Recensione

DriveClub

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

UPDATE: dopo mesi di patemi legati alle funzionalità online, una update review tutt’altro che lusinghiera, e una botta all’immagine non indifferente per gli sviluppatori, DriveClub pare essere finalmente il gioco che gli utenti PS4 meritavano al lancio. Le funzionalità online sono tornate attive senza sbalzi di sorta, l’interessante struttura del multiplayer ora funziona a dovere, ed è persino stato aggiunto il tempo atmosferico variabile durante le gare. Quest’ultimo sistema, in particolare, si è rivelato lodevole, e migliora non poco l’esperienza con precipitazioni improvvise che aumentano di netto la tensione. Visti i miglioramenti, torna valida la nostra prima valutazione del titolo.
Dalla mancata uscita in concomitanza con il lancio di PlayStation 4, fino ad arrivare a oggi, la gestazione di DriveClub è stata piuttosto tribolata, ricca di incertezze, e vista con sospetto tanto da parte degli utenti, quanto dalla stampa specializzata. Rinfrancarsi dopo i continui rinvii e alcune prove in sede di preview che hanno mostrato buone qualità senza tuttavia impressionare, era forse il compito più difficile da portare a termine per Evolution Studios, pressati dalla necessità di dimostrare che il lungo periodo d’attesa fosse indispensabile per permettere di presentare un prodotto degno di nota e superiore alle aspettative calanti che serpeggiavano tra i giocatori di mezzo mondo.
Guerra fra club
Non fate l’imperdonabile errore di paragonare DriveClub con gli altri titoli di corse dell’ultimo periodo, perché prendereste un abbaglio semplicemente clamoroso. Lo sbilanciamento verso la componente social e online del gioco è infatti prepotente, preponderante e necessario a una progressione che spinge con forza sulla competizione tra club, i quali funzionano proprio come se fossero l’equivalente dei clan in altri generi più votati all’azione. Decidere di non rimanere costantemente connessi alla rete significa essere consapevoli di castrare tutta la progettualità che sta alla base di DriveClub, e il motivo è presto detto: c’è una costante e ininterrotta scalata al successo che premia l’affiatamento dei piloti (per un massimo di sei) all’interno di un club, con sfide ricevute e da accettare al volo, e altre ancora da creare appositamente per stabilire chi è in grado di realizzare i tempi migliori; a ciò va aggiunto un punteggio globale che cresce vertiginosamente in base ai successi, al grado partecipazione dei membri del club, e anche alle gare intraprese dal singolo giocatore, che dà continuamente il proprio contributo al team anche quando si cimenta in gare solitarie. In DriveClub, il lato competitivo è pervasivo e sorprendentemente in grado di tirare fuori tutta l’aggressività dell’utente che esige il massimo dal proprio team e si dedica completamente alla causa con gran tenacia. A dimostrazione del fatto che la “socialità” del multiplayer sia l’elemento di spicco e certamente il più importante di tutta la produzione, avrete un flusso costante di notifiche che segnalano le azioni degli altri giocatori, da tenere sempre d’occhio qualora si vogliano mantenere i primati nelle gare e avere sempre la situazione sotto controllo. Dallo stesso menù è inoltre possibile avere una panoramica del proprio club, con tanto di posizione nelle classifiche globali, che nel nostro caso presentavano già battaglie all’ultimo sangue tra i club dei nostri colleghi. È chiaro dunque come il successo di DriveClub sia completamente dipendente dalla penetrazione che il gioco avrà nel mercato, ed è proprio per questo motivo che non stupisce la mossa di Sony di regalare una versione base del titolo agli utenti Plus, che daranno ovviamente una spinta non indifferente al progetto sin dalla prima fase. Una decisione saggia e sensata, che ha come obiettivo primario il rafforzamento di una community da cui dipendono le sorti del titolo.
Non solo sfide
Dal menù principale è possibile accedere alla pagina del club in cui sono riportati i progressi generali, le statistiche, quanti punti esperienza mancano al prossimo livello, i contatti e le classifiche; inoltre, è anche possibile selezionare la casella che mostra la controparte dedicata al singolo, curata anch’essa al dettaglio. Ma DriveClub non è solo competizione diretta, caccia ai tempi migliori e sete di rivalsa; è anche un variopinto giro attorno al mondo mentre si gareggia in piste sparse lungo i quattro angoli del pianeta. In questo senso, la modalità tour è quanto di meglio ci si aspetterebbe da una classica carriera, con competizioni ben scaglionate all’interno di categorie da sbloccare progressivamente. Si parte naturalmente da quella del debuttante, passando poi alla dilettantistica e alla semi-pro, fino ad arrivare alla fase conclusiva, che prevede gare con bolidi sempre più difficili da tenere a bada. Ciascuna di queste competizioni presenta una struttura stratificata di obiettivi, alcuni di primaria importanza, e altri minori che si rivelano in delle specifiche sezioni dei tracciati. L’avanzamento nella modalità tour è legata all’acquisizione di alcune stelline, ottenibili ad esempio posizionandosi entro le prime tre posizioni, realizzando un tempo pari o inferiore a quello indicato e soddisfacendo una delle condizioni previste appunto in delle zone della pista. In quest’ultimo caso, vi verrà chiesto di raggiungere una velocità piuttosto elevata in una determinata sezione, di derapare a più non posso durante un paio di tornanti, o di seguire una traiettoria in curva il più rapidamente possibile. In tutte e tre le ipotesi, in sovrimpressione appare il risultato di un vostro rivale a caso pescato nella community, proprio perché il livello di sfida non manca mai di presentarsi davanti agli occhi dell’utente, mai pago degli obiettivi precedentemente raggiunti. Questi bonus, utili ad accrescere il punteggio finale della gara, sono controbilanciati da alcuni malus, che sottraggono punti preziosi quando si va a sbattere contro i lati della pista, contro un rivale, o quando si esce fuori dal tracciato. In alcune occasioni è capitato di subire un’ingiusta detrazione dopo essere stati tamponati da dietro, o di collidere contro ostacoli a bordo pista che francamente sembravano un po’ più distanti, e ciò denota la necessità di una piccola patch che possa sistemare alcune lievi sbavature che si presentano invero con grande sporadicità. Allo stesso modo, capita che i server non rispondano sempre con solerzia, interrompendo quel contatto con la rete che su DriveClub è semplicemente immancabile. Il problema si presentava con maggiore frequenza quando ci si voleva lanciare nel multiplayer, che dovrebbe avere un supporto costante con un calendario che varia gli eventi a cadenza settimanale. Nel momento in cui viene scritta questa recensione, tuttavia, è arrivato un aggiornamento che ha dato un po’ più di stabilità al servizio, che si prepara ovviamente ad accogliere una cospicua quantità di giocatori.

