Recensione

Destiny of Spirits

Avatar

a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Nonostante le parole “free-to-play” facciano ancora venire la pelle d’oca a moltissimi videogiocatori, non sono poche le software house che stanno battendo questa strada in maniera onesta, regalando ai giocatori titoli assai godibili che davvero non obbligano in alcun modo a mettere mano al portafogli.Basare le microtransazioni sul tempo, invitando il giocatore a pagare per evitare attese smodate, è una pratica molto diffusa in ambito mobile, in ecosistemi come iOS e Android, perlopiù su titoli dalla natura abbastanza casual, altrimenti fruibili in sessioni di gioco molto brevi.Destiny of Spirits su PSVita adotta questo approccio: vediamo se la cosa funziona su console come in ambito mobile.

Mitologia globalizzataA fronte di una premessa narrativa a dir poco pretestuosa, l’ultima fatica di Q Entertainment (sì, gli stessi del magnetico Lumines) propone un bestiario ricchissimo, che trae spunto dal folklore e dalla mitologia di tutto il mondo, spaziando da quella giapponese a quella norrena, per offrire un ventaglio quanto più ampio possibile ai giocatori, facendo leva sulla mania del “catch’em all” che ha fatto la fortuna della saga dedicata ai Pokemon.Per sconfiggere le divinità che hanno ceduto al loro lato oscuro, il giocatore potrà quindi comporre un party attingendo a figure mitologiche affascinanti, graziate peraltro da uno stile artistico che abbiamo molto apprezzato, tale da riuscire a far convivere, senza troppi stacchi, iconografie agli antipodi a livello visivo e culturale.La precedente citazione dei Pokemon non è peraltro casuale: il sistema di combattimento di Destiny of Spirits è basato sugli elementi, che in questo caso sono sei più due speciali, ovvero Luce ed Oscurità.Gli altri sei sono legati in una catena circolare che li rende tutti equivalenti: il Legno consuma la Terra, che a sua volta assorbe l’Acqua, la quale spegne il Fuoco; il Fuoco fonde il Metallo, e, a chiudere il cerchio, il Metallo taglia la Legna.Lo schema si ripete stancamente da anni, ma dobbiamo dire che funziona ancora discretamente, ponendo il giocatore davanti a scelte sempre più complesse con l’avanzare dell’avventura.Sempre ammesso che abbiate la voglia di avanzare, beninteso.

Pago o paziento?Le buone impressioni iniziali, corroborate dalla gratuità del download e dalle dimensioni tutto sommato contenute del file, annegano presto in un mare di problemi, tre dei quali si rivelano davvero troppo consistenti per essere ignorati.In primis, Destiny of Spirits richiede una connessione ad Internet per funzionare: diversamente dal Giappone, in Europa (e l’Italia non fa affatto eccezione) il modello 3G di PsVita non ha fatto riscontrare vendite entusiasmanti, e questa conditio sine qua non del titolo di Q Entertainment si dimostra da subito un ostacolo enorme alla sua stessa fruibilità.La componente social del titolo è forte, e anche discretamente realizzata, ma se è richiesta una connessione costante alla rete, solo i possessori di un modello 3G di PsVita potranno sfruttarne al massimo le features, a meno di non ridurre una console portatile ad un intrattenimento casalingo (dove si presume che la presenza di una connessione sia ben più probabile).La povertà dei punti di accesso pubblici alla rete, triste realtà italiana, limita non poco le potenzialità del prodotto, che avrebbe guadagnato in godibilità implementando una modalità offline di sorta.Se questo problema è in parte imputabile alla situazione del nostro amato/odiato paese, il discorso cambia quando si analizza il sistema di microtransazioni implementato: riprendendo, come detto, i modelli molto diffusi in ambito mobile, il titolo non richiede esborsi particolari se non per due elementi, ovvero ottenere gli spiriti evocabili migliori e velocizzare il processo di recupero dei punti ferita da parte delle divinità che compongono il nostro party.Se è vero che i Destiny Orb necessari a svolgere entrambe le azioni senza ricorrere al denaro reale vengono comunque guadagnati combattendo, la snervante lentezza con cui questi vengono elargiti dal gioco costringerà ben presto ad accedere al Playstation Network e mettere mani al portafogli, a meno di non limitarsi a sessioni giornaliere di pochi minuti.Non discutiamo sulla liceità di questo modello economico in ambito mobile, ma dubitiamo fortemente della sua applicabilità nel mercato delle console portatili.Last but not least, il sistema di combattimento di Destiny of Spirits trasforma il giocatore in uno spettatore ben oltre il limite lecito, visto che, a parte schierare il team più appropriato e scegliere l’obiettivo degli attacchi dei propri combattenti, il videogiocatore è semplicemente chiamato ad assistere passivamente agli scontri: sommata alla problematica precedente, questa potrebbe causare uno scenario inquietante, che vedrebbe (vede) l’utente lanciare Destiny of Spirits quotidianamente, osservare lo schermo passivamente per una ventina di minuti, salvare ed uscire.Non esattamente la nostra idea di divertimento.

Grafica free to playCome accennato in apertura di questa recensione, c’è poco da lamentarsi per quanto concerne la direzione artistica e il design delle creature evocabili, che, pur prive di animazioni di sorta, si distinguono per varietà e per la cura nei particolari.Non abbiamo riscontrato problemi di sorta con una connessione ADSL 10 mega, e i tempi di caricamento, pur onnipresenti, non hanno mai superato i due-tre secondi, rivelandosi tutto sommato accettabili, soprattutto per un titolo che non richiede alcun esborso per essere scaricato.Appena raggiunto un monte ore sufficiente per stilare questo articolo, noi abbiamo abbandonato Destiny of Spirits al suo destino (no pun intended), e temiamo che potrebbe succedere lo stesso alla maggioranza dei possessori di PsVita: cionondimeno, a condizione di accettare determinate limitazioni (o di sborsare discrete somme di denaro), la longevità potrebbe rivelarsi uno degli aspetti più riusciti di questo problematico prodotto.

– Design azzeccato delle divinità

– Gratuito…

– Funziona solo online

– …ma subdolo

– Sistema di combattimento che coinvolge poco

– Costringe ad aspettare o a pagare

5.0

Se questa è la strada che Sony intende intraprendere per sviluppare il modello free-to-play sulla sua console portatile, c’è poco da stare allegri: Destiny of Spirits è un titolo pieno di problemi, alcuni legati alla sua struttura, altri al gameplay vero e proprio, che concorrono a farne un esperimento decisamente poco riuscito.

La sostenibilità di modelli free-to-play ben fatti è stata ampiamente dimostrata da molti team di programmatori su diverse piattaforme, e crediamo che anche PsVita meriti di vedere il suo catalogo digitale arricchito da prodotti che non mirino semplicemente a spennare il videogiocatore medio, magari invaghitosi della grande quantità di creature selezionabili.

Voto Recensione di Destiny of Spirits - Recensione


5