Dirk Gently

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a cura di YP

Ci siamo passati tutti, è innegabile. Parlo del bruttissimo momento in cui non abbiamo più nulla da vedere, colpa il finale di alcuni serial e la (fastidiosissima) pausa mid-season di altri. Potremmo chiamarla crisi del Binge Watcher, che orfano dei suoi show preferiti inizia un furioso zapping fra un contenuto e l’altro, rifiutandoli praticamente tutti, perché annoiato o insoddisfatto. Poi però succede qualcosa: il colpo di fulmine. Incredibile ma vero, il pilot di una serie scelta a caso nel catalogo di uno dei tanti servizi di streaming online ci colpisce, ci cattura, ci fa innamorare, per motivi apparentemente inspiegabili. Solitamente io faccio cosi, evito di documentarmi troppo su quello che sto per vedere, evitando stupidi condizionamenti e facendomi guidare solo dall’istinto e dall’entusiasmo. Con questo strambo (ma efficace) procedimento mi sono imbattuto in Dirk Gently – Agenzia di investigazione olistica, serie disponibile interamente su Netflix, che ne ha acquisito i diritti di distribuzione internazionale da BBC America. Gli elementi che mi hanno stuzzicato di più in assoluto del primo episodio sono stati l’ironia, i colori e la stranezza di praticamente tutti i personaggi che, udite udite, funziona alla grande.

Tutto è collegato!
Todd Brotzman (Elijah Wood) è il classico sfigato che vive solo, ha una situazione familiare difficile e fa un lavoro che disprezza. Insomma quel tipo di individuo al quale la vita non vuole proprio sorridere e che, al contrario, sembra voler far di tutto per peggiorare le cose. Tutto cambierà quando uno strano avvenimento all’interno dell’hotel per il quale fa il fattorino scatenerà una serie di eventi che lo porterà a fare conoscenza con Dirk Gently (Samuel Barnett): un bizzarro detective olistico convinto che nulla nell’universo succeda per caso e che tutto, ma proprio tutto, sia in qualche modo collegato. Qui inizia l’avventura dei due protagonisti, che a colpi di battute, gag esilaranti ed episodi decisamente strambi arriveranno alla scoperta di incredibili (e improbabili) verità.
La serie gioca ed è efficace su più livelli: in primis l’estrema leggerezza con la quale tutta la vicenda viene portata avanti, scoperta dopo scoperta, nonostante la realtà dei fatti che piano piano andrà a crearsi sia tutto tranne che scontata. Il mondo di Dirk Gently è abitato da personaggi fuori di testa, tutti, dal primo all’ultimo, e questa cosa funziona alla grande. Incredibile ma vero, Max Landis (ideatore del serial) attinge con estrema cura alla fonte originale della storia, (l’omonimo romanzo di Douglas Adams), riuscendo cosi a trasporre delle personalità incontrollabile e sopra le righe, ma al tempo stesso credibili, efficaci e capaci di creare un ponte con lo spettatore che ha quasi dell’incredibile. I personaggi di Dirk Gently si fanno voler bene: sarà per l’estrema fragilità di alcuni, oppure per le particolari abilità di altri, ma tant’è che il risultato è un pathos nei confronti della storia e di tutti i componenti di essa che francamente è più che inaspettato. Attenzione però, non pensate che lo show sia solo battute e amore per i personaggi, tutt’altro: la storia è interessante e appassiona, nonostante una lieve confusione che prenderà un po’ il sopravvento degli ultimi episodi. La regia è frenetica, veloce, senza pause: segue la rapidità di una sceneggiatura che talvolta è impattante e sbatte in faccia al pubblico una serie di eventi con una rapidità tale da lasciar temporaneamente interdetti. Mi piace pensare però che la scelta sia voluta, perché come dice Dirk tutto è collegato, e non bisogna per forza capire tutto quanto per farsene una ragione; semplicemente è cosi. Insomma lo show ha delle fondamenta sicuramente solide e interessanti, sulle quali potrà e dovrà fare leva in vista della seconda stagione,  che è già stata confermata. 

Dirk Gently è un prodotto apparentemente ingenuo ma che in realtà finisce per rivelare una stratificazione inizialmente inaspettata. Fresca, colorata e divertente è l’ideale per chi vuole passare qualche serata spaparanzato sul divano, divertendosi e appassionandosi a una storia e a dei personaggi che sapranno catturarvi puntata dopo puntata. Insomma un altro pezzo da novanta nel catalogo di Netflix, che sembra voler continuare ad arricchirsi mese dopo mese, monopolizzando, di fatto, il nostro tempo libero.