Fuga per la vittoria
L’approccio arcade di DriveClub diviene evidente fin da subito e si rafforza nel momento in cui si capisce come il comportamento tra le diverse vetture sia davvero poco diversificato e non sempre aderente alla realtà. A tal proposito, basta scagliarsi a folli velocità verso gli indistruttibili bordi delle piste per assistere a una fisica fantasiosa e irrealistica, che aiuta a giocare spesso di carambola per avere la meglio su un avversario che sta effettuando una curva impegnativa in modo diligente. Si ha una penalizzazione di un paio di secondi che fa calare la velocità, ma a conti fatti, eseguire qualche scorrettezza paga sempre. Ciò ovviamente non significa che la vittoria sia a portata di mano, ma è senz’altro vero che qualche errore di bilanciamento e alcune errate valutazioni nelle dinamiche di gioco esistono eccome, soprattutto se si scelgono vetture con caratteristiche votate all’accelerazione e alla derapata in piste tortuose, dove è più facile esibirsi in gimcane e avere la meglio su auto con più cavalli. Va comunque specificato che il modello di guida non si avvicina assolutamente agli arcade più puri à la Burnout, ma è chiaro come il piatto della bilancia con maggiore pendenza non sia affatto quello della simulazione. Al clima dinamico che arriverà dopo il lancio, si affianca un ciclo giorno/notte in grado di condizionare pesantemente una gara in corso, ma i momenti in cui ciò accade non sono poi così frequenti, relegando questa caratteristica quasi a un orpello visivo. Tecnicamente DriveClub offre un’ottima stabilità e un impatto estetico generalmente buono, con scorci visivi davvero niente male e alcune piste chiaramente molto più ispirate di altre. Tuttavia, va ammesso che non tutti i circuiti hanno avuto lo stesso trattamento: se durante le corse tra foreste lussureggianti e strade ai cui lati si estendono lastre di ghiaccio è possibile notare rispettivamente tocchi di classe come fuochi pirotecnici o un lieve effetto di evaporazione, la stessa cosa non si può dire per quelle sterrate e più spartane. Quest’ultime hanno infatti un livello di dettaglio altalenante, con muri in bassa definizione, ambienti spogli e sezioni semi-desolate che faticano ad allinearsi alla qualità degli altri tracciati. E prima di far abituare l’occhio al comparto grafico di DriveClub, non potrete fare a meno di notare, in certi momenti, degli stacchi evidenti tra la maggiore mole poligonale delle auto e una realizzazione talvolta al risparmio di alcune specifiche zone delle piste.
Il lavoro di Evolution Studios è nel complesso buono, e l’intuizione di virare con decisione verso la componente social e puntare tutto sulla competizione tra club è sia un coraggioso passo in avanti per i titoli automobilistici, sia un modo creativo per reinventare la stessa rivalità tra clan presente in altri generi ben più blasonati.

– Competizione tra i club costante e ben supportata

– L’aspetto social è concreto e non si perde in fronzoli, puntando tutto sulla community

– Ottima varietà e un modello di sfide ed eventi ben strutturato

– Alcune piste sono tecnicamente altalenanti

– La fisica irrealistica degli impatti permette alcune scorrettezze, poco scoraggiate dal sistema di penalità

– Qualche singhiozzo durante la comunicazione coi server

8.0

Driveclub non è di certo un gioco perfetto, ma per certi versi il lungo periodo d’attesa è servito a perfezionare una formula che funziona bene e che esalta l’aspetto competitivo tra club, tenendolo sempre in prima linea e abbracciando una filosofia always online che fa della socialità il suo vanto più grande. Buone le diversificazioni degli obiettivi e ottima la varietà, ma il supporto della community deve essere sempre costante, altrimenti l’ottima idea di base potrebbe spegnersi in seguito all’abbandono progressivo dell’utenza. Puntare tutto sull’online è un grande rischio, ed è per questo che la mossa di regalare una versione light del gioco agli abbonati Plus ci sembra assolutamente azzeccata. Mai come adesso, diventa comprensibile il motivo principale dei rinvii di Driveclub: al lancio, l’assenza di una community ben nutrita avrebbe ucciso il progetto all’istante.

Voto Recensione di DriveClub - Recensione


8