelle peregrinazioni della vostra avventura, poi, arriverà inevitabilmente il momento di imbattersi nelle Special Instances, delle aree riservate per importanti battaglie che hanno delle condizioni ambientali uniche o dei potenti boss da sconfiggere. Gli obiettivi di questo tipo possono essere confermati nella duty list, raggiungibile dal menù di pausa e dalla quale potrete gestire al meglio la cadenza e lo sviluppo delle missioni. Per tutta la durata della battaglia non si potrà superare la linea di demarcazione mostrata nel campo e si lascerà automaticamente il posto una volta portata a termine la missione. Consideratela una sorta di arena di sbarramento da dover superare in determinati momenti, perché a differenza delle altre missioni di cui potete fare a meno, queste sono essenziali per far progredire la storia; sono generalmente più lunghe, complesse e articolate, e capiterà di doverle affrontare più di una volta per andare avanti e capire quale sia la tattica migliore per uscirne vittoriosi. Spostandovi lungo la mappa, invece, troverete spesso i Full Active Time Event, abbreviati in FATE, che sono delle mini quest pubbliche che appaiono periodicamente nel mondo di Eorzea, dove ognuno può partecipare semplicemente entrando nella mischia prima che termini l’ondata nemica. Se siete sei livelli più alti di quello previsto, apparirà un tasto utile per sincronizzare il vostro livello con la Battaglia FATE in modo tale da poter ricevere delle ricompense. Quest’ultime, vengono distribuite a tutti partecipanti e sono basate non solo sul successo, ma anche sul contributo individuale. Più si è attivi nelle battaglie e maggiore è il supporto, più il valore del premio sarà alto. Proprio per questo motivo, i FATE si riducono spesso a delle vere e proprie risse confusionarie dove risulta difficile anche agganciare il bersaglio principale. Tutti si getteranno sull’osso come dei cani famelici e non è raro vedere un mostro attorniato da una ventina di utenti che si scannano per ottenere più esperienza possibile. Non sono esattamente il massimo, questi FATE, ed è un peccato, perché avanzando di livello dovrete combattere con dei boss molto forti e un approccio meno caotico avrebbe senz’altro fatto gustare meglio queste battaglie. Il problema si ripete – anche se in misura minore – quando avrete a fianco dei compagni poco inclini alla cooperazione, il che è un po’ limitante, soprattutto nelle missioni più impegnative. Nonostante ciò, si può tranquillamente affermare che Final Fantasy XIV: A Realm Reborn funziona molto bene, è coinvolgente, stimolante, diverte e non fa mai sentire il giocatore spaesato. C’è sempre qualcosa da fare, nel mondo di Eorzea, e tutto diventa ancora più travolgente quando si varca la porta dei primi dungeon accompagnati da un party. Ma di tutto questo, e altro ancora, parleremo nella seconda parte della recensione.

Final Fantasy XIV ha sradicato i problemi che aveva avuto la prima versione e torna alla carica presentandosi come un MMO assolutamente convincente, con elementi di gioco molto azzeccati che danno facilmente assuefazione. Sebbene le prime missioni appaiano molto semplici, sono utili a introdurre il giocatore nel mondo di gioco e fornirgli tutti gli strumenti per affrontare le epiche battaglie presenti una volta raggiunti i livelli più alti. I gravi problemi ai server stanno per essere completamente risolti e tutto comincia finalmente a funzionare come dovrebbe. Ci riserviamo di dare un giudizio finale più in là, quando arriverà la seconda e ultima parte della nostra recensione. Fino ad allora, non abbiate comunque troppi dubbi sulla bontà di questo mastodontico gioco. Sempre che per voi non sia un problema pagare un canone mensile fisso.